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di Valeria Ballarati

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Sono bastate tre cimici

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"Sono bastate tre cimici per dare un duro colpo alla 'ndrangheta"


REGGIO CALABRIA - "Se mettono mano alle intercettazioni ci privano dello strumento fondamentale della lotta alle cosche. Se oggi conosciamo la struttura della 'ndrangheta lo dobbiamo a tre cimici". Nicola Gratteri ha passato notti intere ad ascoltare boss e picciotti. A volte ha mandato e rimandato i file audio cento volte per riconoscere una voce, cogliere una sfumatura, un accento, un riferimento. Il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria lo ha sempre detto: "Ho la sensazione che chi vuole cambiare le regole non capisca il rischio che si corre, limitare la legge può diventare devastante".

Per il magistrato una scelta è quella di punire chi divulga intercettazioni coperte da segreto istruttorio, altro è tentare di disinnescare uno strumento investigativo "raccontando fandonie, come quella che la legge non riguarda i reati di mafia o quelli più gravi".

Il magistrato la racconta così: "Le grandi inchieste contro la 'ndrangheta non partono quasi mai come indagini della Dda. Si inizia quasi sempre da piccoli reati a volte da un danneggiamento, da un incendio, da una minaccia telefonica. I nostri investigatori poi pian piano ricostruiscono la storia, i contesti, il quadro generale è allora che si capisce se si tratta o meno di 'ndrangheta".

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Polvere

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Quando gli abitanti di un villaggio della Palestina chiesero al rabbi Yehuda Hanassi di inviare loro per maestro uno dei suoi migliori allievi, questi raccomandòloro rav Levi, profondo erudito e brillante oratore.

Il nuovo maestro arrivò e la folla lo ricoprì di elogi, facendolo salire su un palco dal quale pronunciare il suo primo discorso di Torà (Legge). Ma quando rav Levi volle aprire bocca non ne uscì neppure un suono. Il suo cervello era vuoto. La folla cercò di incoraggiarlo con qualche domanda, ma Levi restò muto. 

Confuso ed umiliato tornò dal suo maestro e raccontandogli l'accaduto aggiunse delle parole simili a queste: "Rabbi, mi rendo conto adesso che al momento di salire sul palco ho provato un soffio di fierezza che ha cancellato tutte le mie conoscenze di Torà".

E' bastato un piccolo inorgoglimento, un soffio di fiato tirato a sollevare il petto in alto e tutta una vita di studio si é ammutolita.

Maestro é chi recide ogni giorno il prepuzio di orgoglio che ricresce sulla lingua di chi parla da un pulpito.

Già il Trattato dei Padri, nel Talmud, insegna: "Non fare delle parole della Torà una corona per te ingrandendoti con esse".

La vicenda di rav Levi mostra che la conoscenza delle scritture sacre non é un possesso neanche dei maestri. Essi la possono soltando ospitare e tutto il loro studio non é che il tappetino di ingresso. La Torà non varca la soglia di chi non l'abbia ben ripulito ogni giorno dalla polvere dell'orgoglio.

 

E' un brano tratto da Alzaia, di Erri De Luca   

 

Nota: bell'insegnamento. Grazie.

 

Logica bambina

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RELAX
Angelica è nella vasca da bagno.

Papà:                 … e ricordati di lavarti i capelli!
Angelica:             ma papà, io il bagno lo faccio per rilassarmi!
 

TV  ALTERNATIVA
E’ mattina. Angelica si è svegliata da poco e la troviamo seduta su una sedia davanti alla porta-finestra. Osserva dal vetro i gattini che giocano.

Papà:                   Angelica, ma cosa fai li davanti?
Angelica:              Osservo “Tele-Natura” - la trasmissione sugli animali.


CASE DI PRODUZIONE
Tata:                   Mamma, ma Schrek di chi è?
Io:                       Fammi pensare … non è di quelli là con la luna … Dreamworks!
Tata:                   Si, Dreamworks.
                          Invece Scooby è di Hanna e Barbera … anche i Flinstones …
                          Mamma io pensavo che Hanna e Barbera erano due donne …
                          Anche papà lo pensava … (sorride)
Io:                      E invece sono 2 uomini:  William Hanna e (non RIESCO a finire la frase)
Tata:                   e Joseph Barbera,  lo so! (io rido)
Tata:                   ma perché ridi?
Io:                       perché te l’ho detto una sola volta e te lo sei ricordato … sei un geniaccio

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Settimana Vegetariana Mondiale

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Da sabato 1 a venerdì 7 ottobre 2011 si svolge la Settimana Vegetariana Mondiale (Vegetarian Week), sostenuta da gruppi vegetariani/vegan, animalisti, ambientalisti di tutto il mondo. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare le persone sui pregi dell’alimentazione vegetariana e sulle problematiche che una dieta carnivora provoca invece alla salute e all’ambiente, con l’aggravante dello sfruttamento degli animali.

“È stata scelta questa data perché la settimana dall’1 al 7 include varie ricorrenze associate alla scelta vegetariana – spiega Mateus Mendes, uno degli ideatori e organizzatori dell’evento –, tra cui la Giornata Vegetariana Mondiale (1° ottobre), la Giornata Internazionale per gli Animali d’Allevamento, la Giornata della Non-Violenza (2 ottobre) e la Giornata Internazionale per gli Animali (4 ottobre), che coincide col giorno in cui viene celebrata la memoria di San Francesco”.

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Buste dipinte al festival delle lettere

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24 buste divenute opere d’arte ispirate al tema della settima edizione del Festival delle Lettere, lettera di dimissioni, saranno esposte allo Spazio Oberdan di Milano dal 3 all’8 ottobre, grazie alla collaborazione della Provincia di Milano.

E’ questo il primo appuntamento del Festival delle Lettere 2011, un calendario ricco di eventi dalla forte componente emozionale.

 

L’universalità della lettera, vero imprescindibile valore di questo mezzo di comunicazione, è più che mai vivo in Italia. A testimonianza di questo ci sono le 2432 lettere ricevute nel corso della settima edizione del Festival delle Lettere.

La lettera, quella scritta a mano in modo particolare, riesce a far emergere i sentimenti di un popolo che ancora si emoziona e sogna con la passione di sempre e che ama scrivere, affidando ad una busta il compito di custodire le proprie parole. Ecco allora che anche una semplice busta si trasforma nel veicolo di un’emozione e va onorato come tale.

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