Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Scappava, nuotando

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Una mucca fuggita da un allevamento siciliano si è tuffata in mare e ha cominciato a nuotare per allontanarsi da quel destino di sfruttamento e di morte. Ma implacabili gli uomini l'hanno riacciuffata mentre era ancora nell'acqua e l'hanno riportata a riva, al suo tragico destino. Magari anche divertendosi un po', per quella scena grottesca.

Povera creatura, alla mercè di uomini senza cuore che a quest'ora forse l'hanno già sgozzata in qualche macello, oppure - poco meno sfortunata - ne

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Guardate questa statua di donna

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Volete capire a che punto è il sessismo? Guardate questa statua di donna
di Maria Luisa Agnese

 

Per una bizzarra coincidenza mi sono trovata di fronte alle donne violate di Paul McCarthy in mostra a Punta della Dogana a Venezia proprio nei giorni della bufera internazionale scoppiata intorno alle accuse di violenza sessuale a Dominique Strauss-Kahn. Le statue dell’artista americano sono in gesso e silicone, donne a grandezza naturale sdraiate su un tavolaccio da lavoro, corpo nudo e gambe larghe quasi abbandonate e perlopiù senza testa o meglio con la loro testa/volontà/anima annientata, in quanto sormontata da un grosso testone maschile. Schiacciate dall’oppressione sessista della società, si vedono negata l’identità di genere: sessuale, sociale, persino estetica.

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Nobel per la pace 2011 alle donne africane

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La Campagna Noppaw (Nobel Peace Prize for African Women) invita a partecipare alla:

Presentazione Campagna per il premio Nobel della Pace 2011 alle donne africane

Mercoledì 25 maggio ore 10.00 - 13.30
Sala della Conferenze internazionali della Farnesina
Roma

 

(...)

"Un premio collettivo alla Pace - dichiara Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, coordinamento di 48 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale che con ChiAma l'Africa ha promosso la Campagna - può evitare quel limite che vede solo singole figure avere un ruolo positivo nel continente, disconoscendo la forza di quello che è un movimento corale, trasversale a tutta l'Africa, a tutti i ceti sociali.

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Quello che le donne non dicono

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Quello che le donne non dicono è una delle canzoni più celebri di Fiorella Mannoia. Scritta da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e prodotta da Celso Valli, fu cantata dalla Mannoia al Festival di Sanremo 1987, vincendo il Premio della Critica. Rimase nella Hit parade per molte settimane. La canzone apparve per la prima volta nell'album Canzoni per parlare (1988).

Ruggeri scrisse la canzone al femminile con l'intento di modificarla alla fine della stesura dal punto di vista maschile, ma soddisfatto del risultato decise di cederla ad un'interprete femminile. Tra le prime artiste pensate vi fu Lena Biolcati, reduce dal successo di Grande grande amore al Festival di Sanremo 1986. Negli anni a seguire la canzone ha continuato ad avere un enorme successo, facendo anche da colonna sonora per programmi e pubblicità e molte volte anche film e riuscendo addirittura a vincere il disco d'oro per le vendite online nel 2011, 24 anni dopo la sua pubblicazione.

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L'uomo che verrà

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L’UOMO CHE VERRA’ é un film emozionante, onesto, appassionato, che sa coniugare lucidità morale e lettura storica, evitando luoghi comuni e cadute retoriche, e riesce a regalarci una delle più belle prove di un cinema necessario, di altissimo rigore morale e insieme di appassionante e coinvolgente forza civile.

Ambientato nelle colline bolognesi vicino a Marzabotto,quotidiana della famiglia contadina Palmieri, dall'inverno 1943 all'autunno 1944: i nazisti presidiano con determinazione la Linea gotica, i partigiani del comandante Lupo s’impegnano nell'infastidire e sabotare le azioni degli occupanti e i civili cercano di campare alla meno peggio, subendole intimidazioni degli uni e le richieste degli altri.

Lena porta in grembo l'«uomo che verrà», la cognata Beniamina spera di migliorare la sua condizione andando a servire a Bologna, il marito Armando si dibatte tra i vincoli della mezzadria e le imposizione fasciste. Insieme ai contadini che abitano nella stessa cascina, condividono la dura vita quotidiana e quel che resta della voglia di trovarsi insieme a ballare o chiacchierare.

A guidare lo spettatore c'è lo sguardo curioso di Martina, 8 anni, la figlia di Lena e Armando diventata muta dopo la morte di un precedente fratellino e trepidante custode di quello in arrivo: il bambino nasce nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944, proprio mentre i nazisti stanno rastrellando donne, bambini e anziani, un eccidio che passerà alla storia come la strage di Marzabotto…

 

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