Mercoledì 14 Novembre 2012 00:00
Riguardo alla tua domanda se i Rimedi possono essere messi di nascosto nei cibi o nelle bevande il consiglio che ho ricevuto é questo:
Innanzitutto il gesto di dare un Rimedio deve sempre essere fatto con grande rispetto e amore dell'altro.
Se una persona desidera aiutare un parente può mettere i Rimedi sia nei cibi che nelle bevande (questo non preclude la loro efficacia), può spruzzarli nella camera del malato o metterli in ciotole nelle stanze. Mentre nei confronti di un collega, amico o parente i cui difetti ci sembrano insopportabili, invece di dare loro i Rimedi di nascosto é consigliabile assumere noi stessi quei Rimedi poiché spesso i difetti che più odiamo negli altri sono i nostri stessi difetti.
Ricorda che rendere consapevole le persone di quale Rimedio stanno prendendo aiuta a conoscersi più nel profondo e questo é uno dei motivi per cui é importante sapere quale Fiore si sta usando e quali sono le sue caratteristiche.
Tratto dal libro Lettere tra i Fiori di Agnese Cattoretti
http://www.360gradifioridibach.com/p/font-face-font-family-times-new-roman.html
Martedì 13 Novembre 2012 00:00
Il 15 novembre uscirà al cinema “Il sole dentro”, un film di Paolo Bianchini con Angela Finocchiaro, Diego Bianchi, Francesco Salvi, Giobbe Covatta e per la prima volta sullo schermo Gaetano Fresa e Fallou Kama.Il film racconta due straordinari viaggi e due grandi amicizie.
Il primo viaggio è quello compiuto realmente da Yaguine e Fodè, due bambini guineani che nel 1999 sono morti per portare al Parlamento Europeo nella sede di Bruxelles una lettera in cui chiedevano diritti e giustizia per tutti i bambini dell'Africa.
L’altro viaggio è quello di Thabo e Rocco, due ragazzini, uno africano e l’altro italiano, vittime del mercato dei baby calciatori, che, giocando con un pallone, attraversano l’Africa a piedi partendo dall’Italia.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.ilsoledentro.it
Leggi tutto...
Lunedì 12 Novembre 2012 00:00
Finché c'é vita c'é speranza.
Il detto é molto antico ma vero solo per metà. Non basta infatti essere vivi per sperare: bisogna anche credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla.
Non c'é speranza senza speranza di giustizia.
In un mondo d'ingiustizie sempre più intollerabili, la speranza rischia di diventare un bene alla portata di pochi. Vogliamo dire no a questa "falsa" speranza, esclusiva, fondata sulla disperazione degli esclusi. Ma sopratutto vogliamo esortare a costruire la speranza vera, la speranza di tutti.
E' un compito che richiede molto impegno. Non é sufficiente indignarsi, riempire le piazze, esibire mani pulite, un profilo morale trasparente. L'etica individuale é la base di tutto, la premessa per non perdere la stima di sé. Ma per fermare il mercato delle false speranze bisogna trasformare la denuncia dell'ingiustizia in impegno per costruire la giustizia.
Leggi tutto...
Venerdì 09 Novembre 2012 00:00
Oggi invidio Riccardo e Marco. Penso che vorrei essere come loro. Che vorrei essere un maschio.
Loro sono precari come me, in attesa di contratto. Ma hanno già un settore di competenza: lo sport e la politica. Hanno uno spazio pronto in pagina. Ma perchè? Non sono più brillanti di me, né più preparati. Non hanno più titoli. Eppure sono stimati dai colleghi, rispettati dalle colleghe, non si muovono per la redazione come degli intrusi come invece facciamo io, Anna e Beatrice.
La differenza è che sono maschi.
Questo pensiero mi turba perchè non l’avevo mai pensato. Succede. Mi sono sempre sentita alla pari degli uomini: a scuola, quando facevo sport, con gli amici. Non ho mai pensato di valere meno o di essere diversa. Adesso capisco che mi sono sbagliata.
Anche Riccardo e Marco sono venuti a cena con il direttore. Hanno raccontato delle loro vite, riso a più non posso, mangiato e bevuto. Senza mai sentirsi in difficoltà. Senza mai rischiare di essere tacciati di complicità. Nessuno dirà mai loro: te lo sei voluto, avresti dovuto mantenere le distanze, devi mollare il lavoro.
Olga
Brano tratto dal suo sito http://ilporcoallavoro.com/
Giovedì 08 Novembre 2012 00:00
“Grazie Dottore”. Due parole che mi ritrovo talvolta a pensare.
E’ una gratitudine che nasce spontanea nella mente mentre sono felice e sorrido perché i Fiori hanno permesso la risoluzione di una faccenda, oppure ho realizzato (di nuovo!) qualcosa in più sull’argomento.
Sono riconoscente per la scoperta, gli studi, la dedizione con la quale portò coraggiosamente avanti un’intuizione difficile per i tempi in cui visse, un lavoro di utilità sociale che permette oggi di non soffrire più, di guarire in autonomia, di ritrovare l’armonia perduta in modo semplice ed efficace.
