Gino, chi ce lo fa fare?
«Potrei dare duecento risposte. La tua, direttore?».
Una sola: me l’ha chiesto la famiglia Strada e non potevo dire di no. E adesso, qualcuna delle tue duecento.
«La rabbia, la delusione, il vedere lo schifo che è l’Italia, la voglia di reagire, la voglia di avere qualche piccolo sogno, qualche speranza piccola piccola, alle cose grosse ormai non credo più. Almeno, smettere di essere inerti».
Concordo sulla piccola speranza. Tu vedi uno spazio?
«Non so se ci sia ancora uno spazio, una possibilità di recupero per un discorso culturale. Forse abbiamo aspettato troppo tempo e dire che l’Italia s’è imbarbarita è come offendere i barbari».
Cultura è una parola che fa paura.
«Almeno ci proviamo».