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di Valeria Ballarati

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Sempre più connessi e soli

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UN ROBOT di plastica dall'aspetto sensuale con sei diverse personalità. Conquista perché risponde a tutti i gusti. Fidanzati conosciuti sulle chat e amici su Facebook ai quali non riusciamo a rivelare nulla di noi. Sms, tweet, mail. Centinaia di messaggi che ci raggiungono ovunque anche per questioni di lavoro. Siamo connessi in ogni momento della giornata, sempre in contatto con qualcuno, fino a sentirci soli.

Dietro l'illusione di una maggiore comunicazione, c'è la realtà e l'isolamento. E così il computer, ma anche il robot che dovrebbe assisterci ogni giorno, ci rende più aridi e finisce per escluderci dai veri affetti.

E' una visione apocalittica quella di Sherry Turkle 1 , docente di Sociologia della Scienza al Mit di Boston, che nel suo nuovo libro Insieme ma soli (Edizioni Codice), in libreria in questi giorni, torna a occuparsi delle conseguenze emotive dell'uso del computer. Celebrata da The New York Times 2 e definita la techno-Freud di oggi o 'l'antropologa del cyberspazio" , la Turkle disegna uno scenario preoccupante del nostro rapporto con la tecnologia.

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A riecchece ...

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FRANCOFORTE. Un operatore l'ha definita la 'bomba termonucleare' di Mario Draghi, per l'enorme impatto sui mercati finanziari. Oggi si vedranno le dimensioni dell'arma messa in campo dal presidente della Banca centrale europea. La Bce annuncerà stamattina poco dopo le 11 i risultati della seconda operazione di finanziamento a tre anni (Ltro) alle banche, per un importo illimitato all'1 per cento. (...)

Proprio le banche italiane e spagnole, secondo dati della Bce, hanno aumentato i loro acquisti di titoli di Stato nel mese di gennaio, e lo stesso poterebbe avvenire con i fondi ottenuti stavolta. Il netto miglioramento della situazione del mercato dei titoli sovrani dei due Paesi, con un netto calo degli spread, è attribuibile in parte anche a questo ed è una conseguenza indiretta dell'Ltro. (...)

La Bce conta che una parte della liquidità fornita alle banche, dopo che la prima operazione è stata usata soprattutto per far fronte ai gravi problemi di raccolta sull'interbancario e sull'obbligazionario e per rimborsare bond in scandenza, sia destinata stavolta al finanziamento dell'economia reale, attenuando la stretta del credito alle imprese e alle famiglie. Lo ha ripetuto ieri il Governatore della Banca d'Austria, Ewald Nowotny, dopo che lo aveva detto Draghi in Messico. Sui mercati si nota tuttavia che, in una recessione, la domanda di credito è debole. Fonte

Commento:

a riecchece, come si dice a Roma.

Allora, ricapitolando, i soldi dell'europa (pagati dai cittadini) finanziano le banche all'1% che ricomprano poi il debito pubblico al 3-4% e che in seguito, forse, se avanzano, rimettono in circolo quattro soldini residui (per l'economia reale, i mutui dei cittadini e gli scoperti delle aziende in crisi).

Visto che di economia ne ho sempre capito poco, avrei una domanda:  l'iniezione di liquidità all'1% non era meglio farla direttamente agli Stati ?  Perche' il Draghi regala 2 o 3 punti percentuali alle banche con questo giochetto delle tre carte? 

 

Luca resisti

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Perché si deve fare la TAV? Ci ho pensato a lungo in questi anni, sin dal primo post pubblicato sul blog nell'ormai lontano 2005 dopo l'attacco della Polizia contro i valligiani a Venaus.

La Tav è un'opera inutile, anche un imbecille, se informato, lo capirebbe.

Il costo spaventoso di 22 miliardi a carico quasi completo dei contribuenti (anche il parziale finanziamento della UE deriva dai contributi che versiamo all'Europa).

Una linea merci in una valle dove esiste già una linea ferroviaria con un massimo del 50% trasportato rispetto alla capacità effettiva e in costante diminuzione da dieci anni. Un tunnel di 52 chilometri che finirà tra 12/15 anni progettato 25 anni fa dentro una montagna ricca di amianto.

Questo in un Paese dove non ci sono i soldi per la sanità, i trasporti locali, la scuola. Un Paese con le pezze al culo che ci spreme come limoni butta nel cesso 22 miliardi per un buco inutile.

Se la Tav è così inutile, vuol dire allora che è molto utile a qualcuno. Se non si può tornare indietro significa che il Sistema non è nelle condizioni politiche, economiche o di legami con la criminalità organizzata per farlo. Qualcuno forse ha già incassato delle tangenti e non è più in gradi di restituirle?

