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di Valeria Ballarati

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Il Corriere e le notizie (di costume)

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Caro Beppe,

sarà una settimana che in home page del Corriere troviamo uno, quando non due, banner con il nuovo tatuaggio di Rihanna. Ora, che sia di Rihanna conta poco, così come conta poco se è di una Boccoli o di lady Totti la poca stoffa che salva le apparenze in spiaggia.

L’home page è il passaggio obbligato, quando non l’unico, per le notizie di un giornale.

Tanto si parla di far leggere i ragazzi, dei giornali a scuola, dei bambini con il quotidiano. Nell’epoca della lavagna interattiva – senza la quale pare impossibile frequentare le elementari – si può ipotizzare che qualche bambino o ragazzino abbia la possibilità, la volontà o il dovere (per compito) di entrare nel sito di un quotidiano.

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Curarsi meglio in ospedale

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Ancora un bellissimo articolo di Ivan Cavicchi sul Fatto di oggi. Eccolo :

Cambiare gli ospedali? Ospitalità é la parola magica

Provate a immaginare di trovarvi in ospedale e di essere “ospitati” non “ricoverati”.
Ora, provate a immaginare di invitare degli amici a casa vostra e di “ricoverarli” anziché “ospitarli”. Quale differenza?
La differenza è nel “modo di trattare le persone”.  Il modo di “trattare” i malati nel doppio senso dei “trattamenti” che i malati ricevono, e del ricovero come maniera di stare in ospedale, è una questione strategica per qualsiasi cambiamento. “Trattare” i malati in un modo diverso dal ricovero, può ridurre notevolmente i costi, soprattutto certi costi e accrescere parecchio la qualità dell’assistenza. Ma fino ad ora nessuno ha mai fatto niente in questo senso.

 

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Curarsi meglio a casa

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La persona malata, nei secoli, è stata sempre curata a casa e quindi nel luogo di vita.

Con lo sviluppo della modernità, della società industriale, della medicina scientifica e dei sistemi di welfare la cura in grande misura si separa dal luogo di vita. A casa del malato resta una cura generica. Da questa separazione nascono ospedali di tutti i tipi, tante specialità, poliambulatori, servizi di vario genere, cioé l'attuale sistema sanitario.

Questa separazione, che ha permesso alla medicina di svilupparsi scientificamente e di risolvere una gamma sempre più ampia di problemi clinici, oggi ha due grossi problemi: di umanizzazione e di costosità, cioé costi etici ed economici molto alti. Per queste ragioni, oggi nella post-modernità dovremmo ritornare a curare la persona principalmente a casa sua e nel luogo di vita.

Se prima era il malato che andava nelle case della scienza ora è la scienza che deve andare nelle case del malato. Almeno fino a quando é possibile.

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Zuccheri e alternative

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Parliamo un po' di zucchero.
Da qualche anno c’è una tendenza all’aumento del Diabete nella popolazione italiana e le statistiche indicano che già nei più piccoli 1 bambino e 1 adolescente su 100 soffrono di diabete di tipo 2.
Questo tipo di Diabete insorge solitamente nell’età adulta, dopo i 40 anni, e allo stadio iniziale può regredire soltanto modificando le abitudini alimentari e aumentando l’attività fisica svolta.

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Alberi, uomini, case

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Cos'é successo questa estate

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Una mattina verso la fine di luglio tre zingari sono entrati in negozio.
Avevo appena aperto.

Dalla strada in lontananza avevo udito una melodia e ci stavo ancora pensando quando questa donna dalla gonna lunga e dalla camicetta sgargiante, con una lunga treccia di capelli neri, si é piazzata davanti alla mia scrivania con un sorriso che non sapevo come interpretare. Dietro di lei suo figlio, anche lui sorridente.

Improvvisamente dalla porta entra un altro zingaro, uomo, e con il suo sax intona le prime note di Besame Mucho, loro lo seguono il ritmo coi tamburelli.

Mi son detta: "vedi, non c’è pericolo, é una famigliola" e più tranquilla mi sono accomodata nella mia poltroncina. Avendo questa piccola orchestra tutta per me  per qualche minuto li ho guardati ed ascoltati, godendomi lo spettacolo e la musica.

E' stato un bel modo di cominciare la nuova giornata di lavoro.

 

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Back to normal

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Ciao, sono tornata!

 

Ma dirvi che mi va di ricominciare a lavorare ... direi una bugia.

 

A presto,

Valeria

 

 

 

Buone Vacanze

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Il blog va per qualche tempo in vacanza: ci rivediamo a settembre.

Leggete, riposate, fate quello che vi va! 

Ciao,

Valeria

 

 

APERITIVO VEGAN Sabato 4 Agosto

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Sabato 4 Agosto,

dalle ore 18 in poi

 

presso Mucho Macho!

Piazza Garibaldi, ANZIO

 

APERITIVO VEGAN

 

 

 

Last Train Home

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Conoscete Pat Metheny?   E ...  vi piace?

A me molto.

Il mio amico Antonio, di Busto Arsizio, volendo trovare il lato filosofico dei suoi rapporti d'amore terminati troppo presto, diceva sempre che ogni  fidanzata, anche se alla fine lo aveva mollato, era comunque servita e che qualcosa di ognuna gli era davvero rimasto. Ridacchiando ricordava un Lp, una radiolina, un dizionario di spagnolo ... 

Anche per me Pat Metheny é il lato filosofico di un rapporto terminato presto, eredità di uno di quei miei controversi fidanzati di gioventù (non molti per la verità), ma uno dei più temibili, di quelli che ti fanno soffrire e per questa ragione grandissimi maestri di vita, se riesci a fartene una ragione. E' grazie a lui che ho ascoltato la musica di Pat Metheny e di Eugenio Finardi, di cui andava matto.

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Luigi Tenco, solo un uomo

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Luigi Tenco nasce alle 14 del 21 marzo 1938 a Cassine, in provincia di Alessandria.

Viene alla luce in casa, in corso Garibaldi 10, da Teresa Zoccola, vedova di Giuseppe Tenco, trovato morto nella stalla il 21 settembre 1937, ucciso, forse ubriaco, dal calcio di una mucca alla tempia durante la mungitura: non fu eseguita autopsia, nonostante le richieste di un parente. I congiunti che avevano denunciato la morte al podestà di Maranzana, dichiararono essere avvenuta alle due del 21 settembre, ma s’erano presentati all’autorità solo alle 17.30 del giorno successivo.

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