Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Completamente vivi

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Oggi pubblico questo trailer perché l'ho trovato bello.

Non so se leggerò il libro, ma guardarne almeno la pubblicità secoondo me vale la pena. Ciao

 

Anche se indirettamente questo risulta essere  un messaggio promozional-letterario. Siete avvertiti e comunque, non era mia intenzione.

 

Balocchi e profumi

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Una cliente entra in negozio e con lei c'é la sua bambina.
La bimba ha una borsetta molto "fashion" che posa sulla scrivania: in un lampo mi trovo a pensare che o la bambina é già molto attenta alla moda oppure la borsa non é esattamente il gusto di un bambino della sua età (6/7 anni). Mentre la sua mamma fa la spesa la piccoletta si avvicina incuriosita ai giocattoli e poco dopo viene a domandare informazioni.

Insieme guardiamo alcune cose, ne cerchiamo altre e si appassiona ad una piccola borsa porta-merendina rosa, con un cavallino sul davanti, che in realtà piace molto a tutti i bambini che vengono qui. Va verso sua madre e incomincia a chiederla insistentemente, con una voce che va dal lamento alla supplica.
Trovo il comportamento strano, la madre non ha ancora preso una decisione ma già il suo tono non é una richiesta ma piuttosto un'implorazione, come se l'esito fosse scontato. La madre inizialmente non da molta importanza alla cosa ed ecco l'evolversi della faccenda:

la madre: Lei vuole sempre un sacco di cose. Ma i dentifrici dove sono?
io:          Qui in alto.

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Protesta in Via del Corso a Roma

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Chiusi nelle gabbie: come gli animali di allevamento che ogni giorno vengono uccisi per essere mangiati o diventare capi di vestiario.

In via del Corso é andata in scena la protesta-schock degli attivisti di Animal Equality organizzazione che si batte per i diritti degli animali promuovendo uno stile di vita vegan. Un'azione dimostrativa dal forte impatto emotivo, portata avanti anche attraverso gigantografie di immegini crude scattate negli allevamenti.

Stefano Bottioni, portavoce di Animal Equality in Italia, spiega il senso dell'iniziativa: due miliardi e mezzo di animali, di individui capaci di provare sensazioni come dolore, paura, angoscia, esattamente come noi, vengono uccisi solo in Italia per il consumo di prodotti di origine animale. E' nostro compito e dovere esporre all'opinione pubblica la realtà di quello che accade negli allevamenti e nei macelli e proporre delle soluzioni affinché tutto questo finisca definitivamente. Adottare innanzitutto uno stile di vita vegan, ovverso, senza consumare prodotto di origine animale, é una delle immediate cose da fare; quello che per noi é un primo e semplice cambiamento, per gli animali può valere una vita. di Manuel Massimo, Repubblica 

Commento:

non fatevi spaventare dal termine "vegan" e dall'immediata sensazione di dover rinunciare a qualcosa perché non é così!

Abbiamo più volte visto ricette vegan che non hanno nulla da invidiare alla tradizione classica, e sto pensando ad esempio alla pasta alla carbonara, perfettamente vegan-riproducibile anche senza la povera guancia del maiale (il guanciale).

Essere vegan é prima di tutto un'attitudine e coinvolge dapprima il nostro modo di essere: se siete già inclini all'amore per un animale non vi sarà difficile. E poi potete venire qua e io vi mostro quante cose belle e senza crudeltà potete sgranocchiarvi.

 

Cattive abitudini, colpi di grazia e autogol

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Per la Chiesa il non pagare l'ici é stata solo una cattiva abitudine avallata da tutta una serie di situazioni e di governi.

Molte associazioni in Italia si occupano di "far del bene" e il restante no-profit italiano poco conosciuto, non altolocato e per niente altisonante - Amani for Africa, i Clown di corsia -  quando ha immobili di proprietà paga l'ici senza fare tante storie. Forse che questi volontari svolgano un servizio alla collettività meno utile di quanto non si faccia negli asili parrocchiali? Forse che Amani, rivolgendo le sue attività ad un altro continente, non allevi abbastanza le ferite? Non é dello stesso genere di solidarietà e sussidiarietà di cui stiamo parlando? Si, certo che si.

Innanzitutto non ci sarà nessun autogol: l'imu richiesta dallo Stato non si riferisce ai luoghi dove si prestano servizi socio-assistenziali ma alle restanti attività commerciali religiose, cioé a tutte quelle strutture che guadagnano dalle più disparate iniziative commerciali -  dagli incontri sulle costellazioni familiari alle convention di più giorni indette da grandi aziende, con servizio B&B - ospedali, pensionati per anziani, scuole private, musei e attività di vendita ubicate all'interno dei luoghi di culto.

Analizziamo ad esempio la situazione di alcune scuole religiose private parificate - paritarie - giacché ne conosco più di qualcuna.

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Se ci scandalizza una mamma che allatta il figlio

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La censura irrompe sul social network

Non si sa quale aggettivo usare, se ipocrita, stupido o semplicemente ridicolo, per definire il divieto, tra le regole auree imposte da Facebook, di mostrare donne che allattano al seno.

Forse tutti e tre insieme.

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