Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Olive - stancheza fisica

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"Per quelli che hanno molto sofferto fisicamente o moralmente e sono così stanchi, così esauriti che si sentono incapaci di fare il minimo sforzo. Per loro la vita quotidiana é un pesante fardello privo di piacere".

Questa é la definizione originale scritta dal Dr Bach nel suo libro Guarire con i Fiori.
Olive si colloca nella categoria Mancanza di interesse per il presente.
Nome botanico: Olea europaea

Olive é uno dei 10 Fiori di Bach più utilizzati.

E' il caso di assumerlo quando vi sentite senza forze, esausti fisicalmente e mentalmente.
Questo rimedio vi permette di ritrovare l'energia perduta, la voglia di fare e la vitalità.
Può capitare di condurre attività che logorano il fisico o la mente: con olive vi sentirete nuovamente in forma.

Olive é utile alle persone che vivono pienamente la loro esistenza ma risultano esauriti e indeboliti dalle difficoltà e dalla sofferenza che hanno vissuto, e mancano dunque della forza necessaria per andare avanti. La vita, il calore, e la forza della pianta dell'olivo restituiscono loro energia.

Una curiosità:  
Il primo Rimedio Olive sperimentato dal Dr. Bach arrivava dall'Italia.
Desiderava estrarre le proprietà medicinali di Olive e Vine a partire da piante e alberi cresciuti nel loro habitat naturale, all’aria aperta, e scrisse dunque ad alcuni amici in Italia e in Svizzera  chiedendogli di preparare questi due fiori con il metodo del sole.
Ricevette per posta le prime soluzioni di base di Vine dalla Svizzera e di Vine e Olive dall’Italia.

Ciao

 

Museo Diffuso Torre Colombaia

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Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre 2013 

si inaugura il Museo Diffuso Naturalistico nel bosco del bioagriturismo di Torre Colombaia

Vi invitiamo a partecipare!


L’Azienda bioagrituristica Torre Colombaia è attiva dal 1987, con 100 ettari di bosco conservati perlopiù inalterati nei secoli e con 60 ettari di coltivazione biologica; tutta l’area, oasi faunistica di ripopolamento e cattura, è stata inserita all’interno della Rete Natura 2000 nei SIC (Siti di Interesse Comunitario).

Il lavoro di documentazione fotografica e di valutazione ambientale raccolto ed elaborato in questi anni ha portato ad una catalogazione completa della fauna e della flora, e ad un'analisi dei diversi habitat presenti nell’area. Tutto il materiale prodotto, grazie all’opera di specialisti del settore, costituisce il filo conduttore del nostro progetto di Museo Diffuso.


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Posto occupato

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“Posto occupato” è un’idea, un dolore, un pensiero, un gesto concreto dedicato a tutte le donne .

Si occupa un posto in un cinema, un teatro, un treno, sulla metro o a scuola, per lasciare un segno della nostra presenza: con un giornale, una borsa, un mazzo di chiavi, un cappello. Quel posto è mio, tornerò ad occuparlo. Per molte, troppe donne, non sarà più così.

POSTO OCCUPATO è una reazione che ha cominciato a prendere forma man mano che i numeri crescevano e cresceva l’indignazione di fronte alla notizia dell’ennesima donna assassinata.

Ciascuna di quelle donne prima che un marito, un ex, un amante o uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto nella società, sul tram, a scuola, in metropolitana.
E noi quel posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga, per simboleggiare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza se non ci fosse stato l’incrocio fatale con un uomo che ha manifestato la sua bestialità, ammantandola di un “amore” che altro non è che disprezzo. Con un definitivo e ultimo gesto per sancire un presunto diritto di proprietà.



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Nastro Giallo

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I nostri Marò a casa.


Mi hanno molto colpito le parole di Giovanna, la moglie di Salvatore Girone:

"Sono Fucilieri di Marina. Non possono aver scambiato dei pescatori per pirati."

Forse non sapremo nell'immediato cosa é successo veramente, nel nostro Paese la verità emerge sempre a babbo morto.

Però i nostri due connazionali devono tornare a casa.


Tie a Yellow Ribbon round the old oak tree

(appendi un nastro giallo, attorno alla vecchia quercia)

 

Cristian é fuori dal carcere

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Ciao VALERIA,

Ieri anche mio figlio, Cristian D’Alessandro, è stato rilasciato su cauzione dal centro di detenzione SIZO1 a San Pietroburgo. La libertà su cauzione è stata concessa dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di rubli, circa 45 mila euro. La cauzione è stata pagata con i fondi di Greenpeace International.

Come madre questo è di grande conforto per me, e rappresenta un primo passo importante per dimostrare che mio figlio non ha commesso nessuno dei crimini per cui lui e i suoi compagni sono accusati. Vedere finalmente Cristian uscire dal centro di detenzione è un’immagine di speranza che tutti noi abbiamo aspettato con ansia negli ultimi mesi, anche se non sappiamo ancora quando tornerà a casa.


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Sono arrivati i panettoni Equo!

