Appartengono ad ogni fascia ed estrazione sociale, sono in prevalenza studenti e ragazzi ma anche casalinghe, liberi professionisti, operai e commercianti, militari, attori comici, sportivi, medici e professori universitari; l’Italia è la nazione più vegetariana d’Europa e quest’anno nel nostro Paese, secondo un’indagine Ac Nielsen rielaborata dall’Eurispes, si arriverà alla soglia dei 7 milioni.
Più del 10% della popolazione italiana ha scelto di escludere l’utilizzo di alimenti derivanti dagli animali e non mangia più né carne né pesce. Se alcuni di loro si sono avvicinati a questa pratica per questioni salutistiche, la maggior parte ne fa una questione di etica e si alimenta diversamente perché non vuole prender parte al massacro nei confronti di quelli che ritiene “fratelli”.
Sono convinti che gli animali non siano al mondo per essere mangiati ma abbiano un diritto alla vita tanto quanto gli umani, e non sono d’accordo sugli allevamenti intensivi, perché vedono nell’imprigionare ed allevare animali ai fini della macellazione e del consumo, come un sopruso che la categoria degli umani fa alla categoria degli animali, arrogandosi il diritto di disporre di una vita.