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di Valeria Ballarati

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La Medicina Personalizzata

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Le emozioni. Che fanno tremare la voce. E la scienza. Che la rende inflessibile. E chi ha detto che non possono diventare la stessa cosa? Basta parlare con Ketti, ricercatrice allo Ieo, l’Istituto europeo di oncologia, sedersi in ascolto della sua vita e dei suoi progetti e ci si convince che è possibilissimo. Conquistati da quella che, tra parole e gesti e sguardi, si rivela alla fine come l’anima appassionata di un progetto di ricerca, di un’idea di professione. “Ketti: si scrive proprio così, mio padre mi spiegava che quando aveva dato il mio nome all’anagrafe lo avevano scritto in questo modo. Era l’epoca dei Pooh, di "Piccola Katy". Il padre, Fiore. Torna spesso la sua figura nel racconto commosso di questa scienziata “a tempo determinato”. Dipendente della Montedison di Porto Marghera e come altri suoi colleghi colpito da tumore. Al duodeno. “Non abbiamo mai voluto indagare se all’origine ci fosse quello stabilimento, anche perché poi lui cambiò e andò alle Fs. L’ho seguito nella sua malattia. E lì ho imparato da figlia il rapporto crudo e brutale che un medico può stabilire con un paziente e con la sua famiglia. Ci fu l’operazione. Chiesi al chirurgo come andasse. Lui mi rispose così: ‘L’operazione è finita. Lei preghi e incroci le dita’. Non bastarono le preghiere”.

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Dei piccoli soli che bruciano ed emettono luce

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L'aula grande del Centro Studi è una parte dell'ala destra della Biblioteca, ovvero del portico sotto il tempio di Serapide. È un insieme di banchi di legno scuro sistemati a diversa altezza, in forma semicircolare. Ha l'aspetto d'un piccolo teatro, e al posto della scena due grandi tavoli di marmo bianco, dietro ai quali è fissata alla parete un'enorme lavagna nera; in alto, scolpito su una lastra di marmo adornata con girali di acanto, a caratteri cubitali, il pensiero di Aristotele:

«Tutti gli uomini aspirano per natura al Sapere».


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Un oggetto risalente a un'altra epoca ci racconta ...

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Io sono un quaderno che venne usato dal 1968 fino al 1969.

Ho la copertina bianca con diversi modelli e marche di auto stampate sopra.

Non ero di una persona sola ma di un'intera classe di ragazzi, dove ognuno scriveva i propri pensieri e le cose che accadevano.

Nella classe succedevano tante cose: ad esempio un ragazzo di nome Marcello ha scritto su di me che quel giorno, l'11 ottobre 1968, tutta la scuola ha parlato dei propri maestri e lui era rimasto colpito da un ragazzo che, parlando della sua insegnante, diceva che lei era rimasta affezionata ad un ragazzo orfano; questo lo aveva fatto riflettere su come la vita era stata ingiusta con quel ragazzo che aveva perso, secondo lui, le persone più care al mondo: i genitori.


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Apre a Roma Romeow Cat Bistrot.

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Apre a Roma Romeow Cat Bistrot. Cucina vegana e crudista nel bistrot ispirato ai neko cafè giapponesi. E una piccola colonia felina accoglie i commensali

Arriva anche a Roma, seguendo i precedenti italiani torinesi, la formula del cat cafè. Il locale nel quartiere Ostiense ospiterà una comunità di sei giovani gatti, liberi di interagire con gli avventori in uno spazio ridisegnato da un intervento di design che tiene conto delle esigenze feline. Aperto nell’arco dell’intera giornata, l’offerta gastronomica sarà incentrata su una proposta vegana e crudista, che trae ispirazione dalle cucina del mondo, mantenendo il piacere per la buona tavola. Inaugurazione prevista per l’inizio di dicembre.


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Iniziativa "Grazie Prof.": manda una cartolina a Veronesi

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Chissà se qualcuno tra voi è rimasto colpito quanto me dal discorso del Dr. Veronesi al Quirinale, in occasione della Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro. Se non avete ancora avuto occasione potete riascoltare e leggere le sue parole cliccando qui.

Mi é sembrato un approccio così nuovo, così al passo coi tempi, così sorprendente nella richiesta di "polarizzarsi su nuove posizioni", "curare l'Anima per curare il corpo" e sentire finalmente parlare di Medicina della Persona, dell'Uomo nella sua globalità "con le sue emozioni, il suo carattere, le sue aspirazioni, le sue preferenze e le sue frustrazioni". Trovo sia   abbastanza confortante, oltre che un buon segnale per le persone in sofferenza.

Mi sembra però che alla notizia non sia stato dato il giusto risalto; nessun tg ne ha parlato, é passata come un po' in sordina e allora mi sono detta: ma diamoglielo noi il giusto risalto!

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