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di Valeria Ballarati

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Fatti

La Lobby del Supermercato

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La grande distribuzione vive sulle spalle dei soggetti più deboli della filiera, i produttori, su cui scarica il rischio d'impresa con pagamenti a 120 giorni. Il governo Monti se mosso, incontrando resistenze

Verso la fine degli anni Settanta comincia a svilupparsi in Italia la grande distribuzione organizzata (Gdo). Secondo alcune analisi, fra produttori e consumatori esistevano problemi di approvvigionamento: con questa motivazione, si sviluppa un nuovo modello.

Penso però che già allora vi erano almeno altri due motivi che avremmo capito dopo: l'investimento di capitali in un' attività altamente redditizia per la gestione della liquidità, e lo sfruttamento immobiliare e edilizio, che sottrae terreno agricolo a scopi speculativi.

Inizia cosi la rottura definitiva del rapporto diretto fra la produzione e il consumatore: la Gdo -di fatto- sceglie per gli uni e per gli altri, creando un vuoto d'informazione fra i due pilastri dell'economia reale e solidale.

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Pontifex contro Vasco

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VASCO ROSSI: QUANDO DIVENTA DIFFICILE RASSEGNARSI AL DECLINO. UNA PENA     

Vasco Rossi è uno dei peggiori esempi che un uomo (lasciamo perdere il cantante) possa fornire. A parte il suo vissuto troppo "spericolato" in fatto di regole e polveri, troppo spesso di esempio per giovani e giovanissimi, dobbiamo soffermarci tristemente sul suo presente.

Un uomo sensato, che sia o meno credente, sa rassegnarsi alla vecchiaia, al peso degli anni, anche alle malattie. Vasco, emanazione satanica, sembra vivere in un mondo di orgoglio e quello che è peggio pretende di manovrare come un burattinaio, via social network, i suoi fans. Poverini loro, in buona fede, ci credono. E non hanno compreso che si tratta del funereo, meritato, dissoluto canto del cigno di un uomo che a parte qualche strimpellatura, ha denunciato un clamoroso fallimento etico del quale dovrà rendere conto a Dio. Per lui vale la frase pronunciata a Giuda: meglio per Lui non essere mai nato e siccome ha dato e dà scandalo, sarebbe opportuno che si leghi una corda ... al collo con relativa macina togliendo il disturbo?

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Italia loves Emilia

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"C’è stato Campovolo, è finito due ore fa, Italia Loves Emilia, il concerto. Stanotte non prenderò sonno, magari tiro diritto fino all’ora di riprendere il volo, da campovolo, un volo dopo l’altro. Difficile rimettere i piedi per terra dopo due giorni come questi. Le prove, l’incontro con i colleghi, la bella atmosfera nel backstage poi la mattina del risveglio prima del concerto. Arrivare a Campovolo attraversando distese di tende per passare la notte e di gente in cammino verso il concerto. La conferenza stampa e poi il concerto,e quel mare di gente, ognuno con un nome e una storia tutti lì per fare la storia. Perchè di questo si tratta, anche se è solo un concerto si tratta di essere nella storia, ovvero nelle cose che cambiano perchè gli esseri umani le fanno cambiare. Essere quegli esseri umani che le fanno cambiare.

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L'handicap più grande

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Io sto con Nicoletti
di Franco Bomprezzi

“Melog” è uno dei programmi radiofonici di maggior suggestione.

Condotto su Radio24 da un autentico prestigiatore del mezzo radiofonico, Gianluca Nicoletti. Una volta era Golem, su Radiorai. Là ci conoscemmo, virtualmente e non solo. Io sono stato, in quel periodo (attorno al 2003) il suo “golem a rotelle”, in un fortunato scambio di idee sulla disabilità e sulla sua rappresentazione virtuale.