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Sono arrivati presto i Panettoni del Commercio Equo!

Quest'anno mi sono sbizzarrita con le varietà e in negozio troverete quattro tipi di panettone:

naturalmente il Classico con uvetta e canditi, e poi stesso impasto Classico ma con gocce di cioccolato;

il delicato Pandorato Farcito con crema di cacao e infine, novità!, il nuovo Panettone Gran Passito.

Voglio raccontarvi la loro storia ...


LA CONFEZIONE:

la carta colorata (carta Lokta, generalmente conosciuta come carta di riso) è prodotta in Nepal da Mahaguthi seguendo una tradizione che si perde nei secoli. Per la lavorazione viene utilizzata la corteccia della Daphne Cannabina o della Daphne Papyracca (chiamata Lokta). Questi alberi crescono nelle foreste del Nepal ad un'altitudine tra i 2.000 e I 2.800 metri ed hanno notevoli capacità rigenerative che consentono loro di ricrescere velocemente una volta tagliati. In questo modo la produzione di Lokta non danneggia il delicato equilibrio delle foreste nepalesi.

il nastro di yuta è prodotto in Bangladesh da Creation, una microimpresa che opera secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale sia per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti che per la propria organizzazione interna. Ad oggi CreatIon impiega circa 500 persone garantendo salari equi e un lavoro costante e regolare per tutto l'anno. L'attività di Creation è inoltre caratterizzata da una spiccata attenzione all'ambiente, concretizzatasi con lo sviluppo di linee di prodotti in yuta, in carta riciclata e in cotone naturale.


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Banderas bresciano

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Ma l'avete visto il Banderas che parla bresciano? Imperdibile! 

:-)

"Orco dighel, ardale chi, an ghel pù alte, i sa spaca mia, i é un pò dure ...

Da incò, nei supermercati bresciani! "


http://www.youtube.com/watch?v=42c-8XbGmSI


 

A chi dai da mangiare?

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Una sera una donna Cherokee raccontò al nipote

della battaglia che avviene dentro le persone.

E disse:


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Testimonianze di luce - Messaggi dall'Oltre

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Premessa

Sembra così difficile, infatti, farci entrare in testa che da un altrove possono venirci messaggi più importanti per la condotta della nostra vita delle informazioni che passano per Internet...
James Hillman

Questo libro è pieno di briciole.

Come dice Kahlil Gibran:
«Le parole degli uomini sono briciole cadute dal banchetto di Dio».

Ebbene, proprio di queste briciole si tratta.

Ora, poiché la Mensa di Dio può offrire solo miracoli, le parole qui raccolte ne sono certamente i frammenti, caduti da Lassù nel nostro cuore.

Queste pagine raccontano esperienze particolari, vissute a chi sa tenere gli occhi aperti ai segni di cui è costellata la nostra via: i «segni» rassicuranti di Qualcosa che ci trascende; i segni di una Presenza che si rivela a noi dove e quando meno ce l'aspettiamo.

Si potrebbero definire «piccoli miracoli», se non fosse che nei miracoli non v'è ordine di grandezza. Un miracolo, infatti, o è miracolo o non lo è. Di conseguenza, il problema non è più la misura, ma il riconoscimento. C'è chi lo vede e chi no. In questo senso, questo libro è una sfida.
Soprattutto a chi attende, per riconoscere Dio, il volo di un'aquila reale e non s'accorge del moscerino che gli passa davanti agli occhi.


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Testimonianze di luce

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Ciao Lorenza,

grazie per aver accettato di parlare con me.

Iniziamo con una piccola presentazione: ci racconti qualcosa di te?

Sono una persona alla quale piace scrivere. In gioventù ho scritto valanghe di lettere, quando ancora usava scriversi. Ne scrivo tuttora, a volte. Mi piace, esprimermi così. Nel ’97, alla morte per cancro di una mia cara amica, mi sono messa a scrivere pensieri sulla malattia, quasi che la malata fossi io. Ne ho scritti circa 300 e li ho riordinati in capitoli nel giro di tre ore. Non chiedermi come ho fatto: non lo so. So soltanto, con assoluta certezza, che non ero io a farlo. Ne è venuto fuori un libretto che viene regolarmente ristampato e si vende tuttora. Questo mi ha dato il via.

Come nasce l’idea per “Testimonianze di luce”?
Ogni tanto mi succedono “cose strane”, che strane – l’ho capito bene – non sono. Ho incominciato a mettere per scritto quegli episodi allo scopo di lasciarne traccia per mia figlia. Un giorno, mi sono chiesta: “Possibile che capitino solo a me? Non sono mica speciale”. Così, ho incominciato a chiedere qui e là. Qualcuno ammetteva qualcosa, ma con grande difficoltà. Allora mi è nata quest’idea: far parlare gli amici, indurli a fidarsi di me, dir loro che siamo in buona compagnia. Ho insistito, ho intervistato, ho tormentato finché sono riuscita a mettere insieme una bella raccolta di testimonianze. (...)


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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa