Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Auguri!

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Buone Feste a tutti!

Auguro un periodo di riposo e serenità ad ognuno.

Ci rivediamo a gennaio 2013.

 

 

 

Nando, giustizia é fatta per l'eroe silenzioso

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E’ stata nascosta in una breve forse perché è una gran bella notizia. Gli estorsori dell’eroe silenzioso Nando Joseph Sumiththa, il cingalese napoletano, morto suicida, sono stati condannati a pene detentive tra i quattro e gli otto anni. La sentenza è stata emessa ieri sera dal giudice Isabella Iaselli su richiesta dei pm Sergio Amato e Enrica Parascandolo.

Occhi lucidi e tanta rabbia nell’aula di tribunale dove si sono costituiti parte civile gli eredi di Sumiththa e il FAI, la Federazione delle associazioni antiracket e antiusura con Tano Grasso. Resteranno in una cella a scontare la pena il boss del ‘cavone’ Ciro Lepre ‘o sceriff e gli emissari del clan Gianluca Testa e Roberto Domizio.

L’eroe silenzioso Nando Joseph Sumiththa non aveva abbassato la testa come fanno la maggior parte dei napoletani oppure ascoltato il consiglio dei falsi amici (“Tieni due figlie piccole, paga ogni mese e fatti i cazzi tuoi. Napoli non è lo Sri lanka”). Nando ha ascoltato, invece, la voce della sua coscienza di uomo libero. Aveva documentato registrando e filmando i taglieggiatori e poi presentato una denuncia dettagliata facendo finire dietro le sbarre i camorristi.

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Margherita Hack: sono malata ma non mi opero

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TRIESTE - L'astrofisica novantenne Margherita Hack ha deciso di non operarsi al cuore nonostante un riacutizzarsi di alcuni problemi cardiaci. «Preferisco così, volevo stare in pace, inutile campare cinque anni di più male, meglio stare a casa con il mio lavoro e i miei animali», ha spiegato oggi.

«Preferisco così - ha aggiunto, senza dimenticare una nota ironica - faccio anche risparmiare l'Asl». La scienziata, che sulla vicenda ha rilasciato un'intervista al quotidiano Il Piccolo, ha detto che le «è stata prospettata un'operazione e ho detto no. L'operazione sarebbe potuta essere risolutiva in un certo senso, ma presentava anche dei rischi: l'idea mi è venuta di notte, semplicemente. Mi sono resa conto che in ospedale mi mancavano la mia attività, mio marito, i miei animali e tutte quelle comodità, privacy compresa, che in ospedale non ci sono. Una vita a metà. Qui a casa - ha continuato l'astrofisica - magari al rallentatore, ma faccio le cose normali. E allora, ho pensato: un'operazione a rischio, un'altra degenza e poi una lunga convalescenza? No: come va va». Fonte

Commento:  é una questione di scelte. Secondo me ha fatto bene. 

 

La Chiesa, il "re del porno" e Welby

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Caro Beppe, la chiesa di Roma difende le sue posizioni, le conferma e ribadisce periodicamente, cercando sempre di non cadere in contraddizione e di rafforzare sempre i pilastri del suo dogma. In questi giorni però, una riflessione l’ho fatta leggendo le testate: per il “re del porno” Riccardo Schicchi, funerali nella basilica dei santi Pietro e Paolo a Roma. Il pensiero corre subito verso un episodio che non ho mai dimenticato e che ricordo avermi provocato rabbia fino alle lacrime: la Chiesa negò, nel 2006, il funerale religioso a Piergiorgio Welby. Unica sua “colpa”, quella di aver desiderato espressamente la morte e soprattutto di non aver pensato solo a se stesso ma di aver portato avanti una causa che diventò un gran caso mediatico. Ora, senza venir additata come la bacchettona di turno (secondo me il funerale religioso non si nega a nessuno), io trovo assolutamente incoerente il trattamento riservato a queste due persone. Perché negare a Welby i funerali in chiesa, tra l’altro fortemente desiderati dalla moglie? Perché consapevolmente ha rifiutato terapie per mantenerlo in vita e ha voluto porre fine alle sue immense sofferenze? Non credo che in tutti i casi di suicidio la chiesa neghi i funerali. E perché invece accogliere i funerali in chiesa del re del porno, che durante la sua vita lavorativa, consapevolmente e senza pentimento è andato contro la morale della chiesa? Non è forse la chiesa che dovrebbe accogliere amorevolmente tutti? Papa Giovanni XXIII disse: l’errore non è condivisibile, ma l’errante va sempre accolto e amato. Alla luce di questa riflessione io continuo ad essere indignata, non dell’accoglienza in chiesa a Schicchi, ma del rifiuto ad un essere umano che per circa 40 anni ha dignitosamente sofferto non solo per l’avanzare della sua malattia, ma anche per portare avanti una causa che condivido pienamente.

Saluti, Roberta Franchi , Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Commento: mi pare che si dica ... "due pesi e due misure".

