Domenica 19 Febbraio 2023 14:20
"Sono in Norvegia, in fondo ad un fiordo del cazzo, privo di qualsiasi attrattiva naturalistica, se non fosse perché il termine villaggio è completamente diverso dalla nostra tradizione mediterranea e dalla nostra percezione semantica; un territorio di 1410 km quadrati con una popolazione di 1147 abitanti, come capirò in seguito, uguale ad altri mille, ovvero una impalpabile spolverata di case lontane una dalle altre. Nella lunga notte invernale queste case sono rintracciabili ai bordi dell’unica strada che circumnaviga il fiordo perché hanno delle abat-jour, delle luci, delle candele finte alle finestre prive di scuri e sempre accese notte e giorno.
- Questa lontananza abitativa delle persone è rappresentativa della densità dei sudditi del regno, più grande dell’Italia, con soli cinque milioni di abitanti. La prima caratteristica di questo popolo che salta all’occhio dello straniero è la presunzione di superiorità evidente effetto della mancanza di abitudine alla convivenza che inevitabilmente porta al confronto con gli altri e ad una reale consapevolezza di sé come individui e come popolo.
- I Norvegesi disprezzano gli Svedesi, figuriamoci gli Italiani.
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Martedì 14 Febbraio 2023 00:00
"Quanto ai Romani, se si legge la loro storia nei testi dell'antichità, particolarmente in Polibio, si ha l'impressione che dal loro tempo al nostro, la sensibilità morale non sia affatto cambiata. Probabilmente tutte le nazioni dell'epoca praticavano più o meno, di tanto in tanto, la perfidia e la crudeltà; né si potrebbe affermare che in seguito sia stato diverso, in nessuna epoca, senza escludere la nostra. Ma come oggi, la perfidia e la crudeltà, benché praticate, erano generalmente riprovate; come oggi, una nazione sola ne faceva freddamente e sistematicamente il principio stesso della sua politica per un fine di dominio imperiale. Una simile politica da parte del nostro nemico appare mostruosa e non lo era meno ai contemporanei dei Romani; la prova migliore é lo spesso velo di ipocrisia con cui i romani l'hanno ricoperta, ipocrisia così singolarmente simile a quella praticata ai giorni nostri, in particolare per quel che concerne il camuffamento dell'aggressione in legittima difesa. Se si era ipocriti allora come oggi é perché si concepiva il bene allo stesso modo. Ma se anche la morale fosse cambiata, questo non diminuirebbe la gravità dei fatto che ai giorni nostri si parli ovunque dell'antica Roma con ammirazione. Perché un uomo non può giudicare un'azione, a qualunque data essa risalga, secondo una concezione della virtù diversa da quella che serve come criterio per le proprie azioni. Se io oggi ammiro o anche giustifico un atto di brutalità commesso duemila anni fà, vengo meno, oggi, nel mio pensiero, alla virtù di umanità. L'uomo non é fatto a compartimenti, ed é impossibile ammirare certi metodi impiegati, senza far nascere in sé stessi una inclinazione a imitarli non appena l'occasione renderà facile tale imitazione." Simone Weil - Sulla Germania Totalitaria (parte seconda, Conclusioni pp. 266-267)
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Giovedì 09 Febbraio 2023 00:00
Thailandia dichiara guerra a ‘Pfizer’, la star di Big Pharma che per prima al mondo ha ideato e prodotto il vaccino anti covid.
Il motivo? Presto detto. La principessa destinata al trono, Bajrakitiyabha Narendira Debyavati, è in stato di coma profondo dal quale – secondo i suoi medici – non si riprenderà mai più, a tre settimane dall’inoculazione della seconda dose di vaccino ‘Pfizer’, il ‘richiamo’.
Quarantaquattrenne, aveva una salute di ferro, mai una malattia in vita sua, neanche un’influenza o un semplice raffreddore.
