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di Valeria Ballarati

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La battaglia su facebook delle mamme che allattano

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La polemica sull'allattamento al seno continua inesorabile. La fotografa Jade Beall ha risposto al divieto di facebook che cancella le madri che postano le loro immagini mentre allattano (mostrando il seno) pubblicando una foto di gruppo di madri e neonati con genitali e seni coperti da una pecetta. Una provocazione che vuole rispondere al bando messo sulle sue foto e ai numerosi commenti negativi, tutti di uomini, che condannavano le immagini. Costretta a rimuovere la sua foto di gruppo  Jade si è autocensurata con l'immagine ritoccata. Cosa disturba tanto il popolo del web peraltro tollerante su varie forme di pornografia?  Jade si pone la domanda dopo aver lavorato a lungo sul corpo delle donne cambiato dalla gravidanza. Tutto è iniziato dopo la nascita di suo figlio quando Jade ha iniziato a ritrarsi con i chili di troppo accumulati durante la gravidanza. Il progetto che ha coinvolto molte donne è raccolto nel libro 'A Beautiful Body Project' . E quello che era un semplice sguardo d'amore su un momento così importante nella vita delle donne si è trasformato in una rivoluzione culturale.

Fonte

https://www.facebook.com/JadeBeallPhotography?ref=br_rs


Commento: bella domanda!

(quella in grassetto)

 

L' astro nascente nella danza

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Dario è un ragazzo di 16 anni, occhi e capelli scurissimi, sempre più alto e con un fisico atletico.
Studia al Liceo Scientifico Giovanni Vailati di Genzano, dove abita con i genitori, papà Alberto metalmeccanico e pompiere, mamma Lucinda che lavora in un ristorante tipico a Nemi e sua sorella Vanessa, a cui è molto affezionato.
Sin da quando era bambino ha una grande passione: la danza.

Allora Dario, ho l’onore di avere la tua prima intervista pubblica! Grazie per aver accettato.

Prego, non c’è di che.

Parliamo subito degli inizi: come e quando è nata questa tua passione per la danza?

E’ nata osservando le esibizioni di danze popolari del gruppo Folk “U Rembombu” di Nemi, il paese d’origine di mio padre. Avevo circa sei anni e un giorno andai a vedere le prove di danza delle mie cugine. Ero molto attratto dai movimenti e così mi sono iscritto anch’io. Una mia cugina però frequentava anche la scuola di danza classica, un giorno aveva il corso, l’ho seguita, e sono rimasto in sala ad osservare: anche quella danza mi piaceva! Ci sono andato più volte in seguito, e portando con me le scarpette di danza del ballo popolare, speravo che un giorno mi avrebbero notato e mi avrebbero fatto ballare. Questo è un episodio del giugno del 2008: a settembre dello stesso anno mi iscrissi alla scuola di danza classica.

Chi è il tuo idolo nella danza?

Ma chi sarà?!  Il mitico Roberto Bolle …


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White Chestnut (Ippocastano Bianco) - PENSIERI INCESSANTI

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Per quelli che non possono impedire alla loro mente pensieri, idee, ragionamenti che non desiderano. E questo di norma accade nei momenti in cui il loro interesse per il presente non é abbastanza forte da occupare tutta la loro mente.
Pensieri che preoccupano e, se cacciati per un momento, ritorneranno. Sembra che essi girino in tondo e impongono una tortura mentale.
la presenza di questi pensieri spiacevoli toglie la pace e impedisce di concentrarsi sul lavoro o il piacere quotidiano.

Questa é la definizione originale scritta dal Dr Bach nel suo libro Guarire con i Fiori.
Rock Rose si colloca nella categoria INSUFFICIENTE INTERESSE PER IL PRESENTE
Nome botanico: Aesculus hippocastanum

I pensieri che non riusciamo a fermare possono essere trattati con questo particolare fiore bianco.

L'avrete visto qualche volta sugli alberi di Castagno: é un bel fiore grande, con uno stelo centrale dal quale e si diramano rami più piccoli, fioriti, che si ergono al di sopra del fogliame. Nei miei ricordi di bambina sono gli alberi che c'erano all'oratorio, nel cortile dove giocavamo a palla.

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A lezione di Immaginazione e Civiltà con Dacia Maraini

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C’è stato un bellissimo incontro ieri mattina alla scuola media Virgilio di Lavinio.
L’iniziativa delle insegnanti ha dato origine ad un interessante e fruttuoso scambio tra i ragazzi delle classi terze e la grande scrittrice Dacia Maraini sui temi della lettura, della scrittura e della vita: l’essere umano, la civiltà, l’importanza di comprendere l’altro.

LEGGERE UN LIBRO CHE NON PIACE - Denis dice subito che non gli piace leggere. Lei risponde che non si nasce leggendo, ma è qualcosa che si può imparare, e quando scoprirà il piacere della lettura non riuscirà più a farne a meno! Naturalmente un libro deve piacere ed è d’accordo con il decalogo di Pennac, al quale gli alunni si  riferiscono. Spiega che se un libro viene lasciato prima del termine non vuol dire che è un cattivo libro o che il lettore è pessimo: il libro è un come un incontro e non sempre funziona. Se non piace vuol solo dire che l’incontro non è riuscito e non bisogna scoraggiarsi perché in uno dei tanti prossimi libri, il buon incontro sicuramente ci sarà.



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"Buongiorno, io sono ..."

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"Buongiorno, io sono...". Quando il medico dice il suo nome diventa un amico
di MICHELE BOCCI


NON è solo una formalità, un fatto di educazione. Presentarsi al paziente, dire il nome e il proprio incarico è il modo per stabilire un rapporto umano, e magari rendere meno dura la convivenza con la malattia. Purtroppo però molto spesso il medico che legge la tac decisiva, quello che spiega come stanno andando le terapie o l'infermiere che avvia la chemio restano degli sconosciuti per chi sta male. Distanti, non coinvolti. Un piccolo gesto fatto subito potrebbe già servire a cambiare le cose. Ne sono convinti i responsabili di Slow medicine, il movimento che promuove cure "sobrie, rispettose e giuste". In questi giorni stanno avviando la campagna #buongiorno io sono... per spingere chi lavora negli ospedali a presentarsi sempre ai pazienti. Perché il cartellino con il nome sul camice, obbligatorio ormai da una decina d'anni, non basta. All'inizio verranno coinvolti i soci di Slow medicine, tra i quali una trentina di società scientifiche. Si conta poi di far partecipare gli Ordini e i sindacati. Chi aderisce è invitato a mettere una foto online con il cartello della campagna e l'hashtag #buongiornoiosono... Ma soprattutto a rispettare il senso dello slogan nel lavoro di tutti i giorni.

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