Ho scritto questo articolo con il contributo di Valeria Ballarati, cara amica nonché consulente certificata (BFRP) dalla Dr. Edward Bach Foundation: grazie Valeria, come sempre hai dimostrato con la tua umiltà e semplicità di essere in grado di entrare nel cuore di tutti. Buona lettura… Simone Quagliata
“Ni”, una via di mezzo fra il “sì” ed il “no”. Questa sarebbe la dicotomica frase che vi sentireste rispondere dalla scienza alla domanda: “l’acqua possiede una memoria?”. Eppure, come spesso accade, la stessa non ha mai deciso di archiviare il quesito e a dimostrazione di questo vi sono centinaia di scienziati in giro per il mondo impiegati nel tentativo di scovare delle evidenze. In realtà vi è una doppia divisione: chi spera nel riuscire a tenere buona l’idea della bufala e chi invece di scovare prove tangibili e ripetibili del fatto che “si, l’acqua possiede una propria memoria”.
Ma che cos’è la memoria dell’acqua? Si definisce tale la presunta proprietà dell’acqua di mantenere un “ricordo” delle sostanze con cui è entrata in contatto, tutto qui. Niente di più “semplice”.