Venerdì 03 Febbraio 2012 00:00
Il premio Nobel per la letteratura Wislawa Szymborska - nata nel 1923 a Kornik (Polonia) e morta ieri a Cracovia all'età di 88 anni - aveva pensato per tempo al suo epitaffio, scritto naturalmente in versi: "Qui giace come virgola antiquata/l'autrice di qualche poesia. La terra l'ha degnata/dell'eterno riposo, sebbene la defunta/dai gruppi letterari stesse ben distante./E anche sulla tomba di meglio non c'è niente/di queste poche rime, d'un gufo e la bardana./Estrai dalla borsa il tuo personal, passante,/e sulla sorte di Szymborska medita un istante". La poesia Epitaffio compare nella raccolta Sale, che è del lontano 1962. Ma i tratti più tipici della sua poetica ci sono già tutti: grande sense of humour, diffidenza verso l'appartenenza a scuole e gruppi letterari, frequente ricorso a tonalità basse, in sordina. Il tutto al servizio di una scrittura che sarà sempre tesa a risvegliarci dal torpore in cui cadiamo di continuo, mentre basterebbe tenere gli occhi aperti per cogliere i mille miracoli dell'esistenza: una nube che passa, un cane che chiede una carezza, l'incontro con un vecchio professore. Quanto a lei, Wislawa, riusciva a compiere il proprio miracolo grazie all'improvvisa accelerazione di immagini e domande che affollano ogni sua lirica, sì che nello spazio di pochi versi un evento qualsiasi spalanca al nostro sguardo le cose prime e ultime della vita. Affrontate sempre con semplicità, nitore e una paradossale congiunzione di "incanto e disperazione".
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Lunedì 06 Febbraio 2012 00:00
Rosenberg racconta:
Mi ricordo una volta, tanti anni fa, quando Brett aveva tre anni. Mi chiedevo se ero riuscito a comunicare a lui e agli altri figli il fatto che li amavo incondizionatamente. Mentre stavo pensando a questo, Brett mi venne vicino. Mentre entrava nella stanza, gli chiesi: «Brett, perché papà ti vuole bene?».
Mi guardò e rispose immediatamente: «Perché ho imparato a fare popò nel vasino?». Così gli dissi: «Ma certo, questo mi fa piacere. Ma non è il motivo per cui ti voglio bene».
E allora aggiunse: «È perché non butto più la pappa per terra?». E io: «Se tieni il cibo nel piatto mi fa piacere, ma non è il motivo per cui ti voglio bene».
Allora si fece serio, mi guardò e chiese: «Papà, allora perché mi vuoi bene?».
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Martedì 07 Febbraio 2012 00:00
BANDO DI CONCORSO 2012 FESTIVAL DELLE LETTERE - ottava edizione Milano, 27 gennaio 2012.
“Se potrei scegliere di scrivere una lettera, deciderò di scriverla a te che sempre un po’ di più ti stai scancellando dalla nostra vita, se mi chiederebbero a chi volevo scrivere io solo a te mi vieni in mente. E’ importante che le parole mettino un senso a quello che uno dopo voleva dire. Ti hanno reso più povero da tutte le parti: televisione, radio, e anche un po’ in giro sulla bocca di tutti. Sembra che tu sei inutile, poco importante ormai. Le persone ti ridiino nobiltà, ti ridiino l’importanza che di un tempo avevi, dove eri importante per trasmettere emozioni, per comunicare. Eri ricco, fantasioso, pieno di sfumature, eri elegante ma poteva usarti tutti quanti perché fin da piccoli ti imparavano a scuola. Tu nassi dal latino per renderci un paese unito perché oltre i dialetti era bello se avevamo una lingua comune. La cosa che mi fa un po’ paura è che la volontà di rendere più povero te è un modo per farci amministrare dalla poca fantasia, dai pochi pensieri e dalla scarsità di idee. Ecco perché ho deciso di scrivere questa lettera ad un italiano, anzi… all’Italiano. Con immensa stima. Alessandro Betti".
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Sabato 04 Febbraio 2012 00:00
Se il bagno di Davos è tanto tanto una metafora, e quale bagno non lo è?, il grande evento di leader e sapienti che da anni ci consegna l’oroscopo sul nostro futuro ha definitivamente bisogno di un idraulico. Non quello polacco (mitica figura inventata da un altro sapientone, Fritz Bolkestein, commissario europeo al Mercato Interno, nel gennaio 2004, nel presentare la sua direttiva sulla liberalizzazione del mercato dei fornitori di servizi in Europa), ma di quelli che arrivano con l’architetto e concludono che la toilette in questione non può più essere aggiustata, signora mia.
La Bbc, del resto, l’ha detto senza giri di parole, il World Economic Forum quest’anno è risultato «piatto» – che è poi il termine più cortese per dire «flop».
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Giovedì 02 Febbraio 2012 00:00
TI PIACE VINCERE FACILE
Uscita di scuola. Mamma, oggi ho fatto una scommessa con Giovanni! Ho scommesso che riesco a leggere il libro di Piumini che mi ha dato la maestra entro questa sera! Se vinco lui mi da il suo bianchetto, se perdo io gli ho il mio temperino. Io credo che tu abbia ottime possibilità. Pure io! Questo libro ha 70 pagine e io … ieri sera … ho letto un libro che aveva 16 pagine in più!
COSI’ o COLA’ A tavola. Io: Dino, hai notato com’è buono questo grano? Di: Si, davvero, ma che pasta è? Io: Libera Terra. Tata: io non la sento la differenza: se è una pasta così o una pasta colà!
CARNEVALE Mamma, quest’anno per carnevale voglio vestirmi da ... Primavera.
PIANTARE L’INSALATA Angelica, ti devo insegnare come si pianta l’insalata. Ma lo so già! Ah si? Si! Si prende la carriola e si mette vicino a dove la vuoi piantare. Poi si prende una paletta, si fa una buchetta e si mette la piantina. Ma Brava! Mio marito: E la carriola? Nel caso in cui hai molte piantine … le metti tutte là. Dino: ahhhhh
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