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di Valeria Ballarati

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Tutti per uno

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TUTTI PER UNO aggiorna, ai tempi repressivi di Sarkozy, la tradizione francese del cinema sull’infanzia come scuola di libertà.

Da Jean Vigo a “Stella”, passando naturalmente per il Truffaut de “Gli anni in tasca”, non si contano, infatti, i film d’oltralpe che cercano nel mondo dei bambini la traduzione concreta dei principi predicati dalla Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité (libertà, uguaglianza, fraternità).

La questione degli immigrati, in particolare di quelli clandestini, non riguarda solo l’Italia ma è un problema diffuso, spesso utilizzato dalla politica per ottenere consensi e racimolare voti, seminando la paura che gli stranieri possano minare l'equilibrio o la stabilità dei paesi ospitanti.

Un tema politico e sociale molto caro alla Francia odierna, da cui il regista Romain Goupil prende spunto per tracciare una storia dai toni favolistici in cui l'unione di un gruppo di bambini si fa portavoce di una vera e propria resistenza, con il solo appoggio di una madre tenace, ancora legata (come i bambini) alla speranza e al sogno di un Paese più “giusto”.

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In un mondo migliore

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IN UN MONDO MIGLIORE è un ambizioso e riuscito apologo su famiglia, educazione e non-violenza.

E’ il sesto lungometraggio di Susanne Bier, una delle registe scandinave più famose, che ha sempre messo al centro delle sue storie sentimenti forti e rapporti familiari animati da passioni violente.

Con “Non desiderare la donna d'altri” (2004) aveva dipinto un triangolo che vedeva due fratelli contendersi l'amore della moglie di uno dei due; con “Dopo il matrimonio” (2006) aveva esplorato, attraverso un altro triangolo, la forza dell'amore coniugale ma anche quella dell'istinto di sopravvivenza.
Con questo “HAEVNEN” (vendetta, suona il titolo originale), imposta un racconto che, a colpi di montaggio alternato tra l'Africa dei medici da campo e la Danimarca opulenta dei borghesi, suggerisce, con tensione costante e perfetta, che la violenza nasce in qualsiasi luogo e condizione sociale,non c'è contesto o spiegazione socioculturale che tenga.

Il dottor Anton (Mikael Persbrandt) è un medico idealista che lavora in una missione umanitaria in Africa, dove si trova, con mille difficoltà, a fronteggiare i soprusi di Big Man esercitati sulle donne e sui loro corpi inermi.

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Dietro all'immagine rassicurante di Ronald

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Dietro all'immagine sorridente e rassicurante di Ronald Mc D c'é la sofferenza.

Non voglio parlare della qualità del cibo ma di come questo cibo viene ottenuto. Il video più sotto mostra immagini molto forti, io non sono riuscita a vederle, ho ascoltato soltanto il sonoro.

Non guardo più questo genere di immagini perché non ci riesco più. Dopo anni di interesse per la causa animale e visioni di atrocità su esseri che non sanno e non possono difendersi, non ce la faccio più a vederle, sono diventata estremamente sensibile e satura di foto e video che mostrano la crudeltà umana, e poiché a seguito di queste visioni resto atterrita, esausta e senza forze (forze necessarie per proseguire nella richiesta dei loro diritti) non le guardo più.

Quindi lo dico anche per voi: se volete guardarle partite "avvisati".

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Vivere nella paura

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Video

Per discutere dei loro affari i mafiosi siedono ai tavoli di un circolo intitolato a Falcone e Borsellino.

Minacciano te e i tuoi cari se non paghi e non fai quello che dicono.

Ti prendono per paura.

Ma per quanto tempo si può vivere nella paura?

 

La nuova squadra

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Va bene, lasciamo stare che non ho capito chi é il prestigiatore: si sa, non sono tanto intelligente.

Prendo atto che la nuova squadra é stata formata (in tempi brevissimi!) ed é composta da persone delle quali si é potuto pubblicare il curriculum. Ma il fatto che costoro sappiano di cosa parlano ... sarà anche una garanzia di equità? La parola in questione l'ho letta, pare sia stata pronunciata dal Professor Monti stesso.

Non so voi ma io sono frastornata, ho bisogno di qualche giorno per capire.

Aspetterò.  Aspetterò di leggere i piani, le nuove idee e le misure adottate, con la speranza che vadano nella direzione che piace a me, cioé quella che genera almeno un po' di giustizia sociale, che si occupa della salvaguardia del territorio, degli animali.

Intanto ... Buon Lavoro.

 


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