Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Avevo detto "inutili statistiche"?

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Avevo detto

"inutili statistiche" ? Ecco, appunto.

Nel ringraziare l'avvocato per tutte le premesse (sue) e per la "tranquillizzante" statistica che ci vede dunque pienamente tutelate, gradirei però conoscere come mai nel nostro paese - ma anche in altri citati - le donne sono meno occupate degli uomini* meno ammesse ai posti di comando, per nulla presenti in politica e c'é bisogno di far ricorso a quote "rosa" per infilarcene qualcuna a forza nei posti totalmente maschili che contano.

Si sarà mai accorto l'Avvocato Mazzola che gli uomini al comando scelgono sempre uomini e mai donne?

Non ci sono politiche che permettono alle donne di allinearsi lavorativamente agli uomini, ed é chiaro perché: nei posti dove si fanno le leggi ci sono avvocati e legislatori maschi, che la pensano come l'autore dell'articolo, e cioé che "il fenomeno non esiste". (lo dicono le statistiche!)

L'indipendenza di una donna parte proprio da li: dal poter lavorare per mantenersi e poter così decidere autonomamente della propria vita e dei figli, qualora ci siano. Moltissime donne non sono in grado di mantenersi da sole, diciamolo. Molte donne vorrebbero lavorare e dedicarsi ai flgli contemporaneamente ma sono costrette a scegliere perché non possono fare entrambe le cose, non essendoci adeguate tutele.

Non é una guerra tra sessi, caro lei, é una battaglia culturale per ottenere davvero le stesse opportunità, che al momento purtroppo non ci sono, e nonostante lei faccia parte della giusta commissione pare non se ne sia accorto: perché?

Nel loro delirio di onnipotenza molti uomini pensano che gli sia permessa ogni cosa nella società, anche uccidere, proprio perché sono uomini. Gli uomini diversi da questi sono purtroppo una esigua minoranza. Nessuna statistica al riguardo.

 

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Il vero poeta moderno

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Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l’indifferenza o l’attenzione dei passanti.

Aldo Palazzeschi

 

Qua le zampe

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Educare i bambini alla conoscenza e al rispetto dei più diffusi animali domestici. È l’obiettivo del progetto di zooantropologia didattica «Qua le zampe!» che coinvolge 280 scuole elementari in tutta Italia e che prevede un ciclo di 4 lezioni per ogni classe di seconda, terza e quarta elementare.

Realizzato nell’ambito di una collaborazione tra Anmvi, l’associazione nazionale medici veterinari italiani, e Panini, il progetto prevede spiegazioni teoriche ma anche giochi, racconti e l’utilizzo di materiale audiovisivo per insegnare ai più piccoli a prendersi cura degli amici a quattro zampe, visto che «negli ultimi anni, il numero degli animali domestici presenti nelle case degli italiani è molto cresciuto’’, spiega Silvia Macelloni, responsabile del progetto per l’Anmvi. 

I veterinari dell’Anmvi utilizzeranno le immagini tratte dalla raccolta Panini «Zampe & Co.» che comprende 12 figurine speciali realizzate in collaborazione con Anmvi e Sisca, la Società italiana di scienze comportamentali applicate, sul retro delle quali è riportato un codice, grazie al quale è possibile vedere on-line dei video didattici che rispondono in modo semplice e divertente ai tanti perché dei bambini sulla gestione degli animali domestici. «L’apprezzamento delle direzioni scolastiche- spiega Marco Melosi, presidente Anmvi - conferma il ruolo del medico veterinario come educatore sociale al corretto rapporto uomo-animale».  Fonte

 

Non siamo ratti di 70 Kg!

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Gli “interferenti endocrini” che attaccano il sistema ormonale dell’uomo sono un esercito sempre più temibile: si trovano nell’acqua, nella terra, nei pesticidi, nel cibo, negli oggetti di plastica che tocchiamo ogni giorno.

Pensate all’”epidemia” di disturbi alla tiroide, e avrete una (pallida) idea di quale sia il problema.

Continuare a studiarli sugli animali non può che aumentare il caos e l’incertezza esistenti. E allora a chi rivolgerci? Che aiuto può venirci dai metodi sostitutivi, specie quelli in vitro? Quale posto occupano questi problemi nell’agenda dei politici e nella legislazione europea?

Voglio segnalare con questo post che ne parleranno a Roma, il 17 dicembre, alcuni relatori del Simposio internazionale organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e intitolato “Alternative in vitro methods to characterize the role of Endocrine Active Substances (EASs) in hormone-targeted tissues (Metodi alternativi in vitro per definire l’azione degli interferenti endocrini nei tessuti-bersaglio degli ormoni) 

La verità è che se la scienza e la tecnologia hanno già cominciato a produrre strumenti importanti per superare l’impasse, la politica segna il passo. Un preoccupante esempio ci viene proprio dal Regolamento REACH, varato a Bruxelles nel 2007, che obbliga a testare sugli animali una per una alcune decine di migliaia di sostanze chimiche prodotte in laboratorio dall’uomo negli ultimi decenni. 

“Dalle linee guida del REACH” spiega Costanza Rovida, che parlerà a Roma quale rappresentante del CAAT (Centro per lo studio dei metodi alternativi, Università di Costanza) ”non emerge alcuna specifica attenzione per questo problema cruciale. Chi produce sostanze chimiche semplicemente può ignorare che esse possano avere proprietà come interferenti endocrini potenzialmente pericolosi per l’uomo e per l’ambiente: il REACH non richiede alcuna specificazione in questo senso”.

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Giornata mondiale dell'infanzia

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Ecco, è successo di nuovo ...
di Emy

 

Ecco, è successo di nuovo ...: hai alzato le mani, hai urlato con tuo figlio, forse ti dispiace ma l'esempio che hai avuto nel passato e nella società ti viene in aiuto ... "È così che si fa", "i bambini devono imparare!", "Me l'ha tirato proprio fuori dalle mani", "Cosa vuoi che sia, succede, i bambini dimenticano in fretta", "siamo tutti venuti su bene lo stesso anche se abbiamo ricevuto qualche botta ... rafforza il carattere".

Bene, sei socialmente accettabile: non hai fatto nulla di così grave.

Eppure ...

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