 

Kill the gay!

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Come diversi quotidiani hanno annunciato, oggi Papa Benedetto XVI, nell’anticipare il messaggio della Giornata per la Pace, ha affermato che i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace“. L’affermazione si accompagna alla benedizione di ieri ad una elegante signora proveniente dall’Uganda, laureata in diritto delle donne, tale Rebecca Kadaga, la quale è portavoce del Parlamento ugandese e prima promotrice del progetto di legge destinato ad introdurre nel Paese la pena di morte per omosessualità (inclusiva di pene severissime per chi non denuncia l’omosessualità altrui). Proprio per tale suo contenuto, il progetto di legge è denominato Kill the gay bill.

Entrambe le vicende rivelano senz’ombra di dubbio che la barbarie è tornata tra noi in due versioni differenti, ma con la stessa radice. La radice è quella del cattolicesimo, trasformato in messaggio rivolto non solo ai cattolici ma … a tutti!

 

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La chiesa omosessuale omofoba di Ratzinger

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Se la denuncia dei matrimoni omosessuali, presunti ‘contronatura’ e come tali perseguitati, è l’apoteosi orripilante dell’inciviltà, il massimo dell’indecenza viene raggiunto dal fatto che a propugnare l’oscurantismo più bieco sia proprio Santa Romana Chiesa. Come ieri – nel Messaggio indirizzato alla Giornata della pace – ha osato fare per l’ennesima volta; proprio attraverso il suo supremo rappresentante: Joseph Ratzinger. Sì, quello del tormentone di Stefano Disegni “dove essere finite mie pulcre scarpette rosse di Prada”.
La sua dichiarazione testuale (e indiscutibilmente delirante, data l’insensatezza) sulle nozze gay è stata la seguente: “una grave ferita inflitta alla giustizia e alla pace“.

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Le armi servono a sparare

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Diranno che  avere una pistola non significa essere degli assassini.
Diranno che  è perché gli americani sono cattivi
Diranno che  è il Secondo Emendamento che sancisce questo diritto
Diranno che  è giusto proteggersi e farsi giustizia da soli
Diranno che  le pistole non sparano ma a farlo sono degli esseri umani e dunque la colpa non è delle armi
Diranno un milione di altre baggianate.
Le diranno forte e con convinzione perché bisogna convincersi di non essere potenziali assassini.
Ma i genitori di 22 bambini, fre cinque e dieci anni, in Connecticut, non gli crederanno.
Ed io con loro.

 

   Fonte

 

Il Presepe di Carrara

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Un Bambinello scheletrico e al posto di Maria, Giuseppe, il bue e l'asinello dei bidoni di metallo: è il presepe choc per denunciare la sofferenza, in piazza Duomo a Carrara. L'allestimento, completato da foto di scene di guerra e di fame nei paesi più poveri, spiegano oggi alcuni giornali locali, è ispirato alla vicenda di Olga Komut, la donna ucraina di 31 anni, al settimo mese gravidanza, trovata morta di stenti nel febbraio scorso nella tenda dove abitava in un'area industriale dismessa alla periferia di Carrara ed il cui caso scosse la città. Il presepe é sistemato sotto un tendone e Gesù Bambino, una scultura di resina bianca che lo fa ancora più simile ad uno scheletro, giace per terra su un pagliericcio mentre la "colonna sonora" dell'allestimento è un mix di raffiche di mitragliatrice, scoppi di bombe e cori natalizi. (Ansa)

 

 

10 Motivi per dire NO all'estrazione di petrolio in itlia

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Sono cinque anni che gestisco un blog contro la petrolizzazione dell’Italia, e questo è il mio primo post su ilfattoquotidiano.it. Il grande pubblico probabilmente non sa che ci sono concessioni petrolifere – metanifere – stoccanti sparse su tutto il territorio nazionale: dalla laguna veneta ai vigneti d’Abruzzo, dai frutteti di Oristano alle colline toscane, dalle isole Tremiti alle risaie di Vercelli, dal cuore dell’Emilia terremotata al mar Ionio.

I “Professori” ci dicono che trivellare l’Italia serve per soddisfare il nostro fabbisogno nazionale, per lo sviluppo economico, per l’occupazione, e che tutto sarà fatto in modo “sostenibile”.

Questo è quello che dicono loro.

Invece, io l’ho girata tutta l’Italia petrolizzanda e petrolizzata ed è lampante, ai miei occhi almeno, che l’idea di “aggiustare” la nazione facendo buchi a destra e a manca non è la soluzione.

I motivi? Eccone dieci:

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Incontro pubblico Libera a Lavinio

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Incontro pubblico con Davide Mattiello responsabile nazionale dell'organizzazione "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie"

Davide è una persona che ha fatto del lavoro tra gli studenti nelle scuole e della difesa della cultura l'elemento portante della sua attività in Libera e dedica tutto il suo tempo a viaggiare per l'Italia incontrando giovani, professori, associazioni ...

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