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di Valeria Ballarati

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Animali

Cesar Millan l'addestratore violento e l'ascolto degli animali

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Ci son voluti dei giorni per preparare questo scritto. Ci ho messo un po’ di tempo perché non me la sentivo: parlare dei metodi di addestramento brutali di Cesar Millan voleva dire andare incontro al una sofferenza certa ed era una prospettiva per niente allettante.

Negli ultimi giorni però sono entrata direttamente in contatto con la stima che alcune persone mostravano verso quest’uomo, meglio conosciuto come lo psicologo dei cani,  the Dog Whisperer nella nota trasmissione di National Geographic, e mi sono parecchio agitata. Non riuscivo a passare sopra al sentimento di ingiustizia e di impotenza, alla sofferenza provocata appositamente, e questo è stato lo stimolo alla nascita dell’articolo. Un testo scritto a tre mani, essendo la mia competenza non specifica in materia, con la supervisione di due specialisti del settore:  Elisabetta, medico veterinario a Bergamo, e Francesca, educatrice cinofila a Schio.

Nonostante Millan si definisca un “addestratore di cani” siamo in molti a credere che non lo sia:  è soltanto un uomo violento con gli animali e chi lo segue fa un errore grossolano, principalmente dovuto al non riconoscimento della violenza che viene generata ed esercitata.

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Benvenuta Lili

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Lili, 3 o 4 mesi, trovata a Genzano venerdì scorso.

 

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Incendio al Rifugio Animal Felici

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Ieri notte, poco prima delle tre, alcune persone si sono introdotte nel Rifugio Animali Felici, situato a Brissago Valtravaglia, dando fuoco al fienile.

Un incendio di origine dolosa, quindi, ha distrutto il deposito mangimi, la stalla, le attrezzature e le scorte di cibo per gli animali.

L’immobile ospitava Wendy, la cerva salvata qualche giorno fa da Galli e dai volontari del centro di recupero e alcune galline con i loro pulcini che, purtroppo, sono morti.

Giancarlo Galli, che ha rischiato di perdere tutto il lavoro in una notte, è disperato. Per chi non lo conoscesse, quest’uomo, dopo l’incontro con un piccolo micetto abbandonato, ha aperto gli occhi, scoprendo quanto sfruttamento, quanta crudeltà verso gli animali si nasconde nell’apparente mondo civile, decidendo, così, di creare un rifugio che ospita più di 300 animali riscattati da maltrattamenti.

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Ma quale casa!

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Titolo originale: Babbuino fugge dallo zoo, si ferma al bar e ruba dei panini.

 

BRINDISI - Era riuscito a trovare un varco e a fuggire dallo zoo Safari di Fasano, nel brindisino, e, tra l'incredulità di automobilisti e di avventori, si era fermato nel bar di una stazione di servizio Agip, sulla statale 172, dove aveva arraffato dei panini, riuscendo poi a fuggire, inseguito da un inserviente.

L'avventura del babbuino, un maschio di cinque anni poi riportato a "casa", si è conclusa nella notte, quando, dopo essere riuscito a scavalcare la recinzione della base dell'Aeronautica militare, è stato raggiunto dai ranger dello zoo, allertati dal personale del campo. I ranger sono riusciti ad avvicinare il babbuino e ad addormentarlo per riportarlo a casa. Fonte

 

Commento:  Bè, "riportarlo a casa" é un eufemismo.

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Lega Pro Animale e Leal sterilizzano tutti i gatti delle Tremiti

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Qualcuno forse  ricorderà: 5 anni fa abbiamo catturato i gatti randagi sulle Isole Tremiti, li abbiamo sterilizzati e re-immessi sul territorio; complessivamente 228. All’epoca fummo molto colpiti dal fatto che una grande percentuale dei gatti catturati fosse di colore nero. La causa di questo fenomeno la scoprimmo  dopo qualche giorno: un gatto maschio di pura razza siamese aveva fecondato moltissime gatte meticcie, ed è noto che in questo caso tutti i gattini nella prima cucciolata sono di colore nero. Questo colore è anche dominante e per questo ne abbiamo trovati tanti.

 La LEGA PRO ANIMALE ha fortemente raccomandato di controllare anche in seguito la popolazione felina almeno una volta l’anno, perché non era stato possibile catturare tutti i gatti. Purtroppo questo consiglio non è stato seguito e così l’isola si è nuovamente popolata. E’così la LEGA PRO ANIMALE è stata contattata di recente per eseguire un nuovo intervento. Il 13 Marzo tre veterinari, il Centro Mobile e un furgoncino della LEGA PRO ANIMALE si sono imbarcati per ritornare sulle Isole.

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Ciao Fox Hunt

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Ciao Fox Hunt, voglio ricordarti così, criniera al vento.

Farò finta che nessuno ti cavalca:troppo dolore pensare che qualcuno chiama questo "sport".

Gli uomini sono così piccoli, e stupidi, e di animali non capiscono niente.

Scusaci.

 

Molti i responsabili della tua morte, li all'ippodromo di Dubai. Siamo tutti responsabili.

Ora corri dove vuoi, puoi pascolare, e giocare. Ora che sei finalmente libero da noi.

Ciao Fox Hunt.

La notizia

 

Il cavallo difettoso

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Il commento che ho scritto oggi é un po' lungo e avrete bisogno di tempo per leggerlo. Quindi ... se ora non é il caso conservatelo per dopo perché credo lo troverete interessante. Come al solito é ricco delle mie emozioni ma questa volta SONO LE NOZIONI la parte più importante del discorso. Buona lettura!

Titolo originale dell'articolo:

La favola di Sander, da difettoso a campione

 

La primavera di Sander e Roberto ricorda un po' quella del brutto anatroccolo che si specchia nello stagno e si scopre cigno. Perché Sander, cavallo di tredici anni comprato da Roberto in Olanda malgrado il suo caratteraccio e le scarse speranze di successo, la scorsa settimana si è trasformato in «cigno» mentre correva il prestigioso Saut Hermès al Gran Palais di Parigi: montato e amato dal suo giovane cavaliere ha volato su quegli ostacoli da un metro e 45 chiudendo la gara con un tempo di 34 e 45. Un record che ha regalato a Roberto Previtali, 19 anni di cui 12 passati in sella, campione italiano «young rider» in carica, la vittoria della prima prova «Les Talents Hermès» riservata ai migliori cavalieri con meno di 25 anni. «La rivelazione italiana» l'ha coronato la stampa di settore.

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Corso di caccia per le scuole ma nessuno si presenta

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Bergamo, 24 marzo 2012 -

Un flop: non si è presentata nessuna scuola oggi a una iniziativa organizzata dai cacciatori bergamaschi per spiegare ai ragazzi delle scuole valori e obiettivi dell'attività venatoria.

L'evento di questa mattina, la Rassegna provinciale di Gestione Venatoria, in scena nella Casa del Giovane, prevedeva la partecipazione degli alunni con i docenti, ma nessuno ha raccolto l'invito e la giornata è proseguita tra gli addetti ai lavori.

''Noi avremmo soltanto voluto spiegare ai ragazzi che non siamo assassini, né terroristi - ha spiegato rammaricato Marco Bonaldi, presidente del circolo Uncza delle Prealpi Orobiche, che organizza la manifestazione -, ma gestori dell'ambiente e della fauna, in grado di saper governare animali e natura, e di conoscere lo stato di salute dell'ambiente che ci circonda".

Soddisfatti gli esponenti dei movimenti green, in particolare quelli di 100% animalisti che questa mattina si erano presentata davanti la Casa del Giovane pronti con cartelli e manifesti per convincere le scuole a non partecipare. ''Abbiamo constatato con grande soddisfazione che neppure una scolaresca ha aderito alla rassegna - hanno detto - Docenti e genitori hanno mostrato intelligenza e coscienza, boicottando l'iniziativa di chi vorrebbe insegnare ai giovani che uccidere è una cosa bella e giusta''. ''Non è certo merito loro se le scuole non sono arrivate - ha replicato Bonaldi - L'iniziativa si sta comunque svolgendo come da programma''.  Fonte

Commento:

Oh Bonaldi! Si vede che l'argomento che proponete non interessa; si vede che la frottola del "non siete assassini e vi occupate dell'ambiente e della fauna" non se l'é bevuta nessuno. Posso dare un suggerimento?  Provi ad interessarsi al Bird-Watching, a patto che riesca a pronunciarlo (o almeno a sapere cos'è!) e vedrà che le scolaresche arriveranno a fiotti.

Ai ragazzi, a scuola, dobbiamo insegnare la bellezza  e il rispetto per le cose belle. Le bellezze della natura é sufficiente guardarle, possibilmente senza farsi troppo vedere, ma certamente senza uccidere chi ne fa parte.

 

 

Il pinguino che ha scelto la libertà

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Il sogno di Skipper, Kowalski, Rico, Soldato, Zio Nigel, Buck Rodgart si è avverato. Loro sono i protagonisti della fortunata serie animata "I pinguini di Madagascar" (quelli del "carini e coccolosi", per capirci) sempre pronti a fare gli agenti segreti dello zoo di New York, ma sempre rimasti lì.

Da Tokyo invece arriva la vera storia della fuga di un vero pinguino. Il cucciolo di pennuto, un anno di età, è riuscito a scavalcare le mura di recinzione dello zoo-acquario di Tokyo per tuffarsi nelle acque del fiume che attraversa la capitale giapponese. I responsabili della stessa struttura hanno diffuso anche un'immagine che ritrae la testa del pinguino che nuota verso la libertà, nelle acque dell'estuario del Kyu-Edo, nella Baia di Tokyo.

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Protesta in Via del Corso a Roma

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Chiusi nelle gabbie: come gli animali di allevamento che ogni giorno vengono uccisi per essere mangiati o diventare capi di vestiario.

In via del Corso é andata in scena la protesta-schock degli attivisti di Animal Equality organizzazione che si batte per i diritti degli animali promuovendo uno stile di vita vegan. Un'azione dimostrativa dal forte impatto emotivo, portata avanti anche attraverso gigantografie di immegini crude scattate negli allevamenti.

Stefano Bottioni, portavoce di Animal Equality in Italia, spiega il senso dell'iniziativa: due miliardi e mezzo di animali, di individui capaci di provare sensazioni come dolore, paura, angoscia, esattamente come noi, vengono uccisi solo in Italia per il consumo di prodotti di origine animale. E' nostro compito e dovere esporre all'opinione pubblica la realtà di quello che accade negli allevamenti e nei macelli e proporre delle soluzioni affinché tutto questo finisca definitivamente. Adottare innanzitutto uno stile di vita vegan, ovverso, senza consumare prodotto di origine animale, é una delle immediate cose da fare; quello che per noi é un primo e semplice cambiamento, per gli animali può valere una vita. di Manuel Massimo, Repubblica 

Commento:

non fatevi spaventare dal termine "vegan" e dall'immediata sensazione di dover rinunciare a qualcosa perché non é così!

Abbiamo più volte visto ricette vegan che non hanno nulla da invidiare alla tradizione classica, e sto pensando ad esempio alla pasta alla carbonara, perfettamente vegan-riproducibile anche senza la povera guancia del maiale (il guanciale).

Essere vegan é prima di tutto un'attitudine e coinvolge dapprima il nostro modo di essere: se siete già inclini all'amore per un animale non vi sarà difficile. E poi potete venire qua e io vi mostro quante cose belle e senza crudeltà potete sgranocchiarvi.

 


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