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di Valeria Ballarati

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«Io, mamma lavoratrice, non ce l'ho fatta»

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Pubblichiamo la lettera inviata a Beppe Severgnini da una mamma lavoratrice, che ha chiesto di restare anonima.

Caro Beppe,Dopo giorni di lacrime e dubbi scrivo a te, rendendoti destinatario di un flusso di coscienza ma anche di una dichiarazione di fallimento. Prima di entrare nel merito dello sfogo, ti racconto però un breve aneddoto che ti farà sorridere… Ho sempre sognato di fare la giornalista, fin da bambina, e ti ho sempre letto; quando al liceo ci assegnarono un tema sui nostri miti, mentre i miei compagni parlarono di Che Guevara o di Bob Marley, io parlai di te… Scrissi di volermi occupare di cronaca di costume perché l’unica cosa in cui ero brava era osservare la gente e il mio maestro eri tu… Son passati 20 anni da quel tema e la realtà è che non sono diventata giornalista. Mi sono iscritta a giurisprudenza perché, figlia di magistrato, ho seguito il consiglio paterno, quel genere di consigli che ti pesano come macigni ma che ti sembrano ineluttabili, perché non riesci a contraddire la persona che per te è l’essenza della ragionevolezza. Son finita a fare l’avvocato, neanche troppo brava, e provo anche a fare la madre, ruolo cercato e voluto con lacrime e sangue (ho perso in grembo ben due figli, ma ho due bimbe meravigliose). Ma proprio in questo sta il mio fallimento.

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Antibiotico-resistenza, a proposito di uso e abuso di farmaci

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Finita l’estate ogni anno si ripresentano i ceppi influenzali. I vaccini spesso non proteggono ed i cittadini, a volte consigliati dai medici di base, utilizzano antibiotici ai primi sintomi mentre dovrebbero essere usati esclusivamente nei casi di complicanze importanti o in soggetti a rischio.

Anche nel sito chirurgico spesso si usano un numero di antibiotici maggiori quando, ad esempio, basterebbe che i medici e gli operatori sanitari sapessero lavarsi bene le mani per avere una riduzione di infezioni, con conseguente utilizzo di antibiotici che si sarebbero potuti evitare, come ci insegna la storia di Semmelweis.


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Medicine non convenzionali nel Ssn. Il 29 settembre simposio nazionale al Senato

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L'evento, organizzato dal vicepresidente della XII commissione del Senato Maurizio Romani, con l'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus, affronterà diverse tematiche: salutogenesi e prevenzione, formazione, buona pratica clinica, ricerca clinica No-Profit, esigenze sociali e prospettive future. L'obiettivo è quello di promuovere un'educazione alla salute, un invecchiamento sano e limitare l'uso di farmaci riducendo i costi sociali.

14 SET - Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali al centro dell'attenzione il prossimo 29 settembre in occasione di un simposio nazionale sul tema organizzato dal vicepresidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Maurizio Romani, insieme all'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus.

Nel corso dell'incontro dal titolo "Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali nel Servizio Sanitario Nazionale per l’uguaglianza dei diritti di salute oltre le esperienze regionalistiche", verranno affrontate diverse tematiche: Salutogenesi e Prevenzione, Formazione a Profilo Definito, Buona Pratica Clinica, Ricerca Clinica No-Profit. Criticità, esigenze sociali, e prospettive future.

In Europa non meno di cento milioni di persone fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di Medicine Non Convenzionali a livello preventivo e curativo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per rispondere adeguatamente alle nuove sfide del XXI secolo, la medicina deve concentrarsi sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia. Un concetto, questo, da sempre alla base della Medicina Tradizionale.

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Pesto di sedano

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Pasta al pesto di sedano

Difficoltà: Facilissima
Tempo: 20 minuti

Ingredienti per 2 persone

  • 1 ciotolina di foglie di sedano
  • 2 noci
  • 10-15 mandorle
  • 1 cucchiaino di lievito alimentare in scaglie
  • 1/2 spicchio d'aglio
  • olio extra vergine d'oliva
  • 200 g di pasta

Preparazione

Inserire nel mixer le foglie di sedano lavate, la frutta secca, l'aglio e il lievito alimentare in scaglie. Frullare il tutto finemente, aiutandosi con un po' d'olio. Aggiustare di sale e aggiungere olio fino ad ottenere un patè piuttosto consistente.
Nel frattempo, cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Prima di scolare la pasta, allungare il pesto con un po' di acqua di cottura della pasta fino ad ottenere una consistenza soffice e cremosa. Scolare la pasta, e condirla col pesto.

Ricetta di Lia78 tratta da VeganHome.

E-book gratuiti di ricette vegan e altri aspetti della scelta vegan: LibriVegan.info


Commento: uso questa salsa sui crostini, come aperitivo, o sulle melanzane grigliate. Non vi fate intimorire dalla materia prima - il sedano - perché se lo fate vi perderete una specialità da leccarsi i baffi.


 

Quanti stecchiti dalla chemio. E dai giornalisti ignoranti.

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Il Lancet, una delle più stimate riviste mediche, “Giorni fa ha pubblicato un lavoro firmato dal Public Health England e Cancer Research Uk, condotto su 23,000 donne con cancro al seno e circa 10.000 uomini con carcinoma polmonare non a piccole cellule: 9.634 sono stati sottoposti a chemioterapia nel 2014 e 1.383 sono morti entro 30 giorni.

«L’indagine ha rilevato che in Inghilterra circa l’8,4% dei pazienti con cancro del polmone e il 2,4% di quelli affetti da tumore del seno sono deceduti entro un mese dall’avvio del trattamento. Ma in alcuni ospedali la percentuale è di molto superiore alla media riscontrata.  «Ad esempio, in quello di Milton Keynes il tasso di mortalità per chemioterapia contro il carcinoma polmonare è risultata addirittura del 50,9%. …. Al Lancashire Teaching Hospitals il tasso di mortalità a 30 giorni è risultato del 28%» *

«Per la prima volta i ricercatori hanno esaminato il numero di malati deceduti entro 30 giorni dall’inizio della chemioterapia, cosa che indica che i medicinali hanno provocato la loro morte, piuttosto che il cancro».

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