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Quello che intendevo ieri ...Al sole dopo 30 anni da cavie: gli scimpanzè e la libertà ritrovata
Dalla gabbia al parco: «Si sono abbracciati, hanno riso»
MILANO - I raggi del sole accarezzano la pelliccia, le gocce di pioggia cadono sul naso e per la prima volta sentono l’erba sotto i loro piedi. Dopo oltre 30 anni Alfred, David, Xsara, Susi e altri 34 scimpanzè escono dalle gelide e buie stanze del laboratorio, usati come cavie per ogni sorta di test, e scoprono la libertà. In un rifugio in Austria gli animali ricominciano una nuova vita. DALLA GABBIA AL PARCO - Salvati da un triste destino: molti di loro non hanno mai visto la luce del sole, in quanto nati e cresciuti in laboratorio. Strappati alle loro madri uccise da cacciatori in Africa sono arrivati ancora cuccioli nella Bassa Austria in piccoli contenitori. Un laboratorio di ricerca di una grossa casa farmaceutica li ha poi utilizzati per vari esperimenti: sono stati infettati con il virus dell'epatite e con quello dell'AIDS. Per anni sono rimasti in gabbie piccolissime, senza nessun contatto con gli altri animali della loro specie. Hanno visto solo persone con strane mascherine e camici protettivi simili a tute spaziali. Verso la scelta vegetariana (di serie A)“Vegetariani si può, vegetariani si deve” (Umberto Veronesi) Nel nuovo libro di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo gli autori indicano nel vegetarianesimo un’opzione che tutti dovrebbero considerare; un cambiamento in primo luogo per la qualità della propria vita, ma anche per la difesa del pianeta e per evitare le sofferenze inflitte a molti animali. Partendo dalla sua esperienza personale e dalle sue ricerche di oncologo, il professor Veronesi espone le ragioni legate all’etica, alla sostenibilità ambientale e alla salute che consigliano – anche fin dall’infanzia - l’adozione della scelta vegetariana. Mario Pappagallo illustra quindi, in modo scientifico ma accessibile, come l’alimentazione sia la prima alleata della salute e come svolga un ruolo essenziale nella prevenzione di numerose malattie e in particolare di molti tipi di tumore. Indro Montanelli di Beppe SevergniniIndro Montanelli dieci anni dopo, spiegato a un diciottenne
Era un irregolare. Troppo alto, troppo magro, troppo bravo, troppo malinconico, troppo buono, troppo orgoglioso per darlo a vedere. Come spiego un soggetto così, a te che hai diciott'anni e sei nato ai tempi di Manipulite? Potrei dirti, per cominciare, che le sue mani erano pulite davvero. Visto cosa maneggia un giornalista, oggi come allora, aggiungerei: conosceva bene se stesso e gli italiani. Per fortuna, ogni tanto si sbagliava. L'Italia, diceva, ha molti rimpianti e alcuni rimorsi, ma poco orgoglio e nessuna memoria. Per questo, Montanelli era convinto che tutti si sarebbero presto scordati di lui. Sostenevo il contrario, sfidando la sua collerica misantropia. Sono arrivato a proporgli una scommessa, sapendo di non poterla riscuotere. Perché l'ho vinta. Di Montanelli ci ricordiamo eccome, in tanti, anche per merito dell'uomo che lo ha impegnato e amareggiato negli ultimi anni, e oggi continua a fare lo stesso con tanti di noi: Berlusconi.
Il Metodo del Sole“Non aveva idea di quali piante avessero le proprietà medicinali che cercava ma sapeva che si sarebbe trattato di piante di altissima qualità, perché si era convinto che le sostanze tossiche e le piante velenose non potessero avere una reale funzione guaritrice. Riteneva altresì che fosse necessario scoprire un metodo di produzione più semplice di quelli utilizzati. Bach trascorreva il giorno ad esaminare una grande varietà di piante, annotando il terreno sul quale avevano scelto di crescere, il colore, la forma, il numero dei petali e se la riproduzione avveniva per tubero, radice o seme. Sedeva per ore presso la stessa pianta, attraversava paludi ed acquitrini, scalava montagne, camminava per miglia per i sentieri e i campi imparando tutto ciò che poteva sull’habitat e sulle caratteristiche di ogni fiore, pianta, albero. Gli oncologi contro VascoIl rocker torna sulla polemica con gli oncologi, dopo le sue dichiarazioni sul cancro: "Rivendico il diritto a decidere a quali cure sottopormi". LA POLEMICA CON GLI ONCOLOGI - E in tema di malattia Vasco torna sulla polemica con gli oncologi. «Non potete continuare a dirmi che io non posso dire, perché altrimenti sono un cattivo maestro. Io sono io, dico la mia opinione, o debbo star zitto perchè altrimenti influenzo chi? Basta con queste stupidaggini. Con tutto il rispetto che ho per il professor Tirelli, io vorrei essere libero di scegliere quello che penso giusto scegliere per me». L'ultima polemica in cui il rocker si trova coinvolto - dopo aver litigato anche con il Codacons (che ha chiesto alla polizia postale di chiudere il profilo Fb del Komandante) - è appunto con Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia medica dell'Istituto nazionale tumori di Aviano. L'innesco è stata una dichiarazione di Vasco, in un'intervista a Vanity Fair, in cui ha detto che in caso di tumore non si sarebbe curato ma sarebbe andato ai Caraibi. «Le affermazioni di Vasco - ha attaccato Tirelli - sono inaccettabili e in forte contrasto con la realtà», perché rappresentano «un invito a molti pazienti a non essere trattati ed eventualmente guariti dalla loro malattia oncologica senza, tra l'altro, rispetto e una parola di conforto per tutti coloro che oggi stanno affrontando questa terribile esperienza». Riprendiamoci il voto
ROMA - Ventun giorni. Tre settimane di mobilitazione. Per non sprecare un'occasione: migliorare dal basso la qualità della democrazia italiana. Cinquecentomila firme per iniziare il percorso verso l'abrogazione del Porcellum, per cancellare una legge elettorale che blocca il Parlamento, indebolisce la politica, separa i cittadini dai propri rappresentanti. La corsa verso il referendum abrogativo della "legge porcata" continua. Partiti, associazioni, comitati. Un fronte compatto che attraversa le piazze di migliaia di città italiane con lo slogan "Firmo, voto, scelgo 1". La prima scadenza è il 30 settembre, data ultima per consegnare le firme alla Corte di Cassazione.
Un quaderno del 1947Ed ecco un altro "reperto da trasloco". Colleziono quaderni antichi per hobby e ne ho diversi, di epoche diverse. L'ho acquistato anni fà al mercatino che si tiene ogni terza domenica del mese nella piazza e nelle vie adiacenti il centro di Anzio. Gli espositori sono perlopiù privati ed espongono i lavori che loro stessi realizzano; solo qualcuno lo fa di professione, come quel signore campano alto e molto magro che vende libri, stampe e "strumenti di scrittura" non antichissimi ma con almeno un quarto di secolo alle spalle, se non mezzo.
Inutili questioniRicevo spesso volantini da distribuire ma quello che Joel mi ha portato sabato scorso é un po' speciale. "Ciao, posso lasciarti questo?" Certo, che cos'é? "L'ho scritto io" Posso leggerlo? ... ... ma é molto bello ... ti dispiace se lo pubblichiamo? "Scherzi, certo. Li stavo distribuendo alla stazione!!" E senti, posso chiederti perché l'hai scritto?
Un'agenda del 2006Una delle cose belle di un trasloco é che rivedi oggetti che avevi dimenticato, e leggi cose che non ricordavi più. Alcuni sono molto belli. Ecco le frasi di Angelica, quando aveva 3 anni. 5 luglio
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In caso di esplosioni di rabbia
e sentimenti incontrollabili