Martedì 21 Febbraio 2012 09:13
"In questo dolorosissimo momento partecipo con profonda commozione, unitamente a tutto il personale delle Forze Armate, alla perdita del vostro congiunto, generosamente impegnato in una missione di grande valore umanitario.
Il suo ricordo rimarrà per sempre nella memoria di chi crede nella pace e nella solidarietà fra i popoli.
Vogliate accogliere l'espressione delle più sentite condoglianze".
Telegramma del Ministro della Difesa Di Paola, inviato alle famiglie dei soldati deceduti. Fonte
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Commento:
Ministro, per favore, accolga Lei la richiesta di tanti cittadini italiani: torniamo a casa.
Pace e solidarietà per i popoli non si possono chiedere imbracciando armi.
Foto
Sabato 18 Febbraio 2012 00:00
Pane, cracker, pasta: integrali di nome ma non di fatto. “E doppiamente dannosi”
La maggior parte degli elementi venduti come integrali in realtà non lo sono. E certamente non sono salutari. Da anni la legge permette questi prodotti ingannevoli e, per giunta, più costosi di altri.
Uno dei fondamenti della prevenzione alimentare dalle “malattie del benessere”, secondo molti nutrizionisti, consiste nell’evitare gli alimenti raffinati industrialmente, soprattutto quelli fatti con farina 00. Come scrive Michael Pollan, questa farina è il primo alimento industriale della storia.
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Venerdì 17 Febbraio 2012 00:00
Per favore, quando oggi avrete cinque minuti leggete il testo della Lettera aperta al Ministro della Salute, contiene alcune delle pratiche che gli "scienziati vivisettori" fanno agli animali nei laboratori di ricerca.
Leggete cosa il nostro Paese ha potuto "recepire" dall'Unione Europea (recepire=fare proprio, accogliere) senza considerare la volontà contraria di migliaia di cittadini italiani.
Grazie. Fonte - Un altro interessante punto di vista
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Giovedì 16 Febbraio 2012 00:00
Si chiama Kinetic Drive System (Kds) e promette di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell’80 per cento. L’invenzione porta la firma di Leonardo Grieco, un meccanico di lungo corso di Saltrio (Varese), uno di quelli che si è “guadagnato i galloni in officina – come dice lui stesso -, in anni di lavoro”, sporcandosi le mani oltre ad usare la testa.
Oggi il suo Kds, dopo essere stato brevettato, ha ottenuto dalla motorizzazione svizzera l’autorizzazione ad essere montato sui veicoli e in un’officina del Canton Ticino è già possibile farselo installare per poco meno di 2 mila euro. Per un non addetto ai lavori non è semplice intuirne il funzionamento, ma in buona sostanza il Kds è composto da una centralina che interviene sul meccanismo della frizione. “Una volta accelerata la massa – spiega l’inventore – la macchina resta su un numero di giri ottimale e ad ogni cambio di marcia, grazie a questo sistema si risparmiano 700 giri motore. Infatti, mentre normalmente si scende al minimo di giri, qui si utilizza il motore soltanto quando dà la coppia migliore, fra i 1700 e i 2300 giri. Praticamente a parte lo spunto iniziale, la macchina viaggia quasi sempre a basso regime, basta dare un colpo di gas ogni tanto e ci si mantiene a velocità di crociera. Il pedale della frizione non c’è e per cambiare si usa solo la mano”.
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Mercoledì 15 Febbraio 2012 00:00
Forse succederà, come per altre cose, di default.
Il corpo delle donne nella pubblicità piacerà sempre meno, perderà ogni respiro rivoluzionario e smetterà di essere l’arma preferita dai pubblicitari per vendere. Forse succederà, e come per altre cose, cancelleremo molti luoghi comuni sulle donne. Dei quali, peraltro, la pubblicità — specie del cibo — si è generosamente nutrita fino a oggi. Almeno a giudicare da questo breve e un po’ nauseante viaggio nella patatocrazia. (...)
Leggi e guarda qui le foto e la discussione.
Commento:
forse succederà. Per il momento non é ancora successo.
Martedì 14 Febbraio 2012 00:00
Quando compare nei sogni la borsetta diventa una sorta di alter-ego della sognatrice, delle sue qualità più legate al mondo femminile, della sua libido, della predisposizione fisica e psicologica alla maternità, della capacità di comprendere e consolare, della voglia di affascinare, civettare ed attrarre l’attenzione altrui.
La borsa o borsetta è un accessorio di uso comune, che ha la funzione di contenere denaro, cosmetici, documenti e quant’altro la donna ritiene le sia utile fuori casa. Nata come qualcosa di sostanzialmente utile (la prima borsetta era di sicuro un grande quadrato di tessuto di cui si annodavano gli angoli, ed in cui si riponevano le cose necessarie) ha acquisito, nel corso dei secoli un’importanza primaria nella storia della moda, diventando un oggetto molto amato e ritenuto indispensabile. La varietà di forme e di colori, la fantasia con cui viene interpretata pur mantenendone lo scopo originario, rispecchiano sia il gusto di ogni epoca storica che l’importanza dell’estetica e la grande creatività e cura riservata all’abbigliamento.
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Lunedì 13 Febbraio 2012 09:31
Le sofferenze dei greci in nome delle banche.
La Grecia è in ginocchio: dopo tre anni di terapia intensiva per curare l’eccesso di debito pubblico, il reddito nazionale è crollato del 12 per cento, la disoccupazione ha superato il 20, la protesta dilaga e il governo di coalizione è in pezzi. Eppure, l’Europa non è soddisfatta e chiede ulteriore rigore.
I tempi stringono: i 130 miliardi della rata di prestito concesso dal Fondo monetario e dalle istituzioni europee sono indispensabili per le necessità correnti e soprattutto per pagare gli interessi in scadenza la settimana prossima (15 miliardi). Il Parlamento greco dovrebbe votare questa sera le nuove misure imposte dai creditori. E’ probabile che alla fine Papademos ottenga i voti necessari, ma non per questo la situazione sarà risolta.
Il fatto è che il problema fondamentale, quello dell’insolvenza dello Stato greco, continua ad essere affrontato in modo improprio e questo soprattutto per proteggere gli interessi delle banche internazionali e delle stesse banche centrali, Bce in testa. Il debito greco, che ha superato il 170 per cento del Pil (era il 106 cinque anni fa), non può essere ragionevolmente rimborsato e dunque i creditori devono accettare un taglio. Ma per compiere questo apparentemente ragionevole passo si sono costruiti non uno, ma tre pasticci.
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Lunedì 13 Febbraio 2012 00:00
In alcune redazioni molto supponenti e poco sportive, quando un altro giornale trova una notizia in esclusiva (“scoop”), invece di riprenderla per farla conoscere ai propri lettori citando la fonte, si fa come la volpe con l’uva (voce del verbo “rosicare”). Si va a caccia di qualcuno che smentisca per dire: “La notizia è falsa. Del resto, se fosse vera, la sapremmo anche noi, anzi l’avremmo saputa per primi”. L’altra sera, appena Santoro e Ruotolo hanno preannunciato lo scoop di Marco Lillo, i rosiconi si sono messi subito all’opera. La loro speranza era che il documento pubblicato dal Fatto fosse falso. Purtroppo padre Lombardi ha confermato che è autentico, anche se contiene “farneticazioni che non vanno prese sul serio”. Ma allora perché far leggere al Papa farneticazioni da non prendere sul serio? Per fargli uno scherzo? Forse perché il mittente è un cardinale e riferisce le parole di un altro cardinale. Se ci sono cardinali farneticanti, forse è il caso di pensionarli. In ogni caso, per quel che riguarda il Fatto, una volta confermata l’autenticità del documento, nessun’altra “smentita” è possibile.
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Domenica 12 Febbraio 2012 15:59
Negli anni in cui ebbe grande successo cinematografico, televisivo, di critica e di voce, io l'ascoltavo. Era la star, una voce e una donna bellissima, come del resto lo era sua zia Dionne.
La canzone che più ricordo - non una canzone bensì una poesia - imparata a memoria e mai più scordata, cominciava con "I believe the children are our future" e se vi va di riascoltarla insieme ho tradotto il testo più sotto così che possiate capire il perché.
Si chiama The Greatest Love of All.
Ciao Whitney Houston.
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Domenica 12 Febbraio 2012 00:00
Anche la tv, nel suo piccolo, sa porre grandi questioni, non facili da decifrare. Primo problema: si copia o non si copia? Il caso Crozza è un caso di scuola: secondo alcuni il cosiddetto «popolo del Web» avrebbe smascherato Maurizio Crozza, reo di aver furbescamente attinto le battute della sua ultima copertina di «Ballarò» direttamente da Twitter, «rubando» qua e là battute divertenti. Secondo il deputato Pd ed ex presentatore tv Andrea Sarubbi, Crozza «avrebbe fatto spesa proletaria su Twitter». Secondo altri Twitter è come il bar: uno passa, sente una battuta e la fa sua, «perché una buona parte delle battute comiche - ha scritto Michele Serra - è "res nullius", come i pesci del mare».
Il problema è questo: come mai il «popolo del Web» (esecrabile espressione), che ogni giorno si lamenta perché il copyright, a suo dire, danneggia la circolazione delle idee e della conoscenza (insomma, vorrebbe scaricare tutto gratis: film, libri, canzoni, articoli), s'indigna così clamorosamente appena si accorge che uno «ruba» una battuta dal Web?
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