Lunedì 20 Giugno 2011 00:00
Gli italiani e la povertà nata dalla ricchezza
Questa storia che gli italiani stiano diventando poveri, di una povertà insopportabile, mi convince fino a un certo punto. Nei ’50, a parte una sottile striscia di alta borghesia che si guardava bene dall’ostentare, eravamo tutti più poveri della media di coloro che oggi sono considerati tali.
Certo, avevamo molte meno esigenze. I bambini non venivano iscritti ai corsi di tennis, di nuoto, di danza. Noi ragazzini giocavamo a pallone nei terrain vague dove anche ci scazzottavamo allegramente (era la nostra “educazione sentimentale”) e tornavamo a casa la sera con le ginocchia nere e sbucciate (chi mai riesce, oggi, a vedere un bambino, vestito col suo paltoncino, come un cane di lusso, con le ginocchia sbucciate?). A nuotare (parlo di Milano) si andava all’Idroscalo oppure, durante le vacanze scolastiche, accompagnati dalla mamma (il padre rimaneva in città, perché allora per mantenere la famiglia bastava uno solo) sulla Riviera di Ponente. Gli adulti non sognavano i Caraibi, non sapevamo nemmeno che esistessero. Vivevamo in un mondo circoscritto. La fabbrica o l’ufficio, a Milano, erano quasi sempre vicino a casa. In altre zone del Paese invece si doveva fare anche 30 chilometri. Allora si inforcava la bicicletta, che a quei tempi era un mezzo di locomozione (negli anni Trenta avevano la targa, come le automobili) e non un gadget per tipi snob...
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Domenica 19 Giugno 2011 07:29
Sabato 18 Giugno 2011 00:00
Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha dichiarato ieri:
"Oggi mangerò hamburgher. I consumatori italiani possono stare tranquilli."
Ministro, noi italiani siamo tranquillissimi.
Lei però aggiunga al suo hamburgher qualche germoglio di soya, vedrà com'é più buono ...
Venerdì 17 Giugno 2011 00:00
(...)
Nell'uomo esiste invece, accanto a moltissimi altri, il sentimento della tristezza e quello più leggero della melanconia. Viene naturale pensare che abbia un rapporto con la morte, con la consapevolezza del nostro limite temporale che gli altri esseri viventi non sono in grado di percepire.
Io non credo però che sia il pensiero della morte a creare tristezza dentro di noi. Può creare paura, angoscia, bisogno di sfuggire in qualche modo da quella minaccia, ma non tristezza. Chi riesce ad accettare il pensiero della morte come inviolabile legge di natura, non per questo mette in fuga la tristezza.
Leopardi conta la tristezza del passero solitario pensando alla propria solitudine, non alla morte. E così lo sguardo melanconico delle Madonne del Botticelli o dei giovani del Tiziano e di Lorenzo Lotto. Non c'é paura in quegli occhi. C'é rimpianto. La tristezza é dunque un rimpianto? Di che cosa?
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Giovedì 16 Giugno 2011 00:00
La mia bambina é un fan di Scooby Doo.
Quando aveva sei anni e imparò a scrivere gli scrisse una letterina chiedendogli di venire a trovarla.
La imbucammo alla posta e si convinse che l'avrebbe ricevuta.
Di tanto in tanto provava a chiedermi come mai non era ancora venuto e io le spiegavo che abitava in America, che aveva tanti impegni, che doveva girare i cartoni animati e i film!
Giovedì ho ritrovato una nuova letterina ...
Ancora un anno o due e poi tutto questo, attendere Babbo Natale che arriverà sulla slitta, La Befana, la Fatina del dentino che lascia un soldino sotto al cuscino, e osservare le foto delle Sirene, che forse esistono, saranno solo un ricordo per lei ... e per me ...
Ecco le ultime trovate di Angelica:
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Mercoledì 15 Giugno 2011 00:00
Dopo Usa e Canada «La Marcia delle zoccole» è approdata in Europa, in Australia e in America Centrale. Centinaia di donne in minigonna e scarpe con tacchi vertiginosi hanno sfilato per le strade per protestare contro chi dà la colpa alle vittime di violenze sessuali per indossare vestiti troppo succinti.
