Ho ritrovato nel libro di Pennacchi molte debolezze umane trattate con grande gentilezza e comprensione. Gli scrittori, tra le altre cose, fanno questo di bello: rendono la vita più comprensibile, più lieve.
Attorno all’episodio della bonifica delle Paludi Pontine per mezzo dell’ONC - l’Opera Nazionale Combattenti - il libro parla della vita e delle traversie della Famiglia Peruzzi che, ripagata così dall’allora Governo Fascista per i familiari caduti nella prima guerra mondiale, ottiene un appezzamento di terreno e si trasferisce in treno al sud per coltivarlo.
E’ il racconto di un pezzo della nostra storia, della storia del nostro Paese e Pennacchi lo trasmette come un vecchio zio racconterebbe ai nipoti ciò che lui stesso ha udito dal nonno. Credo di aver capito che soltanto chi ha vissuto e ha visto come si sono svolti i fatti in quel periodo potrebbe parlarne come fa lui e difatti, pur definendolo nel finale un’opera dell’ingegno, sottolinea come almeno uno degli episodi narrati sia accaduto davvero ad almeno una delle famiglie dei coloni giunti dall’alt’Italia.