Per questo motivo, il governo tailandese ha deciso di denunciare Pfizer: non solo chiedendo un risarcimento danni di proporzioni colossali, ma anche annullando i contratti firmati per l’acquisto di oltre 30 milioni di dosi. E con il denaro ottenuto per la restituzione di quanto già pagato, intende risarcire i danni patiti da tutte le famiglie tailandesi che hanno avuto un morto in casa per effetto del vaccino, o che abbiamo subito gravi danni alla loro salute: i famigerati ‘effetti avversi’ che si stanno registrando con sempre maggior frequenza in tutte le nazioni del mondo.
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Mercoledì 01 Febbraio 2023 13:11
Esistono 3 categorie di cervelli: quelli che capiscono da soli, quelli che per capire hanno bisogno degli altri, e quelli che non capiscono né da soli né grazie ad altri. I primi sono eccellentissimi, i secondi eccellenti, i terzi inutili. Nicolò Machiavelli, Il principe, cap. 22.2
Martedì 08 Novembre 2022 00:00
Si sveglia dal coma che tutti, tranne la mamma, dicevano irreversibile
Quel modo di guardare le cose (di certe madri)
A volte noi donne, mamme in ispecie, diventiamo famose per il nostro vizio di ingigantire ed esasperare piccole cose, cose quasi da nulla che altri direbbero di trascurare del tutto.
Eppure in questa cifra, che si impone anche quando non dovrebbe, è nascosto un talento formidabile.
Chi altri, se non la mamma di questo ragazzo in coma da più di due anni, avrebbe saputo attaccarsi ai minimi movimenti di un dito della sola mano sinistra? Solo Viviana, la mamma che ora ha 56 anni, ci ha creduto e ha agito, ostinatamente, di conseguenza.
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Sabato 15 Ottobre 2022 00:00
Giovedì 13 Ottobre 2022 20:48
È accaduto così quel giorno. Sono i cosiddetti ricordi indelebili. Entrano direttamente nella memoria a lungo termine più importante, quella storica. Ero preparato, avevo pensato a quel momento da tanto. Sapevo che sarebbe arrivato. Prima mai. Di quel pericolare periodo intendo. Perché per arrivare a quel punto di non ritorno ti devi macchiare di infamia. E questo per il mio carattere, per il mio "essere" non è contemplato. Per primo ho messo sul tavolo le manette, quasi contemporaneamente le chiavi. Chi era davanti a me non parlava. Mi ha accolto nel suo ufficio con uno sguardo che dice tutto. Quei silenzi che parlano. Anche l'atmosfera parlava. Si respirava. Una bolla emotiva. Solo chi ha una sensibilità particolare mi può capire. Gli altri non mi interessano. Non mi sedetti. Restai appositamente in piedi. Il secondo fu il tesserino. Ci mise un po' ad uscire dalla custodia, come in un romanzo quando le istituzioni, per mezzo dei suoi esecutori, portano via i bimbi ai genitori e loro si attaccano disperatamente alla porta. Un vano tentativo che però è anche un bellissimo gesto d'amore. Poi è toccato al distintivo. L'occhio si è concentrato subito sul simbolo principe, la stella che rappresenta lo Stato. Già lo Stato. Quello per cui ho dedicato quasi una vita intera. Ma il passato non conta. C'era il "qui e ora". Per ultimo l'arma. La sicura inserita. L'estrazione del caricatore. Poi come da manuale: "arma in sicura e priva di caricatore (doppio scarrellamento con arma puntata verso un punto sicuro) arma scarica". Il suono metallico echeggiava ancora quando misi l'arma sulla scrivania. Poi le firme e il saluto. Non si mosse chi era dall'altra parte. Mi vennero in mente le parole di una bellissima canzone
<<Spesso gli sbirri e i carabinieri Al proprio dovere vengono meno.
Ma non quando sono in alta uniforme.
