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di Valeria Ballarati

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Come il giardino di casa

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NAPOLI - La città si riappropria del verde. Con passo deciso. Da ieri mattina i giardini di piazza Vanvitelli sono sotto la custodia dei cittadini vomeresi.

L’iniziativa lanciata dal Mattino "Adotta un'isola verde", poi sposata e rilanciata dal Comune, segna il primo, significativo passo. Ci sono voluti sei mesi, diversi incontri tra le le realtà coinvolte nell’iniziativa, il passaggio in Consiglio e alla fine il sogno comincia a diventare realtà concreta.

Al brindisi inaugurale erano presenti l'assessore e vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, il presidente della quinta municipalità Mario Coppeto, e un gruppo di cittadini, per lo più commercianti della piazza, che da ieri diventano di fatto tutori e gestori delle aiuole della piazza. «Abbiamo messo in atto una vera e propria rivoluzione per le aree al verde cittadine» commenta Sodano, che spiega poi quale sia l'iter necessario da seguire per la richiesta dell'affidamento di giardini e aree al verde.

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La vittima e i vescovi

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CITTA' DEL VATICANO - ''Ho iniziato a guarire il giorno in cui il mio violentatore ha riconosciuto davanti al giudice la propria responsabilità e ha ammesso le sue colpe''. "Ci avevano assicurato che  i casi di pedofilia nel clero era solo un problema americano. Ma si sbagliavano perché come si è visto è una vergogna mondiale". "Aiutare prima di tutto le vittime di quei sacerdoti che, col loro comportamento, hanno fatto loro tanto male, tradendo anche la Chiesa". Confessioni, solenni mea culpa, proponimenti, altrettanto solenni, per varare misure preventive affinché lo scandalo della pedofilia tra il clero non si ripeta mai piu'. La Chiesa cattolica davanti al dramma delle violenze sessuali sui bambini da parte del clero "deviato", ma troppe volte in passato "tollerato" dalle gerarchie ecclesiastiche. Se ne parla al simposio internazionale in corso alla Pontificia università Gregoriana  -  l'ateneo dei gesuiti  -  alla presenza di delegati, vescovi, monsignori, preti e religiosi, in rappresentanza di 110 conferenze episcopali e i superiori di 30 ordini religiosi.

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L'acqua del sindaco

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L'acqua di casa é un bene prezioso.

Settecento campioni arrivati da tutte le regioni. I soci sono preoccupati soprattutto per il piombo, ma le analisi dicono che non ce n’è motivo.
 
Basta leggere i risultati delle analisi dell’acqua che arriva dalle case dei nostri soci per concludere che c’è in effetti una cosa che manca all’acqua del sindaco: la pubblicità. Per il resto non ha nulla da invidiare a quella minerale, anche se per legge siamo obbligati a definirla con un altro aggettivo: potabile. Oligominerale, con il giusto calcio e adatta alle diete povere di sodio: queste le sue qualità in gran parte dei casi. Di slogan per farla apprezzare agli idro-scettici ce ne sarebbero a iosa, se solo gli acquedotti avessero a budget la voce marketing e pubblicità.

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Stop alle telefonate indesiderate

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Le recenti modifiche legislative consentono a chiunque l'utilizzo dei dati presenti negli elenchi pubblici per le chiamate promozionali, a meno che l'utenza non sia iscritta al Registro delle Opposizioni.

Se desiderate mantenere il vosttro numero  nell'elenco telefonico pubblico (Pagine Bianche) ma non volete più essere contattati per offerte promozionali, chiamate il Numero Verde 800.265265 e lasciate i vostri dati ad un risponditore automatico.

In alternativa si può compilare il modulo elettronico disponibile  nell'area abbonato sul sito www.registrodelleopposizioni.it

Oppure:
- spedire una raccomandata a: "Gestore del Registro pubblico delle opposizioni - Abbonati" Ufficio Roma Nomentano - Casella Postale 7211 - 00162 Roma
- inviare un fax al numero 06.54224822
- spedire una mail a: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

Sesso, festini e droga

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Uscirà l’8 febbraio il libro di memorie di Mimi Alford, ex amante di John Fitzgerald Kennedy ai tempi in cui era una stagista 19enne alla Casa Bianca.

“Once upon a secret: my affair with president John F. Kennedy and its aftermath” (C’era una volta un segreto: la mia relazione con John F. Kennedy e le sue conseguenze), di cui il New York Post ha pubblicato alcune anticipazioni, è un libro pieno di particolari piccanti ma anche di dettagli inediti sulla vita privata di Kennedy e sui momenti più difficili della sua presidenza.

Come quando, durante la crisi dei missili a Cuba, lui confidò alla ‘sua’ Mimi: “Penso ai miei figli e mi dico: meglio comunisti che morti”. Oppure quando, dopo la morte del figlioletto Patrick, trovò il presidente affranto. “C’erano un mucchio di telegrammi di condoglianze per terra e lui li raccolse, uno dopo l’altro, leggendomeli ad alta voce. Le lacrime gli scorrevano giù per le guance, di tanto in tanto”.

 

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Festival delle Lettere 2012

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BANDO DI CONCORSO 2012
FESTIVAL DELLE LETTERE - ottava edizione
Milano, 27 gennaio 2012.

