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di Valeria Ballarati

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Vaccinare il nostro bambino? Il diritto a dire no

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La Corte d’Appello di Napoli ha emesso una sentenza davvero importante, per due motivi:

1. per i contenuti, perché ribadisce che un genitore che decide per scelta consapevole di non sottoporre il proprio figlio alle vaccinazioni obbligatorie non può in alcun modo essere costretto a farlo;

2. perché proviene da una regione che non ha ancora regolamentato il dissenso vaccinale.(…)
Se Veneto, Piemonte, Sardegna, Toscana, Lombardia, Province autonome di Trento e Bolzano hanno emanato direttive precise sull’argomento, esistono regioni in cui di fatto i genitori dissenzienti non vengono ostacolati nella loro scelta, e regioni in cui ancora si criminalizza chi pratica l’obiezione attiva.

Recenti sentenze di Tribunali Amministrativi di Abruzzo e Puglia hanno dato ragione agli obiettori, ma è illogico ed antidemocratico dover subire un processo per una scelta che in altre zone del paese è accettata e regolamentata. Sarebbe proprio il momento che gli Amministratori locali emanassero direttive chiare per il superamento dell’obbligo, e che anche lo Stato italiano si adeguasse alle normative europee, che non prevedono l’obbligatorietà.

La sentenza afferma, tra l’altro, la NON COERCIBILITA’ delle vaccinazioni obbligatorie (polio, difterite, tetano, epatite B). Non è possibile cioè in alcun modo imporre la pratica vaccinale quando i genitori pensano che questa possa causare danni alla salute dei propri figli.

Che le vaccinazioni possano causare danni, e non esistono strumenti per prevedere quale bambino potrà manifestarli. Che l’autodeterminazione consapevole è un diritto che i cittadini possono esercitare.

Anche in questo la politica è lontana dai bisogni di quanti combattono per difendere un principio di libertà.

Dott. Eugenio Serravalle
autore di Bambini super-vaccinati
www.eugenioserravalle.com

Fonte

 

La pace ha il volto delle donne d'Africa!

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"Vi ringraziamo per il sostegno dimostrato durante questi mesi di attività della Campagna Noppaw (NObel Peace Prize for African Women) e il contributo che tutti voi avete dato in diversi modi per appoggiare questa proposta. Nei prossimi mesi già sono in calendario tante iniziative a cui vi invitiamo a partecipare ancora con lo stesso entusiasmo e coinvolgimento.
Questa assegnazione ha dimostrato il riconoscimento che l'Africa cammina davvero con i piedi delle donne e che sono loro in tutto il modo a portare avanti l'impegno per la costruzione della pace e lo sviluppo di una società democratica.
Noi continueremo a lavorare per valorizzare e promuovere il ruolo fondamentale di tutte le donne!
". Campagna NOPPAW

La pace ha il volto delle donne d’Africa!

 

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Un diverso modo di raccontare

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 Un Risorgimento di eroi inquieti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi affascinano le contraddizioni dei protagonisti di quest'epoca.

Quando Mario Martone mi parla del film (Noi credevamo n.d.r.) al quale sta lavorando manca ancora un anno o due alle celebrazioni per il centocinquatesimo dell'Unità d'Italia. Dice che nel suo film non si occuperà di un evento importante come la Repubblica Romana del 1849 ma che sarebbe una storia adatta a me. Un po' come ho fatto in quella dell'eccidio alle Fosse Ardeatine, Radio Clandestina, che debuttò undici anni fa al Teatro di Roma quando era diretto da lui e che nacque da una sua proposta.

A me il Risorgimento non interessa e mi fanno tristezza le celebrazioni con le bandiere e le corone dei fiori. Né mi interessa andare alla ricerca di anniversari per pescare finanziamenti. Gli americani infilano la bandiera da tutte le parti e a vederli un po' da lontano pare proprio che ci credano. Loro ne hanno bisogno per cancellare il senso di colpa per un genocidio che è costato un numero incalcolabile di nativi e per inventarsi un baraccone nel quale si finga di essere tutti fratelli, ex-italiani immigrati con gli ex-schiavi deportati, ex-ebrei-sopravvissuti con ex-galeotti inglesi, eccetera. Ma per noi, che abbiamo imparato a parlare l'italiano perché ci siamo comprati la televisione a rate, la bandiera è un simbolo che sventola allo stadio, sui tetti delle case in costruzione e, ultimamente, sui soldati rimpatriati morti.

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IO FACCIO LA SPESA GIUSTA

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Negozi del biologico, di vicinato, Botteghe del Mondo, supermercati, ipermercati, discount: ci sono migliaia di punti vendita in tutt’Italia dove puoi acquistare i prodotti del Commercio Equo e Solidale certificati Fairtrade.

Troverai caffè, cioccolato, banane, zucchero di canna, ananas, riso thai e basmati, succhi di frutta e tanti altri prodotti che contribuiscono a migliorare la vita di chi lavora nel Sud del Mondo, ma allo stesso tempo sono attenti all’ambiente e alla qualità.

Acquistando i prodotti del Commercio Equo e Solidale certificati Fairtrade che trovi tutto l’anno nei nostri punti vendita puoi fare anche tu la tua parte per un mondo migliore.

Il sistema di certificazione Fairtrade garantisce, infatti, un prezzo equo e stabile ai produttori del Sud del Mondo, un margine aggiuntivo da investire in progetti sociali e sanitari per le comunità e il rispetto e le colture locali.

Dal 15 al 30 ottobre

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L'amicizia femminile secondo Susan Sarandon

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"MEGLIO perdere un marito che un'amica". Susan Sarandon, eterna cattiva ragazza. Io ballo da sola, oppure in coppia con altre. Complici, sorelle, compagne di avventure. Louise che guarda Thelma, si danno un bacio e sorridono, spiccano il volo sopra al precipizio. Il coraggio è donna, al plurale. "L'amicizia femminile ha una potenza straordinaria. Piangiamo e ridiamo, possiamo fare e disfare il mondo in una notte. A volte non ci sentiamo per settimane, mesi, ma poi ripartiamo dal punto nel quale ci eravamo lasciate. In nessun'altra relazione si può rimanere così fedeli nel tempo". Gli uomini passano, un amante prima o poi tradisce. Susan Sarandon si è separata l'anno scorso da Tim Robbins, erano la coppia più longeva di Hollywood, 23 anni di vita comune e due figli, senza essersi mai sposati. "Pensavo, e lo penso ancora, che il matrimonio rende le cose più scontate".

 

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