E l'accompagnarono al primo treno.>>
Poi uscii. Non parlai con nessuno. Solo un abbraccio con un paio di colleghi, un attimo eterno. (...)
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Sabato 24 Settembre 2022 15:15
“Sono lì, al tuo fianco, sembrano normali, ma sono supereroi.
Anche se fossi completamente vaccinato, ammirerei i non vaccinati per aver resistito alla più grande pressione che abbia mai visto, anche da parte di coniugi, genitori, figli, amici, colleghi e medici.
Le persone che sono state capaci di tale personalità, di tale coraggio e di tale capacità critica incarnano senza dubbio il meglio dell’umanità.
Si trovano ovunque, in tutte le età, livelli di istruzione, paesi e opinioni.
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Mercoledì 14 Settembre 2022 13:29
ALLA CORTESE ATTENZIONE DEI MIEI STUDENTI
Oggi è stato per me il primo giorno di lezioni del nuovo anno scolastico. Nelle tre classi che ho avuto il piacere di incontrare ho cercato di far passare un messaggio, ed è lo stesso che proverò a lanciare con le altre: ragazzi, VI DOVETE ARRABBIARE.
In questa fase storica, chi vi invita pedissequamente al 'rispetto delle regole', non vuole il vostro bene. Chiarisco subito: il mio non è un invito all'anarchia e alla contestazione incontrollata e ingiustificata. Tuttavia, ripeto, non è questo il momento per invitare i giovani al mero e passivo rispetto di indicazioni che vengono dagli adulti. Negli ultimi tre anni, i ragazzi hanno sopportato passivamente decisioni illogiche e ingiustificate. Sono rimasti chiusi in casa, dietro un computer o un cellulare; hanno accettato il green pass per fare piscina, palestra o andare in pizzeria; sono stati dipinti come untori per poorononno o poorozio; hanno accettato di indossare un bavaglio - molto probabilmente inutile - per ore e nel luogo principale della loro crescita emotiva, culturale e relazionale. E molto altro ancora.
Ora basta: incazzatevi! E incazzatevi per queste cose, non per slogan preconfezionati da campagna elettorale.
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Lunedì 12 Settembre 2022 00:00
Con uno sparo, come uno sparo, scoppiò in faccia al mondo il problema della deforestazione in Amazzonia.
Così la storia di Francisco Alves Mendes Filho, o Chico Mendes, comincia, a partire dall’alba della sua attività in difesa dei seringueiros, i “raccoglitori di gomma” di caucciù. Gente che viveva nella foresta da oltre cent’anni, una vita di sussistenza serena garantita dalla raccolta di lattice, di noci brasiliane e altre attività pienamente sostenibili.
Alle prime avvisaglie di aggressione alla foresta, Francisco Alves Mendes Filho, estrattore di caucciù fin dalla nascita, formò un’unione dei seringueiros portandoli a battersi contro la devastazione e per creare aree protette, “riserve estrattive” gestite da comunità locali. Seppe unire contadini, indios, sindacalisti, preti e politici attorno a un’idea rivoluzionaria di foresta: un luogo senza padroni, in cui alberi e uomini possano vivere e crescere insieme, gli uni custodi degli altri.
Dedicò praticamente tutta la sua vita alla difesa dei lavoratori e dei popoli della foresta. Partecipò alla fondazione del Sindacato dei Lavoratori Rurali di Brasiléia e Xapuri, oltre alla fondazione del Partito dei Lavoratori dell’Acre e del Consiglio Nazionale degli estrattori di caucciù.
Nella sua lotta fuse il lavoro sindacale, la difesa della foresta e la militanza partigiana. Il suo lavoro fu riconosciuto internazionalmente, essendo stato premiato varie volte, anche dalle Nazioni Unite, che nel 1987 lo riconoscono come uno dei più influenti difensori della natura, conferendogli a Washington il premio Global 500 dell’Unep, agenzia dell’Onu per la tutela dell’ambiente.
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