Anna e Massimo, e la loro storia d’amore.
Un romanzo autobiografico che rivela l’intensa felicità e sofferenza di una coppia, una storia che potrebbe riguardare chiunque se non fosse che l’autrice è Anna Pavignano, grande sceneggiatrice cinematografica, e lui è l’indimenticato Massimo Troisi.
Il pretesto è il ritorno alle scene di Massimo ma la realtà è che vuole raccontarci di lei, di lui e di quel pezzo di vita vissuto insieme, nel tentativo di rimettere in asse episodi, caratteri, ingiustizie.
Non ci risparmia nulla dei suoi sentimenti. In un passaggio dice:
“Non è facile andare a mettere le mani in cose messe via da tempo. Sembra di afferrare qualcosa di leggero e invece pesa, lo credi vuoto e invece è ancora pieno. E’ quasi un tormento, ogni volta, avvicinarsi a quella specie di pozzo senza fondo che è una storia d’amore. Anche se credevi che tutto fosse stato dimenticato. Proprio perché credevi che tutto fosse stato dimenticato. A parlare dell’amore passato le bisce nella pancia, coi loro balletti, mi danno un bruciore che somiglia alla paura per l’imminenza di un pericolo. Come a levare un mattone che sta alla base di un edificio per studiarne la forma e la consistenza. Paura che crolli tutto.”