Ora succede che Nicoletti dedichi una puntata a “Disabitaly”, venerdì scorso, quarantadue minuti filati di parole, interviste, testimonianze, attorno a un concetto preciso: “Oggi a Melog – scriveva Nicoletti sulla pagina facebook del programma – faremo un punto sulle ansie e le legittime angosce di quanti sono disabili o ne hanno uno in famiglia e di fronte ai provvedimenti di riduzione della spesa pubblica potrebbe vedersi limitare risorse indispensabili alla sopravvivenza. Quello che per la maggior parte degli italiani è stringere la cinghia per un disabile significa essere strangolato”. Bene, durante il programma il giornalista riceve, tra i tanti, due sms. Il primo: “Nicoletti, se avessi avuto una figlia velina, avresti parlato tutti i giorni di f…?”. Il secondo: “Non le sembra di fare un uso privato della radio?”.

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Il settore auto é finito, ma la politica non se n'é accorta

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Il fallimento del cosiddetto piano Fiat “fabbrica Italia”, se mai è veramente esistito, è inserito nella più grande crisi del settore automobilistico a livello mondiale dall’esistenza dell’auto; una crisi che colpisce l’Europa e gli Stati Uniti ma anche i paesi delle economie emergenti raggruppati nell’acronimo BRIC, ad eccezione, per ora, del Brasile.

L’auto, già ormai da circa dieci anni, non è più il prodotto che contraddistingue lo status sociale degli individui e il grado di sviluppo delle nazioni, semplicemente perché non è più utile: è costosa, inquinante,paralizzata nel traffico di cui è essa stessa causa, l’automobile non ha più il fascino che ne ha fatto la regina dei consumi e dell’economia per tutto il XX secolo.

Oggi ci si sposta preferibilmente a piedi nelle città congestionate con il metrò o con le bici, con gli aerei per il mondo; soprattutto ci si sposta sempre più velocemente con gli smartphone e gli ipad, la comunicazione manner trend, ha sostituito la mobilità come elemento di riconoscimento e qualificazione dell’individuo con gli altri: conosco, vedo e parlo con molte più persone sui social network e con le video-tele-comunicazioni che spostandomi fisicamente.

 

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I think we have it !*

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La diretta della Presentazione mondiale della più grande scoperta dell'ultimo secolo é appena terminata. Rolf Heuer, Direttore del CERN, Joe Incandela e Fabiola Giannotti hanno dato l'annuncio ufficiale da Ginevra.

Quel personaggio dei fumetti  che é la Giannotti ha incantato - e divertito! - la platea di esperti proiettando le sue sobrie slide e spiegando in un efficace inglese  italian pronunciation (come del resto accade per gli esimi colleghi non madrelingua) cos'é accaduto durante l'esperimento e come sono giunti alla scoperta della particella sino ad oggi inafferrabile.

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Una bella storia di solidarietà

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SIENA - Rimasto senza lavoro, e con moglie e due figli piccoli a carico, ha compiuto un furto in un supermercato alle porte di Siena. Il proprietario del market, però, lo ha scoperto e ha chiamato la polizia, chiarendo di non volerlo denunciare. A quel punto, gli agenti hanno pagato di tasca loro lo stretto necessario della spesa rubata: pasta, latte, pannolini e omogeneizzati.

Il «ladro» ha 27 anni, è egiziano ed è regolare in Italia. Insieme al fratello di 19 anni ha tentato di rubare beni di prima necessità, ma quando i due, per la seconda volta, sono entrati e usciti con le buste di merce, sono stati notati dal personale del market. Il titolare ha chiamato la polizia ma non ha sporto denuncia, spiegando di aver richiesto l'intervento degli agenti solo per chiarire la situazione. I poliziotti delle volanti della questura di Siena, una volta apprese le condizioni dello straniero, che aveva con sè oltre alla pasta e al latte alcuni pacchi di pannolini e degli omogeneizzati, hanno deciso di offrire la spesa. La questura ha poi attivato anche i servizi sociali.  Fonte

Commento: 

Perché é una bella storia?

Perché il ladro non é esattamente un ladro. Perchè non tutti i poliziotti seguono alla lettera ordini o procedure. Perché il commerciante ha capito la situazione e non l'ha denunciato. Perché tutti hanno fatto funzionare il cuore, più che il cervello, e tutto é andato a finire bene.