Le SlutWalk (marce delle zoccole) erano iniziate ad aprile scorso a Toronto dopo che un ufficiale della polizia aveva dichiarato che le donne dovrebbero evitare di vestirsi come «sluts», zoccole, per non essere violentate o molestate. Le proteste si erano poi diffuse negli Stati Uniti e, durante il weekend sono state organizzate a Città del Messico, a Matagalpa, in Nicaragua, e nella capitale dell'Honduras, Tegucigalpa. A Città del Messico donne e uomini hanno manifestato insieme portando striscioni con le scritte: «No vuol dire no» (Afp)
SlutWalk a Londra, da Hyde Park Corner, luogo simbolo del free speech, a Trafalgar Square, migliaia di donne, accanto a molti uomini, hanno rivendicato il diritto di andare in giro vestite come pare a loro senza sentirsi accusare di «attirare gli stupratori» (Afp)
In Gran Bretagna il tema della violenza sessuale è ad alta tensione dopo la battuta del ministro della giustizia Ken Clarke secondo cui «c'è stupro e stupro»: quando chi subisce violenza conosce lo stupratore, il reato può essere derubricato a «di seconda classe» (Afp)
Clicca qui per vedere le foto
Martedì 14 Giugno 2011 00:00
Nel 1993, Peter Steiner sul New Yorker disegnò la famosa vignetta che ritrae un cane davanti al computer. La didascalia dice: “Su Internet, nessuno sa che sei un cane”. Una frase diventata simbolo dell’anonimità della Rete.
Ma oggi è vero il contrario, “Su Internet tutti sanno che sei un cane“ -sostiene la studiosa di sociologia e tecnologia Zeynep Tufekci – perché attraverso i social media e non solo (pensiamo alle tracce reperibili online di “Amina”), la nostra vera identità è esposta. Però, per mesi, la montatura ha funzionato…
Dopo la rivelazione, online ci sono tante riflessioni, sul giornalimo, sull’Orientalismo, sulle conseguenze gravi per gli attivisti e i dissidenti veri. Si parla anche di amicizia e di fiducia, di quel rapporto intimo che si era creato online tra Amina e alcuni suoi lettori (una di loro, lesbica, si era definita la sua fidanzata). Per chi aveva quel rapporto, è una grande delusione, “come quando la persona che ami ti abbandona”, ha scritto qualcuno su Twitter.
Vi è capitato mai di sentirvi legati da amicizia a qualcuno che non avete mai incontrato di persona (al massimo avete visto qualche foto su Facebook) ma con cui parlate di tutto online? E quando qualcosa di bello o di brutto succede a quella persona, reagite come se vi conosceste davvero… Vi siete mai domandati chi ci sia davvero dall’altra parte?
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Lunedì 13 Giugno 2011 00:00
Guardando la foto della nuova giunta milanese, sei uomini e sei donne in equilibrio perfetto intorno al sindaco, si rimane stupiti per l’aria diversa che emana da quelle sei presenze femminili e neopolitiche, perlopiù scelte per le loro competenze specifiche e non per altri meriti, vestite a fiorellini, con giacchettine, scarpe comode, capelli castani o sale e pepe, sguardi quasi imbarazzati davanti a un obiettivo a cui non sono avvezze, nessun fianco di traverso in posa pin up. Tacchi che messi uno sull’altro non sfiorano neppure l’altezza di uno stiletto da pomeriggio della Santanchè. Un coro estetico uniforme e senza picchi di bellezze sbandierate, di gioventù offerte, di corpi valorizzati per la festa mediatica, che parte alla conquista delle sale comunali ma non a colpi di stiletto (verso il quale peraltro non ho nessuna superciliosità, e in dosi omeopatiche indosso anch’io).
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Lunedì 13 Giugno 2011 00:00
Nonostante gli sbagli di data di due distinti telegiornale ...
il meteo che ci ha suggerito di andare al mare ...
e il Presidente (e il Leghista) che ci invitavano a non votare ...
DIREI ... "YES"!
Domenica 12 Giugno 2011 00:00
L'azienda era «bio», ma senza controllo sulla filiera nulla è garantito
Roberto Defez, ricercatore al Cnr «L'origine dell'infezione deriva probabilmente da letame "inquinato"»
MILANO - Inizialmente tutti hanno tirato un sospiro di sollievo, quando hanno appreso che non eran stati cetrioli o qualsivoglia verdura fresca gli incubatori del famigerato batterio killer, ma quelli che in Italia chiamiamo per semplicità «germogli di soia», pur essendo in realtà germogli di fagiolo mung.
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