Uno si può fare mille domande di fronte a uno scempio di soldi pubblici senza senso apparente.

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Cattive abitudini, colpi di grazia e autogol

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Per la Chiesa il non pagare l'ici é stata solo una cattiva abitudine avallata da tutta una serie di situazioni e di governi.

Molte associazioni in Italia si occupano di "far del bene" e il restante no-profit italiano poco conosciuto, non altolocato e per niente altisonante - Amani for Africa, i Clown di corsia -  quando ha immobili di proprietà paga l'ici senza fare tante storie. Forse che questi volontari svolgano un servizio alla collettività meno utile di quanto non si faccia negli asili parrocchiali? Forse che Amani, rivolgendo le sue attività ad un altro continente, non allevi abbastanza le ferite? Non é dello stesso genere di solidarietà e sussidiarietà di cui stiamo parlando? Si, certo che si.

Innanzitutto non ci sarà nessun autogol: l'imu richiesta dallo Stato non si riferisce ai luoghi dove si prestano servizi socio-assistenziali ma alle restanti attività commerciali religiose, cioé a tutte quelle strutture che guadagnano dalle più disparate iniziative commerciali -  dagli incontri sulle costellazioni familiari alle convention di più giorni indette da grandi aziende, con servizio B&B - ospedali, pensionati per anziani, scuole private, musei e attività di vendita ubicate all'interno dei luoghi di culto.

Analizziamo ad esempio la situazione di alcune scuole religiose private parificate - paritarie - giacché ne conosco più di qualcuna.

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In nome delle banche: il debito odioso

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Le sofferenze dei greci in nome delle banche.

La Grecia è in ginocchio: dopo tre anni di terapia intensiva per curare l’eccesso di debito pubblico, il reddito nazionale è crollato del 12 per cento, la disoccupazione ha superato il 20, la protesta dilaga e il governo di coalizione è in pezzi. Eppure, l’Europa non è soddisfatta e chiede ulteriore rigore.

I tempi stringono: i 130 miliardi della rata di prestito concesso dal Fondo monetario e dalle istituzioni europee sono indispensabili per le necessità correnti e soprattutto per pagare gli interessi in scadenza la settimana prossima (15 miliardi). Il Parlamento greco dovrebbe votare questa sera le nuove misure imposte dai creditori. E’ probabile che alla fine Papademos ottenga i voti necessari, ma non per questo la situazione sarà risolta.

Il fatto è che il problema fondamentale, quello dell’insolvenza dello Stato greco, continua ad essere affrontato in modo improprio e questo soprattutto per proteggere gli interessi delle banche internazionali e delle stesse banche centrali, Bce in testa. Il debito greco, che ha superato il 170 per cento del Pil (era il 106 cinque anni fa), non può essere ragionevolmente rimborsato e dunque i creditori devono accettare un taglio. Ma per compiere questo apparentemente ragionevole passo si sono costruiti non uno, ma tre pasticci.

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Osteria del Vaticano

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In alcune redazioni molto supponenti e poco sportive, quando un altro giornale trova una notizia in esclusiva (“scoop”), invece di riprenderla per farla conoscere ai propri lettori citando la fonte, si fa come la volpe con l’uva (voce del verbo “rosicare”). Si va a caccia di qualcuno che smentisca per dire: “La notizia è falsa. Del resto, se fosse vera, la sapremmo anche noi, anzi l’avremmo saputa per primi”. L’altra sera, appena Santoro e Ruotolo hanno preannunciato lo scoop di Marco Lillo, i rosiconi si sono messi subito all’opera. La loro speranza era che il documento pubblicato dal Fatto fosse falso. Purtroppo padre Lombardi ha confermato che è autentico, anche se contiene “farneticazioni che non vanno prese sul serio”. Ma allora perché far leggere al Papa farneticazioni da non prendere sul serio? Per fargli uno scherzo? Forse perché il mittente è un cardinale e riferisce le parole di un altro cardinale. Se ci sono cardinali farneticanti, forse è il caso di pensionarli. In ogni caso, per quel che riguarda il Fatto, una volta confermata l’autenticità del documento, nessun’altra “smentita” è possibile.

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Come il giardino di casa

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NAPOLI - La città si riappropria del verde. Con passo deciso. Da ieri mattina i giardini di piazza Vanvitelli sono sotto la custodia dei cittadini vomeresi.

L’iniziativa lanciata dal Mattino "Adotta un'isola verde", poi sposata e rilanciata dal Comune, segna il primo, significativo passo. Ci sono voluti sei mesi, diversi incontri tra le le realtà coinvolte nell’iniziativa, il passaggio in Consiglio e alla fine il sogno comincia a diventare realtà concreta.

