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di Valeria Ballarati

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I poeti lavorano di notte

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I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.


Alda Merini, Testamento
a cura di Giovanni Raboni
Crocetti Editore 1988

 

 

Il mio amante

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E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
Perché a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi
di camion che cambiano le marce in salita.
Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
Perché sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
Perché questi includono: la metropolitana di Londra,
il treno a vapore e il trenino elettrico
delle Ferrovie Meridionali. (...)

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Wikipedia e il Dr Bach

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Durante una ricerca su internet mi imbatto casualmente nella pagina di Wikipedia del Dr Bach, leggo e … non posso credere ai miei occhi! Leggete anche voi:

“Edward Bach (Moseley, 24 settembre 1886 – 27 novembre 1936) è stato un medico britannico, famoso per le sue teorie, sicuramente affascinanti ma mai confermate dalla pratica perché di scarsissimo se non nullo risultato effettivo, alla batteriologia, alla medicina naturopatica, all'omeopatia e per aver inventato la metodica, illusoria e fuorviante per la vera risoluzione dei problemi di salute, che da lui ha preso nome:  i Fiori di Bach. Delle sue teorie può essere salvata solo la premessa: effettivamente del malato non va osservata solo la patologia, ma essendo un essere umano, va aiutato nel suo complesso di corpo, anima e spirito. In Bach però, questa corretta premessa produsse soluzioni aberranti ed assai lontane dalla realtà del benessere dell'uomo. Gli unici risultati che possono essere ascritti alle sue indicazioni rientrano ampiamente nei fenomeni dovuti all'affetto placebo. Lo dimostra, peraltro, la sua stessa breve vita, conclusasi prematuramente a soli 50 anni, a causa di una malattia che non seppe né prevedere, né tantomeno diagnosticare o curare.” 

Mi chiedo: chi ha un problema col Dottore su wikipedia?

Che razza di descrizione di parte è questa? Per fortuna che si definisce L’Enciclopedia Libera … alla faccia della libertà di espressione!

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Gli artigiani che fanno grande il cinema italiano

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Roma
Il veliero di Gangs of New York «solidamente ancorato ai binari di ferro» della piscina di Cinecittà, la mongolfiera del Barone di Munchausen identica all’originale fatto «con la biancheria intima delle signore del 700», la biblioteca in legno di quercia del Nome della rosa, i gioielli imponenti di Medea , le parrucche colossali di Maria Antonietta . Dietro l’estro registico, le visioni fantasiose, le ricostruzioni stupefacenti, c’è l’esercito delle mani, le mani degli artigiani di Cinecittà, un popolo invisibile e glorioso, neanche citato nei titoli di coda dei film, composto spesso da dinastie familiari che si sono tramandate il sapere, ma anche i segreti, le manie, le pretese dei nomi più celebri del grande schermo: «Qual è la differenza tra artigiano e artista? - s’interroga il premio Oscar Dante Ferretti, che ieri per Hugo ha ricevuto la sua decima nomination -. Sempre arte è». Per la prima volta un documentario di 50 minuti, Handmade , ideato da Laura Delli Colli e da Guido Torlonia che firma la regia, prodotto per la Enormous films da Luchino Visconti di Modrone, con il sostegno di Vuitton, in occasione dell’inaugurazione della maison romana, celebra una categoria che frequenta ben poco le notti delle stelle e i festival internazionali.

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Le più belle biblioteche del mondo

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Qualche giorno fa La Stampa proponeva le immagini di alcune biblioteche del mondo: mi sembravano pochine e non erano proprio palazzi storici e architetture di mio gusto.

Cosi sono andata alla ricerca di qualcosa di più esaustivo sulla rete e ho trovato un link con un elenco più completo e immagini davvero molto belle.

Io ricordo bene la Biblioteca del Trinity College di Dublino, in Irlanda, che ebbi la fortuna di visitare oramai nove anni fà.

E' stata un'esperienza magica. Nelle biblioteche antiche si respira un'aria che vale la pena sperimentare, non vi fate scappare l'occasione se siete nei pressi di una delle nostre meravigliose bilbioteche italiane.

In effetti nel link parlano solo di una famosa biblioteca romana ma sul nostro territorio la scelta non manca. Mi vengono in mente La Biblioteca Marciana di Venezia, la Biblioteca Trivulziana di Milano o la Sormani, l' Angelica di Roma, La Laurenziana di Firenze ...

Buona visione!

http://www.tripnblog.it/stopgo/le-20-biblioteche-piu-belle-del-mondo/

 

 

 


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