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di Valeria Ballarati

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Raccolta Al Karama

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Un violento incendio divampato ieri pomeriggio al campo Rom "Al Karama" di borgo Montello ha distrutto la casa a 10 famiglie rom privandole di tutto.

Tra gli esseri umani che ad Al Karama hanno perso casa e ogni bene a causa dell'incendio di ieri, c'è un bambino nato a Natale.

Occorrono viveri e vestiti.

Raccoglieremo anche generi di prima necessità per il campo rom di "Al Karama"; viveri a lunga scadenza, vestiti pesanti, coperte, scarpe e ogni altra cosa per SOPRAVVIVERE!

Il 29 Dicembre banchetto di LIBERA a Nettuno in Piazza del Mercato.

Il 30 Dicembre banchetto di LIBERA ad Anzio in Piazza Pia .

Orari dalle 11.00 alle 19.00.

 

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Ode al cane

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ODE AL CANE

Il cane mi domanda
e non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare
e i suoi occhi sono due richieste umide,
due fiamme liquide che interrogano
e io non rispondo,
non rispondo perche'non so,
non posso dir nulla.

In campo aperto andiamo uomo e cane.

 

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Scrivere un curriculum

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Che cos'é necessario?

E' necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

(da "Vista con granello di sabbia", Wislawa Szymborska)

 

 

Commento:

Quando io sono in difficoltà cerco la poesia, mi rifugio nel bello.

Leggo una poesia e la mia prospettiva cambia.

Buon inizio di settimana a tutti!

 

Non tutti gli italiani sono razzisti

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Non tutti gli italiani sono razzisti ma molti lo sono.

Io ne conosco qualcuno, tutte persone che non si definiscono tale.

Non sono cattive persone: alcuni sono volontari in vari ambiti o si battono per nobili cause ... ma sotto la "divisa" che indossano, dietro all'immagine di facciata accogliente nascondono un'intolleranza dovuta ad un sentimento di superiorità, alla paura della povertà, di diventare bisognosi, di perdere comodità, e in questo modo tengono il pensiero lontano dalla mente. Oppure hanno paura del diverso.

Purtroppo per loro il razzismo nei discorsi traspare, salta fuori all'improvviso senza che se nemmeno se ne accorgano. E' un peccato.

Un peccato che non abbiano capito che si ha paura soltanto di ciò che non si conosce e che nessuno é "migliore" rispetto ad un altro essere umano come lui.

 

"Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell'ebano ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che i negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca"  -  Sandro Pertini  

 

 

Il Presepe privato

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È Natale e sui Navigli, come in centro a Milano, non si riesce più a entrare nei negozi: i magri o i lauti stipendi consentono a tutti una ressa ingenerosa alla ricerca di una felicità che non c'è, o che almeno non si compra.

Io quest'anno ho spento le candele: tutti mi hanno invitato, ma quella notte non farò nulla di diverso, nulla che io non faccia sempre, proprio come quando ero bambina; al limite si cambiava stanza, si andava dalla camera al tinello per vedere se era arrivato Gesù, e per mangiare il panettone, che allora si chiamava "el pan de Toni"...

Ma oggi Milano si affanna a cambiare faccia, ad abbattere le nostre vecchie dimore per apparire moderna, così i rifacimenti delle case hanno abbattuto anche noi, gli anziani. C'è una bella poesia dialettale che dice "fai piano, ogni volta che dai un colpo al muro lo dai al mio cuore...".

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