Al brindisi inaugurale erano presenti l'assessore e vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, il presidente della quinta municipalità Mario Coppeto, e un gruppo di cittadini, per lo più commercianti della piazza, che da ieri diventano di fatto tutori e gestori delle aiuole della piazza. «Abbiamo messo in atto una vera e propria rivoluzione per le aree al verde cittadine» commenta Sodano, che spiega poi quale sia l'iter necessario da seguire per la richiesta dell'affidamento di giardini e aree al verde.

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Sesso, festini e droga

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Uscirà l’8 febbraio il libro di memorie di Mimi Alford, ex amante di John Fitzgerald Kennedy ai tempi in cui era una stagista 19enne alla Casa Bianca.

“Once upon a secret: my affair with president John F. Kennedy and its aftermath” (C’era una volta un segreto: la mia relazione con John F. Kennedy e le sue conseguenze), di cui il New York Post ha pubblicato alcune anticipazioni, è un libro pieno di particolari piccanti ma anche di dettagli inediti sulla vita privata di Kennedy e sui momenti più difficili della sua presidenza.

Come quando, durante la crisi dei missili a Cuba, lui confidò alla ‘sua’ Mimi: “Penso ai miei figli e mi dico: meglio comunisti che morti”. Oppure quando, dopo la morte del figlioletto Patrick, trovò il presidente affranto. “C’erano un mucchio di telegrammi di condoglianze per terra e lui li raccolse, uno dopo l’altro, leggendomeli ad alta voce. Le lacrime gli scorrevano giù per le guance, di tanto in tanto”.

 

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L'idraulico che serve a Davos

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Se il bagno di Davos è tanto tanto una metafora, e quale bagno non lo è?, il grande evento di leader e sapienti che da anni ci consegna l’oroscopo sul nostro futuro ha definitivamente bisogno di un idraulico. Non quello polacco (mitica figura inventata da un altro sapientone, Fritz Bolkestein, commissario europeo al Mercato Interno, nel gennaio 2004, nel presentare la sua direttiva sulla liberalizzazione del mercato dei fornitori di servizi in Europa), ma di quelli che arrivano con l’architetto e concludono che la toilette in questione non può più essere aggiustata, signora mia.

La Bbc, del resto, l’ha detto senza giri di parole, il World Economic Forum quest’anno è risultato «piatto» – che è poi il termine più cortese per dire «flop».

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Bangladesh, rivoluzione solare

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Bangladesh, rivoluzione solare:  elettricità a milioni di persone

Dal 1996 gli abitanti delle zone rurali del paese hanno visto la propria vita cambiare grazie a un kit di celle, batterie e luci, acquistabile a rate agevolate. Nel Paese oltre 80 milioni di cittadini non sono raggiunti dalla rete elettrica nazionale. E ora il governo concede sgravi e incentivi per chi vuole investire nel settore. 

NON HANNO mai visto così tanta luce. Il 60% della popolazione del Bangladesh, tutte le zone rurali del paese, ancora non è raggiunta dalla rete nazionale della corrente elettrica, eppure qui la rivoluzione è arrivata sotto forma di energia solare, pulita e rinnovabile. Disponibile anche ai più poveri tra i poveri.

Tutto grazie a Shs (Solar Home System, sistema solare casalingo), un progetto della banca etica Grameen Shakthi, specializzata nella promozione di energia verde. Si tratta di un kit composto da pannelli solari, batterie e una serie di lampade a fluorescenza e led che ha già cambiato la vita a oltre un milione di persone. Ma potenzialmente può avere un impatto sulle esistenze di decine di milioni di cittadini.

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Azzarà é libero

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Francesco è libero!

Oggi alle ore 16 abbiamo avuto conferma ufficiale che Francesco Azzarà è tornato a essere un uomo libero.

Francesco era stato rapito il 14 agosto scorso a Nyala, in Darfur, dove lavorava presso il Centro pediatrico di Emergency.

Per noi di Emergency è un giorno di festa. Vogliamo condividerlo con Francesco, con la sua famiglia che per 124 giorni ha dimostrato grande forza e fiducia nel nostro operato e nel lavoro delle autorità sudanesi impegnate per la sua liberazione e con tutti coloro - privati cittadini e istituzioni - che in questo lungo periodo hanno manifestato la loro solidarietà a Francesco Azzarà, alla sua famiglia e a Emergency.

Emergency desidera ringraziare le autorità sudanesi per la costante collaborazione.

In questo momento di sollievo, il pensiero di tutti noi di Emergency va alle tante persone - italiane e non - ancora ostaggio dei loro rapitori.

www.emergency.it

 


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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa