sono una collega giornalista. Ho letto il libro tutto di un fiato, ieri. Ho “sentito” il tuo dolore e l’ho visto molto simile al mio, di qualche anno fa.
Il potere, quando non viene vissuto come servizio agli altri, genera “mostri”. Le prime vittime sono queste persone, schiave delle loro passioni, corrotte dalle scelte sbagliate che hanno fatto, spinte in modo compulsivo a corrompere gli altri. I posti di potere nel nostro Paese sono pieni di questa gente. Che non è lì per caso. È lì proprio perché corrotta dalle passioni, ricattabile, facilmente manipolabile dalle persone che stanno sopra di lei, obbediente per forza.
È un sistema che va rifiutato radicalmente. Non c’è spazio per scendere a compromessi.
"Stiamo trasformando Ragusa in una delle poche città, forse l'unica, dove le zone in cui potrebbero nascere nuove trivelle saranno convertite in aree agricole. Così, d'ora in avanti, ogni nuova richiesta di perforazione sarà irricevibile in partenza. E questo ha un valore aggiunto in una Sicilia dove la Regione si accorda con le multinazionali petrolifere per favorire nuove trivellazioni, pure in mare. Finora l'assenza di norme certe, ed il via libera di tutti gli enti coinvolti - dalla Regione alla Sovrintendenza, passando per tutti gli organismi tecnici - ha consentito alle compagnie di ricerca petrolifera, anche a Ragusa, di attivare nuove trivellazioni, con il Comune costretto ad esprimersi solo dal punto di vista tecnico e su un intervento marginale, senza poter fermare un procedimento già autorizzato da tutti gli enti sovraordinati. Con la modifica al Piano regolatore generale, si cambia musica. Ovviamente le compagnie di ricerca petrolifera, che definiscono Ragusa il più grande giacimento d'Europa, hanno già impugnato la modifica al Prg prima dell'approvazione in Consiglio Comunale, giudicandola gravemente lesiva dei diritti e degli interessi delle società coinvolte che si vedrebbero così costrette ad un blocco indiscriminato di tutte le attività. L'oro di Ragusa, però, non è certo nero come il petrolio, per noi del Movimento 5 Stelle, è Verde come la nostra terra che vogliamo tutelare. A Ragusa non si spirtusa (buca, ndr): nè in mare, nè sulla terraferma."
Sono una ricercatrice universitaria. Il mio prof mi molesta. I miei colleghi dicono che è normale. Io non so cosa fare: se mi ribello, perdo tutto
Cara Olga,
ti scrivo perché ho letto il tuo libro e vorrei condividere la mia esperienza con te. Quando sono arrivata alla fine del tuo racconto, sono stata assalita dalla tristezza, da uno sconforto incredibile, perché mi sono rivista nelle tue parole. A differenza di te, che racconti il passato, io la sto vivendo adesso, quella che chiami violenza. Pensavo di essere riuscita a rimuoverla, a non pensarci, ma lei è lì, è non se ne va. È strano perché il primo contatto con te l’ho avuto attraverso internet, per caso: avevo sentito parlare del tuo blog, ho messo un mi piace e da lì è cominciato tutto.
Io lavoro con una borsa di studio all’università. E il mio problema è il mio professore, che si permette di dire e fare cose che mi fanno sentire male, mi fanno sentire sempre in “pericolo”.
Ormai si parla tantissimo della “Legge di Attrazione”, ma alcuni aspetti di questa meravigliosa legge di natura sono ancora poco compresi. Uno di questi è il cosiddetto “sentiero della minor resistenza”. Capire questo prezioso concetto significa allinearsi incredibilmente al potere della Natura nella manifestazione dei propri desideri.
Osservate la Natura, e capirete subito cosa intendo con “sentiero della minor resistenza”. L’acqua, nel suo farsi strada nella terra, segue sempre il percorso che offre la minor resistenza. Quando il ruscello incontra un masso, non cerca di bucarlo, ma naturalmente vi passa accanto, modificando il corso delle sue acque. Allo stesso modo quando una pianta cresce, cerca il sole modificando l’inclinazione dei suoi rami in base alla direzione della luce e alla presenza di ostacoli e piante sul suo percorso.
Il sentiero della minor resistenza talvolta appare tortuoso per la mente, ma solo perchè la Vita non procede in linea retta, ma sperimenta sè stessa in ogni direzione.