Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Com'è andata l'affluenza al Refrendum?

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 Nonostante gli sbagli di data di due distinti telegiornale ...

 il meteo che ci ha suggerito di andare al mare ...

 e il Presidente (e il Leghista) che ci invitavano a non votare ...

 DIREI ... "YES"!

 

Con chi parliamo on-line?

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Nel 1993, Peter Steiner sul New Yorker disegnò la famosa vignetta che ritrae un cane davanti al computer. La didascalia dice: “Su Internet, nessuno sa che sei un cane”. Una frase diventata simbolo dell’anonimità della Rete.

Ma oggi è vero il contrario, “Su Internet tutti sanno che sei un cane“ -sostiene la studiosa di sociologia e tecnologia Zeynep Tufekci – perché attraverso i social media e non solo (pensiamo alle tracce reperibili online di “Amina”), la nostra vera identità è esposta. Però, per mesi, la montatura ha funzionato…

Dopo la rivelazione, online ci sono tante riflessioni, sul giornalimo, sull’Orientalismo, sulle conseguenze gravi per gli attivisti e i dissidenti veri. Si parla anche di amicizia e di fiducia, di quel rapporto intimo che si era creato online tra Amina e alcuni suoi lettori (una di loro, lesbica, si era definita la sua fidanzata). Per chi aveva quel rapporto, è una grande delusione, “come quando la persona che ami ti abbandona”, ha scritto qualcuno su Twitter.  

Vi è capitato mai di sentirvi legati da amicizia a qualcuno che non avete mai incontrato di persona (al massimo avete visto qualche foto su Facebook) ma con cui parlate di tutto online? E quando qualcosa di bello o di brutto succede a quella persona, reagite come se vi conosceste davvero… Vi siete mai domandati chi ci sia davvero dall’altra parte?

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Guardando la giunta rosa di Milano

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Guardando la foto della nuova giunta milanese, sei uomini e sei donne in equilibrio perfetto intorno al sindaco, si rimane stupiti per l’aria diversa che emana da quelle sei presenze femminili e neopolitiche, perlopiù scelte per le loro competenze specifiche e non per altri meriti, vestite a fiorellini, con giacchettine, scarpe comode, capelli castani o sale e pepe, sguardi quasi imbarazzati davanti a un obiettivo a cui non sono avvezze, nessun fianco di traverso in posa pin up. Tacchi che messi uno sull’altro non sfiorano neppure l’altezza di uno stiletto da pomeriggio della Santanchè. Un coro estetico uniforme e senza picchi di bellezze sbandierate, di gioventù offerte, di corpi valorizzati per la festa mediatica, che parte alla conquista delle sale comunali ma non a colpi di stiletto (verso il quale peraltro non ho nessuna superciliosità, e in dosi omeopatiche indosso anch’io).

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Slutwalks - La marcia delle zoccole continua

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Dopo Usa e Canada  «La Marcia delle zoccole» è approdata in Europa, in Australia e in America Centrale. Centinaia di donne in minigonna e scarpe con tacchi vertiginosi hanno sfilato per le strade per protestare contro chi dà la colpa alle vittime di violenze sessuali per indossare vestiti troppo succinti.

Le SlutWalk (marce delle zoccole) erano iniziate ad aprile scorso a Toronto dopo che un ufficiale della polizia aveva dichiarato che le donne dovrebbero evitare di vestirsi come «sluts», zoccole, per non essere violentate o molestate. Le proteste si erano poi diffuse negli Stati Uniti e, durante il weekend sono state organizzate a Città del Messico, a Matagalpa, in Nicaragua, e nella capitale dell'Honduras, Tegucigalpa. A Città del Messico donne e uomini hanno manifestato insieme portando striscioni con le scritte: «No vuol dire no» (Afp)

SlutWalk a Londra, da Hyde Park Corner, luogo simbolo del free speech, a Trafalgar Square, migliaia di donne, accanto a molti uomini, hanno rivendicato il diritto di andare in giro vestite come pare a loro senza sentirsi accusare di «attirare gli stupratori» (Afp)

In Gran Bretagna il tema della violenza sessuale è ad alta tensione dopo la battuta del ministro della giustizia Ken Clarke secondo cui «c'è stupro e stupro»: quando chi subisce violenza conosce lo stupratore, il reato può essere derubricato a «di seconda classe» (Afp)

Clicca qui per vedere le foto

 

Caro Scooby ...

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La mia bambina é un fan di Scooby Doo.

Quando aveva sei anni e imparò a scrivere gli scrisse una letterina chiedendogli di venire a trovarla.

La imbucammo alla posta e si convinse che l'avrebbe ricevuta.

Di tanto in tanto provava a chiedermi come mai non era ancora venuto e io le spiegavo che abitava in America, che aveva tanti impegni, che doveva girare i cartoni animati e i film! 

Giovedì ho ritrovato una nuova letterina ... 

Ancora un anno o due e poi tutto questo, attendere Babbo Natale che arriverà sulla slitta, La Befana, la Fatina del dentino che lascia un soldino sotto al cuscino, e osservare le foto delle Sirene, che forse esistono, saranno solo un ricordo per lei ... e per me ...

  

 

Ecco le ultime trovate di Angelica:

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