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di Valeria Ballarati

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Ritirati i vaccini

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(AGI) - Roma, 24 ott. - Il Codacons esprime forte preoccupazione per il nuovo stop ai vaccini disposto dal Ministero della Salute e dall'Aifa.

"Il Ministro Balduzzi - spiega - deve dire chiaramente se ci sono o meno rischi per la salute degli utenti, e se ora si registreranno ritardi nella fornitura dei vaccini nel nostro paese". In particolare l'associazione chiede di poter "capire cosa sta succedendo, e come sia possibile che numerosi vaccini antinfluenzali siano ritirati dal commercio o vietati - spiega il Presidente Carlo Rienzi - Dopo il caso dei vaccini prodotti dalla Crucell e ritirati dal mercato, ora anche la Novartis finisce nel mirino del Ministero e dell'Aifa". "Le autorita' sanitarie italiane ed europee - continua il Codacons - devono aprire una inchiesta per fare chiarezza ed informare correttamente i cittadini".
Sulla questione il Codacons ha gia' denunciato nei mesi scorsi come in Italia, nonostante la legge imponga solo 4 vaccini pediatrici obbligatori, ne vengano somministrati 6, una scelta illogica e dannosa che costa alla collettivita' 114 milioni di euro annui. 

Commento:

a rigor di logica, se li hanno ritirati un rischio per la salute c'é ... leggete qui.

Sui vaccini avevo scritto un articoletto anni fà, che vi ripropongo qui.
 

 

I professionisti del malcontento

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Gentile Professore,

Santoro, Floris e compagnia bella hanno inventato una nuova categoria professionale: i Professionisti del Malcontento. Anzi, sanno proprio cavalcare il malcontento dilagante per far tv ed incrementare il loro lavoro. Però non vediamoli come degli sciacalli che si cibano dei disagi della gente per nutrire il loro budget, sarebbe troppo cattivo da parte nostra. Vediamoli semplicemente come i professionisti del malcontento. Qualcuno dovrà pur farlo questo duro lavoro. Saluti. ellenyca72

 

Risposta: Professionisti e, in più, si sacrificano anche per il nostro bene.

 

Commento:  anche gestire il malcontento tv é uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo.

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I funerali di Tiziano domenica

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(ANSA)-TAGGIA, 26 Ottobre.

Saranno celebrati domenica alle 16 nella chiesa di Santa Maria Degli Angeli a Roma i funerali di Stato di Tiziano Chierotti, 24 anni, il caporale degli Alpini ucciso in una sparatoria in Afghanistan. Lo ha riferito Matteo Mineo, comandante del Distaccamento del 2/o Reggimento Alpini attualmente in Afghanistan, di cui Chierotti faceva parte. La salma rientrera' domenica alle 10 nella capitale. Dopo la cerimonia funebre sara' trasferita a Taggia per la tumulazione.

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Peppino Impastato ha una nuova biblioteca

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Molti ricorderanno la decisione del sindaco di Ponteranica, Cristiano Aldagani, di togliere l’intestazione della Biblioteca Comunale a Peppino Impastato. Come per la vicenda dei Soli delle Alpi di Adro, il provvedimento assunse un valore simbolico e programmatico, soprattutto perché fu il primo atto in assoluto della giunta appena eletta. Erano i tempi del leghismo rampante al grido di “Padroni a casa nostra” e un eroe forestiero (per usare un eufemismo) nel comune appena conquistato non ci poteva stare. La targa venne divelta e sei-settemila sostenitori dell’attivista di Cinisi, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, sfilarono per il paese in segno di protesta. Tutti provenienti da fuori, perché Ponteranica restò indifferente e si stancò ben presto delle polemiche, che sono riprese recentemente quando è scattata la seconda fase del “piano Aldegani”, ovvero l’intitolazione della biblioteca al padre Sacramentino Giancarlo Baggi.

L’idea dei ragazzi del circolo culturale “Rosa Bianca” nasce da qui: restituire una biblioteca a Peppino (anche se a Bergamo, visto che nel confinante feudo di Aldegani non è stato possibile) e cercare di infrangere quel muro di ostilità e indifferenza che hanno eretto gli abitanti del ricco sobborgo, ponendosi nei loro confronti in una logica costruttiva.

 

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No more femminicidio: quando le parole contano

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Convenzione non è una parola molto usata nella politica italiana, nemmeno nei movimenti delle donne. La rimise al centro dell’attenzione, negli anni ’90, Lidia Menapace, una delle più autorevoli esponenti del femminismo italiano, non solo per lanciare una convenzione di donne contro le guerre, con la quale dire che la dimensione bellica doveva essere messa al bando dalla storia umana, ma anche per indicare una strada politicamente interessante: dal momento che non è semplice lavorare insieme, quando i soggetti collettivi che si incontrano hanno storie e identità strutturate, la convenzione può essere uno strumento leggero che rende possibile, su obiettivi comuni, fare percorsi a tema.

Unire le forze di fronte alla necessità di non disperdersi, mantenendo la propria specificità, e affermare che su un argomento, un progetto, una emergenza si deve stare insieme, tante e diverse ma con una voce sola.

E’ per questo che alcune realtà femministe italiane, tra le quali Udi, la Casa internazionale delle donne, la rete di giornaliste Giulia, Telefono rosa onlus, DiRe e Piattaforma Cedaw hanno lanciato non solo un appello, ma una convenzione alla quale aderire in previsione del 25 novembre, data ormai riconosciuta come la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per chi voglia sapere cosa propone questa convenzione e quali siano i cardini sui quali si muove e chiede adesioni il link è http://convenzioneantiviolenzanomore.blogspot.it/p/blog-page.html.

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