TUTTI PER UNO aggiorna, ai tempi repressivi di Sarkozy, la tradizione francese del cinema sull’infanzia come scuola di libertà.
Da Jean Vigo a “Stella”, passando naturalmente per il Truffaut de “Gli anni in tasca”, non si contano, infatti, i film d’oltralpe che cercano nel mondo dei bambini la traduzione concreta dei principi predicati dalla Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité (libertà, uguaglianza, fraternità).
La questione degli immigrati, in particolare di quelli clandestini, non riguarda solo l’Italia ma è un problema diffuso, spesso utilizzato dalla politica per ottenere consensi e racimolare voti, seminando la paura che gli stranieri possano minare l'equilibrio o la stabilità dei paesi ospitanti.
Un tema politico e sociale molto caro alla Francia odierna, da cui il regista Romain Goupil prende spunto per tracciare una storia dai toni favolistici in cui l'unione di un gruppo di bambini si fa portavoce di una vera e propria resistenza, con il solo appoggio di una madre tenace, ancora legata (come i bambini) alla speranza e al sogno di un Paese più “giusto”.