Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Posto occupato

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“Posto occupato” è un’idea, un dolore, un pensiero, un gesto concreto dedicato a tutte le donne .

Si occupa un posto in un cinema, un teatro, un treno, sulla metro o a scuola, per lasciare un segno della nostra presenza: con un giornale, una borsa, un mazzo di chiavi, un cappello. Quel posto è mio, tornerò ad occuparlo. Per molte, troppe donne, non sarà più così.

POSTO OCCUPATO è una reazione che ha cominciato a prendere forma man mano che i numeri crescevano e cresceva l’indignazione di fronte alla notizia dell’ennesima donna assassinata.

Ciascuna di quelle donne prima che un marito, un ex, un amante o uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto nella società, sul tram, a scuola, in metropolitana.
E noi quel posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga, per simboleggiare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza se non ci fosse stato l’incrocio fatale con un uomo che ha manifestato la sua bestialità, ammantandola di un “amore” che altro non è che disprezzo. Con un definitivo e ultimo gesto per sancire un presunto diritto di proprietà.



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Nastro Giallo

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I nostri Marò a casa.


Mi hanno molto colpito le parole di Giovanna, la moglie di Salvatore Girone:

"Sono Fucilieri di Marina. Non possono aver scambiato dei pescatori per pirati."

Forse non sapremo nell'immediato cosa é successo veramente, nel nostro Paese la verità emerge sempre a babbo morto.

Però i nostri due connazionali devono tornare a casa.


Tie a Yellow Ribbon round the old oak tree

(appendi un nastro giallo, attorno alla vecchia quercia)

 

Banderas bresciano

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Ma l'avete visto il Banderas che parla bresciano? Imperdibile! 

:-)

"Orco dighel, ardale chi, an ghel pù alte, i sa spaca mia, i é un pò dure ...

Da incò, nei supermercati bresciani! "


http://www.youtube.com/watch?v=42c-8XbGmSI


 

Cristian é fuori dal carcere

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Ciao VALERIA,

Ieri anche mio figlio, Cristian D’Alessandro, è stato rilasciato su cauzione dal centro di detenzione SIZO1 a San Pietroburgo. La libertà su cauzione è stata concessa dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di rubli, circa 45 mila euro. La cauzione è stata pagata con i fondi di Greenpeace International.

Come madre questo è di grande conforto per me, e rappresenta un primo passo importante per dimostrare che mio figlio non ha commesso nessuno dei crimini per cui lui e i suoi compagni sono accusati. Vedere finalmente Cristian uscire dal centro di detenzione è un’immagine di speranza che tutti noi abbiamo aspettato con ansia negli ultimi mesi, anche se non sappiamo ancora quando tornerà a casa.


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A chi dai da mangiare?

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Una sera una donna Cherokee raccontò al nipote

della battaglia che avviene dentro le persone.

E disse:


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