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Avverto una ventata d'allegria che viene anche da un buon odore di ragù. Siamo vicini all'ora di pranzo. In cucina si adopera un detenuto, arrivato in permesso da San Vittore. E' oramai di casa e, se potesse, viaggerebbe con un'insegna: <Maledetta cocaina>. Non so cosa sia successo. L'hanno condannato a tre anni. Ha imparato a fare il cuoco in carcere. Il ragù è ottimo. (...)
Il Presidente Fontana* trova in Emilio lo spunto per denunciare il problema più spinoso: "Con la fine del servizio di leva, non ci saranno più neanche gli obiettori. Per noi é un buco drammatico. Non so come faremo. Bisognerà rafforzare le sinergie con il volontariato. Sai che stiamo ricorrendo anche alle bancarelle nelle piazze per reclutare volontari? Un'altra fonte di salvezza potrebbe essere il carcere. Penso a tanti detenuti giovani che languono nelle celle, fanno cattivi incontri e pessimi pensieri. Qui potrebbero trovare fiducia".