 

 

Davanti e dietro

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A proposito di un’intervista
di Marco Travaglio | 20 giugno 2012

Cari amici del blog, del Fatto e de ilfattoquotidiano.it, non ho ritenuto finora di rispondere alle critiche di alcuni di voi alla mia conversazione con Beppe Grillo perché, quando diciamo che i lettori sono i nostri unici padroni, non lo diciamo per scherzo, ma sul serio. Quindi chi legge il Fatto ha il sacrosanto diritto di criticarci e noi giornalisti del Fatto dobbiamo tener conto delle critiche, anche quando ci sembrano ingiuste e non le condividiamo. Tutt’altra faccenda è se quelle critiche arrivano da giornalisti servi che non hanno mai fatto una domanda in vita loro perché non sanno proprio che cos’è: in quel caso mi incazzo e rispondo per le rime. Quindi se mi occupo, per la prima e l’ultima volta, delle critiche alla mia chiacchierata con Grillo, non è per giustificarmi, visto che non ritengo di avere nulla di cui giustificarmi. E’ soltanto per spiegare come sono andate le cose, anche se credevo che fosse chiaro dal testo della chiacchierata.

 

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Terremoto e trivellazioni

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30/05/2012

By Franz Mannino

Nei giorni che hanno preceduto il terremoto in Emilia si sono susseguiti alcuni eventi, di ben diversa natura ma comunque saldamente legati a quel territorio, che sono stati ripresi dalle maggiori testate nazionali.
Andiamo per ordine: Il 17 febbraio 2012, i Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali Corrado Clini e Lorenzo Ornaghi hanno decretato la compatibilità ambientale e la conseguente autorizzazione di opere di indagine geologica (cioè trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione), allo scopo di verificare la realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, all’interno di una altrettanto gigantesca cavità naturale situata a quasi tre chilometri di profondità ed in grado di servire allo stoccaggio di 3,2miliardi di metri cubi di gas metano (equivalente al volume di un’enorme sfera dal diametro di quasi 2km).

 

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Una bella ripulita

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Non voglio essere troppo dura con la Madre Chiesa di Papa Ratzinger ma la visita pastorale anestetizzante nella mia città era diventata quasi una necessità:  un bel colpo di spugna su una serie di macchie più o meno nere, più o meno vistose, che insudiciavano alcune delle vesti vaticane.

Divisioni, scontri e tensioni che in questi ultimi tempi eran difficili da digerire, verranno così più facilmente metabolizzati dalla vicinanza del Santo Padre e perdonati al più presto dalle folle festanti.

Il Papa si è espresso molto in questi tre giorni di visita e sebbene non abbia proprio ascoltato i suoi discorsi qualcosa mi é arrivato; tra le sue dichiarazioni ce n'é qualcuna che merita un breve commento.  Andiamo con ordine.

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Gli alberi ci salveranno

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Per ripulire i siti inquinati pianteremo alberi. Sarà, infatti, grazie all’aiuto delle piante capaci di reagire ai contaminanti, che potremo riutilizzare e sfruttare i terreni contaminati come serbatoio energetico. Una procedura basata su criteri scientifici chiamata fitorimedio, messa punto negli Usa e sperimentata con ottimi risultati per la produzione di biomassa, a partire dal 2001. E che ora, comincia a fare capolino come possibile soluzione anche nel nostro Paese.

LA SITUAZIONE ITALIANA - La situazione italiana diventa, con il passare degli anni e l’assenza di una normativa specifica, ricca di casi di difficile gestione. Migliaia di ettari ancora pieni di amianto, centinaia di aree industriali dismesse abbandonate a se stesse e bonifiche urgenti che, per mancanza di tempo o denaro, non vengono fatte. E siti di interesse nazionale da ripulire scaricati sulle spalle delle pubbliche amministrazioni comunali. Ma anche, operazioni effettuate con tecniche talmente distruttive per i terreni da lasciare dei veri e propri vuoti biologici. Tecniche di recupero basate sulla sterilizzazione e messa in discarica della terra contaminata che cancellano per sempre ogni forma di vita. Troppo spesso utilizzate per star dietro agli interessi economici che gravitano attorno ai siti da decontaminare: dall’apertura di un nuovo centro commerciale a evitare una multa da parte della Comunità europea. Eppure, è ormai accertato che ci sono altri sistemi. Tra cui, per combattere l’inquinamento del sottosuolo, le tecniche vegetali.

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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa