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di Valeria Ballarati

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CHESTNUT BUD - (Gemma di Ippocastano) RIPETERE L'ERRORE

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Per quelli che non traggono pieno vantaggio dall'oservazione e dall'esperienza e che impiegano più tempo degli altri per apprendere le lezioni della vita.
Mentre un'esperienza sarebbe già sufficiente per alcuni, per costoro ne sono necessarie parecchie prima che la lezione venga appresa.
Sono dunque spiacevolmente sorpresi di rifare lo stesso errore in differenti occasioni quando una volta sarebbe stato sufficiente oppure quando l'osservazione degli altri avrebbe potuto risparmiare loro questi sbagli.


Questa é la definizione originale scritta dal Dr Bach nel suo libro Guarire con i Fiori.
Chestnut Bud si colloca nella categoria di coloro che non hanno abbastanza interesse per il presente
Nome botanico: Aesclulus hippocastanum

Un giorno venne da me una Signora: "la prego, voglio qualcosa che mi aiuti a non rifare più questo errore: lo faccio sempre!" Di solito infatti chi é nella situazione Chestnut Bud negativa si accorge di ciò che accade: realizza di aver compiuto di nuovo un errore già commesso in passato.
Questo fiore si colloca nella categoria di coloro che hanno scarso interesse per il presente, ed é proprio questa la ragione! Non prestando abbastanza attenzione alla vita e a ciò che capita, LO ripetono.
Può trattarsi della ricerca di una persona amata, con le identiche caratteristiche della precedente MAGARI appena lasciata perché non adatta.
Oppure di lavoro: lo si cambia più volte pensando che le cose andranno meglio mentre si ritorna sempre al punto di partenza.
O ancora della malattia, ripetuta più volte non avendo bene analizzato la causa profonde della sua origine.

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Vegana ma non strana

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(...)

Perché è così importante imparare a fare?
Credo che saper fare con le proprie mani, oltre ad essere un potente antidepressivo, sia la strada principale per la libertà. Una volta che si è imparato a fare, si può anche scegliere di non fare. L’importante però è proprio poter scegliere. Sennò si è schiavi. L’autoproduzione rende liberi, sani. E inquina meno.

E perché è così importante imparare a nutrirsi?
Perché noi siamo quello che mangiamo. Ogni cellula del nostro corpo si nutre di quello che ingeriamo. Se siamo sani siamo più sereni e questa serenità si trasmette anche agli altri. Finché non provi e non capisci quanto stai bene non puoi rendertene conto.
Oggi, anche grazie all’alimentazione, posso dire di essere davvero felice. Lo sono sempre stata ma negli ultimi cinque anni lo sono ancora di più. Ora capisco che il percorso che ho intrapreso, anche se duro, è quello giusto. Fare certe scelte alimentari e di vita significa innanzitutto mettersi in gioco e prendersi le proprie responsabilità. Significa aprire gli occhi su molte cose e quando si inizia ad aprire gli occhi poi è quasi impossibile richiuderli. La consapevolezza ti porta a informarti e l’informazione ti rende sempre più consapevole. E’ un circolo virtuoso da cui solo le persone estremamente insicure fuggono. Tutti gli altri iniziano a cambiare, a cercare dentro sé stessi la propria felicità. E poi succede che la trovano.

Estratto dell'intervista a Stefania Rossini. Potete leggerla per intero qui

 

Epigenetica, cancro e ambiente

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Nel 1971, il Presidente Nixon firmò il National Cancer Act, un ambizioso progetto con cui si delineava la strategia della “guerra al cancro”, guerra che gli Stati Uniti erano decisi a combattere e ovviamente a vincere. Erano gli anni in cui l'uomo era arrivato sulla luna, la fiducia nelle potenzialità della scienza era pressoché illimitata e si riteneva che con poderosi finanziamenti ogni traguardo potesse essere raggiunto.

Erano anche gli anni in cui prendeva corpo l'idea che il cancro fosse una malattia “genetica” e che nascesse da una singola cellula in qualche modo “impazzita”.

Si pensava infatti che per un “incidente genetico” casuale avvenissero una serie di mutazioni a carico del DNA tali da comportare una proliferazione incontrollata e una sorta di “immortalizzazione” delle cellule figlie. L'idea era quindi che una sorta di selezione darwiniana conferisse vantaggi in termini di sopravvivenza e capacità di metastatizzare alle cellule figlie: queste diventavano via via sempre più aggressive e maligne rispetto a quelle di origine con un processo irreversibile che portava infine a morte l'organismo ospite. Il cancro era ritenuto una malattia dell'età adulta in cui, proprio per l'aumento della speranza di vita, era sempre più probabile che insorgessero mutazioni casuali: in qualche modo il cancro era visto quasi come un prezzo da pagare al nostro modo di vita e in definitiva allo “sviluppo” e al “benessere”.

Se l'origine del cancro risiedeva in un danno a carico del DNA, era logico quindi pensare di risolvere il problema cercando di svelare tutti i segreti del genoma e sperimentando terapie sempre più mirate che colpissero la cellula nel suo centro vitale, il DNA appunto.

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Videocorto Nettuno

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Domani presentiamo il festival del ventennale!

Scopriremo i nomi dei giurati e il programma dettagliato! Vi vogliamo tutti, alle 19,00 alla Fraschetta Blues, di fronte la libreria Fahrenheit. Nettuno.

Videocorto Nettuno compie vent’anni e diventa una delle rassegne di cortometraggi più longeve d’Italia.
Invito conferenza stampa 15 luglio e Festival 24-25-26 luglio 2015

Per Videocorto Nettuno, il 2015 è un anno importante! Son passati 20 anni da quel 1996 in cui Elvio Calderoni decise di festeggiare il suo ventiseiesimo compleanno buttando tra le mani dei suoi amici 4 videocamere, dicendo loro di girare dei corti in giro per la città che sarebbero poi stati proiettati la sera stessa, in casa, durante la sua festa. In questi anni la festa è diventata un festival, uno dei pochissimi a perdurare nella mappa sterminata di festival italiani ed europei dedicati a questa forma d’arte .

 

Itaca

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Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.


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