Leggi tutto...
Mercoledì 07 Novembre 2012 00:00
Il corteo antispecista che vorremmo dovrebbe essere un corteo coeso, compatto e deciso, un corteo pieno di cartelloni, frasi e testi inneggianti alla liberazione animale e alla fine dello specismo della società umana.
Dovrebbe essere un corteo di persone libere e informate, di persone che leggono, che pensano, che si scambiamo opinioni e idee, che si confrontano e – perché no? – che si scontrano per sostenere un’idea, ma sempre tenendo presente l’obiettivo finale, e sempre con la consapevolezza che mai nessun fine giustifica i mezzi.
Leggi tutto...
Venerdì 02 Novembre 2012 00:00
“Sono state dette e fatte tante cattiverie nei confronti di Mia. Molti sciacalli hanno speculato sul suo nome, infangando il suo modo di essere. A cominciare dalle case discografiche, che quando era in vita le inflissero penali salatissime solo perché lei non voleva seguire i loro percorsi commerciali, fino al Premio Mia Martini che fanno ogni anno a Bagnara Calabra, in cui arrivano a chiedere intorno ai 500 euro ai ragazzi che si iscrivono. Beh, voglio mettere fine a questa speculazione e ridare a Mia ciò che merita”.
A parlare è un’agguerritissima Leda Bertè, sorella maggiore della cantante di origini calabresi, che ha deciso di dar vita alla Fondazione Mia Martini, presentata oggi a Roma. Con questa iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Roma, vuole “costruire una casa” definitiva in cui accogliere il lavoro artistico e il ricordo di Mia Martini, nome d’arte di Domenica Bertè.
Leggi tutto...
Giovedì 01 Novembre 2012 00:00
Addio a Gaetano Tumiati, il giornalista che sapeva insegnare di Valeria Gandus
Ci sono le grandi firme e quelli che stanno dietro le quinte, a confezionare bei giornali, proprio come un buon sarto taglia, cuce e confeziona un bel vestito.
Gaetano Tumiati era uno di loro. Era, perché è morto ieri (28 ottobre 2012, n.d.r.) alla ragguardevole età di 92 anni, in buona parte spesi a fare, bene, la professione che amava: prima grande inviato di Esteri e, in seguito, roccioso uomo di desk. Fu il primo giornalista occidentale a visitare e raccontare la Cina di Mao e gli piaceva rievocare come ci riuscì: era un giovane redattore del glorioso quotidiano socialista l’Avanti! quando un giorno Pietro Nenni, in visita alla redazione milanese, gli chiese di che cosa gli sarebbe piaciuto scrivere. “Della Repubblica popolare cinese” rispose Gaetano. Detto, fatto: Nenni prese un foglio di carta intestata dell’Avanti! e scrisse di suo pugno: “Cher camarade Mao Tse Tung, …”.
Leggi tutto...
Mercoledì 31 Ottobre 2012 00:00
Gentile Professore,
Santoro, Floris e compagnia bella hanno inventato una nuova categoria professionale: i Professionisti del Malcontento. Anzi, sanno proprio cavalcare il malcontento dilagante per far tv ed incrementare il loro lavoro. Però non vediamoli come degli sciacalli che si cibano dei disagi della gente per nutrire il loro budget, sarebbe troppo cattivo da parte nostra. Vediamoli semplicemente come i professionisti del malcontento. Qualcuno dovrà pur farlo questo duro lavoro. Saluti. ellenyca72
Risposta: Professionisti e, in più, si sacrificano anche per il nostro bene.
Commento: anche gestire il malcontento tv é uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo.
.
Martedì 30 Ottobre 2012 00:00
Molti ricorderanno la decisione del sindaco di Ponteranica, Cristiano Aldagani, di togliere l’intestazione della Biblioteca Comunale a Peppino Impastato. Come per la vicenda dei Soli delle Alpi di Adro, il provvedimento assunse un valore simbolico e programmatico, soprattutto perché fu il primo atto in assoluto della giunta appena eletta. Erano i tempi del leghismo rampante al grido di “Padroni a casa nostra” e un eroe forestiero (per usare un eufemismo) nel comune appena conquistato non ci poteva stare. La targa venne divelta e sei-settemila sostenitori dell’attivista di Cinisi, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, sfilarono per il paese in segno di protesta. Tutti provenienti da fuori, perché Ponteranica restò indifferente e si stancò ben presto delle polemiche, che sono riprese recentemente quando è scattata la seconda fase del “piano Aldegani”, ovvero l’intitolazione della biblioteca al padre Sacramentino Giancarlo Baggi.
L’idea dei ragazzi del circolo culturale “Rosa Bianca” nasce da qui: restituire una biblioteca a Peppino (anche se a Bergamo, visto che nel confinante feudo di Aldegani non è stato possibile) e cercare di infrangere quel muro di ostilità e indifferenza che hanno eretto gli abitanti del ricco sobborgo, ponendosi nei loro confronti in una logica costruttiva.
Leggi tutto...
|