“Se potrei scegliere di scrivere una lettera, deciderò di scriverla a te che sempre un po’ di più ti stai scancellando dalla nostra vita, se mi chiederebbero a chi volevo scrivere io solo a te mi vieni in mente. E’ importante che le parole mettino un senso a quello che uno dopo voleva dire.
Ti hanno reso più povero da tutte le parti: televisione, radio, e anche un po’ in giro sulla bocca di tutti. Sembra che tu sei inutile, poco importante ormai. Le persone ti ridiino nobiltà, ti ridiino l’importanza che di un tempo avevi, dove eri importante per trasmettere emozioni, per comunicare. Eri ricco, fantasioso, pieno di sfumature, eri elegante ma poteva usarti tutti quanti perché fin da piccoli ti imparavano a scuola.
Tu nassi dal latino per renderci un paese unito perché oltre i dialetti era bello se avevamo una lingua comune. La cosa che mi fa un po’ paura è che la volontà di rendere più povero te è un modo per farci amministrare dalla poca fantasia, dai pochi pensieri e dalla scarsità di idee. Ecco perché ho deciso di scrivere questa lettera ad un italiano, anzi… all’Italiano. Con immensa stima.
Alessandro Betti".

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Una domanda importante

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Rosenberg racconta:

Mi ricordo una volta, tanti anni fa, quando Brett aveva tre anni. Mi chiedevo se ero riuscito a comunicare a lui e agli altri figli il fatto che li amavo incondizionatamente. Mentre stavo pensando a questo, Brett mi venne vicino. Mentre entrava nella stanza, gli chiesi:
«Brett, perché papà ti vuole bene?».

Mi guardò e rispose immediatamente: «Perché ho imparato a fare popò nel vasino?».
Così gli dissi: «Ma certo, questo mi fa piacere. Ma non è il motivo per cui ti voglio bene».

E allora aggiunse: «È perché non butto più la pappa per terra?».
E io: «Se tieni il cibo nel piatto mi fa piacere, ma non è il motivo per cui ti voglio bene».

Allora si fece serio, mi guardò e chiese: «Papà, allora perché mi vuoi bene?».

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L'idraulico che serve a Davos

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Se il bagno di Davos è tanto tanto una metafora, e quale bagno non lo è?, il grande evento di leader e sapienti che da anni ci consegna l’oroscopo sul nostro futuro ha definitivamente bisogno di un idraulico. Non quello polacco (mitica figura inventata da un altro sapientone, Fritz Bolkestein, commissario europeo al Mercato Interno, nel gennaio 2004, nel presentare la sua direttiva sulla liberalizzazione del mercato dei fornitori di servizi in Europa), ma di quelli che arrivano con l’architetto e concludono che la toilette in questione non può più essere aggiustata, signora mia.

La Bbc, del resto, l’ha detto senza giri di parole, il World Economic Forum quest’anno è risultato «piatto» – che è poi il termine più cortese per dire «flop».

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Con grazia ed ironia

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Il premio Nobel per la letteratura Wislawa Szymborska - nata nel 1923 a Kornik (Polonia) e morta ieri a Cracovia all'età di 88 anni - aveva pensato per tempo al suo epitaffio, scritto naturalmente in versi: "Qui giace come virgola antiquata/l'autrice di qualche poesia. La terra l'ha degnata/dell'eterno riposo, sebbene la defunta/dai gruppi letterari stesse ben distante./E anche sulla tomba di meglio non c'è niente/di queste poche rime, d'un gufo e la bardana./Estrai dalla borsa il tuo personal, passante,/e sulla sorte di Szymborska medita un istante".
 
La poesia Epitaffio compare nella raccolta Sale, che è del lontano 1962. Ma i tratti più tipici della sua poetica ci sono già tutti: grande sense of humour, diffidenza verso l'appartenenza a scuole e gruppi letterari, frequente ricorso a tonalità basse, in sordina. Il tutto al servizio di una scrittura che sarà sempre tesa a risvegliarci dal torpore in cui cadiamo di continuo, mentre basterebbe tenere gli occhi aperti per cogliere i mille miracoli dell'esistenza: una nube che passa, un cane che chiede una carezza, l'incontro con un vecchio professore.
 Quanto a lei, Wislawa, riusciva a compiere il proprio miracolo grazie all'improvvisa accelerazione di immagini e domande che affollano ogni sua lirica, sì che nello spazio di pochi versi un evento qualsiasi spalanca al nostro sguardo le cose prime e ultime della vita. Affrontate sempre con semplicità, nitore e una paradossale congiunzione di "incanto e disperazione".

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Conflitti emozionali e polvere magica

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TI PIACE VINCERE FACILE
 

Uscita di scuola.
Mamma, oggi ho fatto una scommessa con Giovanni! Ho scommesso che riesco a leggere il libro di Piumini che mi ha dato la maestra entro questa sera! Se vinco lui mi da il suo bianchetto, se perdo io gli ho il mio temperino.
Io credo che tu abbia ottime possibilità.
Pure io! Questo libro ha 70 pagine e io … ieri sera … ho letto un libro che aveva 16 pagine in più!

 

 COSI’ o COLA’
A tavola.
Io: Dino, hai notato com’è buono questo grano?
Di: Si, davvero, ma che pasta è?
Io: Libera Terra.
Tata:  io non la sento la differenza: se è una pasta così o una pasta colà!

 

CARNEVALE
Mamma, quest’anno per carnevale voglio vestirmi da ... Primavera.

 

PIANTARE L’INSALATA
Angelica, ti devo insegnare come si pianta l’insalata.
Ma lo so già!
Ah si?
Si!  Si prende la carriola e si mette vicino a dove la vuoi piantare. Poi si prende una paletta, si fa una buchetta e si mette la piantina.
Ma Brava!
Mio marito: E la carriola?

Nel caso in cui hai molte piantine … le metti tutte là.
Dino: ahhhhh

 

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