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di Valeria Ballarati

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Dove andrà la nostra medicina nell'anno nuovo?

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Una volta ci si ammalava di patologie acute … oggi ci si ammala di patologie croniche.

Una volta prevalevano le patologie infettive … oggi quelle degenerative invalidanti.

Una volta il medico conosceva bene il suo paziente, la sua storia, la sua famiglia, il suo mondo … oggi si fanno degli esami e se questi sono alterati significa che il paziente è malato, altrimenti no.

Una volta si usavano poche medicine e molti consigli che scaturivano dall’esperienza e dalla saggezza anche delle generazioni precedenti … oggi si usano solo farmaci, spesso anche quando non sono indicati e con tutti i rischi ad essi associati (non esiste un farmaco senza tossicità!).

Una volta il cortisone veniva usato in presenza di un grave stato di male asmatico … oggi si usa quando il raffreddore è più prolungato del solito o quando il bambino ha un leggero broncospasmo.

Una volta si curava la febbre con il riposo, un po’ di digiuno seguito da un’alimentazione leggera ed eventualmente un’Aspirina … oggi ci si imbottisce di antipiretici, antiinfiammatori, antibiotici e cortisonici, continuando a fare la vita di prima perché non c’è tempo per il riposo.

 

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Si può dire "MORTE"

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Morte, lutto e malattia: un blog per “scardinare tabù della nostra società”

Autrice di “Reinventare la morte. Introduzione alla tanatologia” (190 pagine, Laterza), Marina sta scrivendo un nuovo libro per Chiarelettere.

Ma cosa significa essere tanatologa, cioè studiare la morte, oggi?

“Non è glamour. Per me significa guardare alla nostra società con occhiali diversi. Osservando come i cittadini affrontano la malattia, la morte o il lutto scopro le magagne di una cultura che ha eletto la ricchezza, il successo e la prestanza fisica a suoi valori prevalenti”, dichiara Sozzi. Secondo lei affrontare il pensiero della morte serve a vivere meglio, a “sistemare le priorità della vita, stare nel presente e goderne”.

Per questo ha aperto un blog “Si può dire morte”: “Non è un blog per addetti ai lavori – dice – anzi intende raccogliere le riflessioni di tutti, e contribuire a stimolarle. Occorre una consapevolezza collettiva di quali siano le conseguenze del silenzio sulla morte cui ci condanniamo”.

 

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Regine D'Africa 2013

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Per raccontare la centralità e l’assoluto protagonismo, silenzioso e celato, della figura femminile nella società africana, il Calendario Amani 2013 ha scelto dodici dipinti del giovane artista keniano Lionel Njuguna. Lionel, figlio d’arte, ex ragazzo di strada cresciuto nelle comunità di padre Kizito a Nairobi, predilige la figura femminile e la mette al centro della sua arte, con cui cerca di cogliere lo spirito dell’Africa contemporanea.

La 16° edizione del calendario Amani vuole rendere omaggio alla donna africana, senza cadere in facili elogi, ma sottolineandone la sobria essenzialità.

 

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Una mamma vegana e le abitudini cruelty free

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Buon anno a tutti!!

Anche queste festività sono andate, finite…. Le feste, come sempre, le ho vissute in famiglia, tranne la notte più lunga dell’anno, con amici. Proprio in quell’occasione ho portato delle mie “produzioni”, anche perchè altrimenti sarei rimasta a digiuno completo!!! Mi ha fatto un certo piacere vedere quanto tutti i commensali abbiano apprezzato i miei piatti, informandosi anche sulle relative ricette.

Questo ritengo sia il modo più semplice per avvicinare le persone alla cucina veg.

Quest’anno, avevo scritto nell’ultimo post, è anno di propositi, buoni e giusti, visto il momento che stiamo vivendo. A cosa avete pensato? Ora per esempio ci saranno i saldi.

 

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Buongiorno

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  Commento: mi sa di no, cara ...

 

Esiste un modo per cercare di vivere serenamente? (di Samuel Hahnemann)

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Mio Caro Sig. X,

è vero che sto per andare ad Amburgo, ma ciò non deve preoccuparla. Se non le pesa spendere i pochi soldi che le costerà inviarmi una lettera, potrà ancora usufruire dei miei consigli quando sarò laggiù. Per l’indirizzo le basterà semplicemente scrivere sulla busta il mio nome e, al di sotto, “Amburgo”: la lettera mi troverà.

Per ora, devo affermare che lei è veramente sulla via della guarigione e che le principali fonti della sua malattia sono state eliminate. Tutte tranne una, che ancora persiste ed è la causa delle sue ricadute.

La delicata macchina umana non è stata costruita per essere sottoposta ad un superlavoro: l’uomo non può strapazzare la sua energia e le sue capacità senza pagar pegno. Sia che lo faccia per ambizione, sia per amore di guadagno o per qualsiasi altro motivo degno di lode o di biasimo, l’uomo finisce per mettersi in opposizione all’ordine naturale ed il suo fisico finirà per subirne danni o addirittura la distruzione. Peggio ancora se il fisico si trova già in condizioni di debolezza. Si ricordi: ciò che non riesce a fare in una settimana, può tranquillamente farlo in due.

Se i suoi clienti non vogliono aspettare, neppure possono candidamente pretendere che lei si ammali per far loro piacere e lavori così intensamente da finire sotto terra, lasciando sua moglie vedova e i suoi figli orfani. Non è soltanto l’estenuante sforzo fisico che la danneggia quanto, maggiormente, la concomitante tensione mentale che, a sua volta, finisce per compromettere la tenuta fisica in un vero circolo vizioso ...

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Chi ha visto il vento?

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Chi ha visto il vento?
Non io, non tu;
ma quando le foglie tremolano,
il vento le attraversa.

Chi ha visto il vento?
Non te, e neanch'io;
ma quando gli alberi chinano
il capo,
il vento sta passando.
 

            - Christina Georgina Rossetti

 

Buon Anno!

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Auguri!

 

Ubi sunt meas scarpettas rubras de Prada?

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.

Guarda qui

tutta la vignetta

di Stefano Disegni.

 

 

 

Caro Gesù ti scrivo*

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Caro Gesù ti scrivo

perché non ne posso più

di quelli che sanno tutto,

e in questo tutto non ci sei tu ...

 

* un brano dalla recita scolastica di quest'anno .

 

 


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