Mercoledì 04 Luglio 2012 00:00
In questo mondo che passa, e passando consuma ogni cosa; in questo mondo che ora fa gioire per il semplice fatto di esserci, ora gemere di rabbia e di dolore come schiavi alla catena; in questo mondo teatro dell'essere e del nulla, libera scelta e cieco destino, allegria della mente e disperazione dell'anima; in questo mondo di fantasmi e di poesia, io non conosco nulla di più grande del bene.
Se c'è una dimensione nella quale é possibile non dico superare, dico per lo meno sopportare, il fluire inesorabile di esseri viventi che nascono e muoiono, tutti necessariamente incatenati alla brama di cibo e di orgasmo e di un posto sul palcoscenico per poter essere qualcuno e ricever così la propria dose di applausi e di denaro, questa dimensione, sola possibile liberazione dai morsi della triplice catena, é il bene. Chi fa il bene si libera, almeno per un po', dalla catena alimentare, sessuale, sociale; chi no, no. Rimane servo.
Leggi tutto...
Martedì 03 Luglio 2012 00:00
Qualche giorno prima, scendendo dal treno, Paul Lambert* era andato a far visita al vescovo di Calcutta. Questi abitava in una bella casa di stile coloniale circondata da un vasto giardino in un quartiere residenziale. Era un angloindiano di una cinquantina d'anni, dall'aspetto maestoso nella sua tonaca bianca. Portava una calotta viola e l'anello episcopale di ametista al dito.
"Sono venuto a vivere con i poveri" gli aveva detto semplicemente il sacerdote francese. "Non stenterà a trovarli" aveva sospirato il prelato. "Purtroppo qui ci sono poveri dappertutto". E aveva dato a Paul Lambert due righe di raccomandazione per il parroco della parrocchia di un quartiere popolare dall'altra parte del fiume.
Leggi tutto...
Lunedì 02 Luglio 2012 00:00
Un orto benedettino?
Regalatevi almeno una volta nella vita l'esperienza di andarci a camminare. In silenzio, da soli.
C'é una cura, tutta benedettina, nel fare le cose, che anche nell'orto diventa evidente e visibile. Fare bene le cose perché qui il labora é sempre anche un ora, un ringraziamento gioioso. E' fatto di gesti e opere concrete, ancora prima che di parole verso i doni del Creato.
Leggi tutto...
Venerdì 29 Giugno 2012 00:00
MILA
Mamma senti: esiste il 12mila, il 13mila … ma esiste il MILLEmila ? (io rido) Perché? Dove si ferma il “MILA”?
PAURA? MACCHE’
Scena iniziale paurosa di un film, Angelica si stringe a me. Dino: Ah, ce l'hai paura eh? Angi: No, volevo rassicurare mamma... Io mi avvicino e l’abbraccio, così Lei si può aggrappare a me.
GATTO
io: ANGELICA!!!! Come mai questo gatto profuma? lei: Mamma gli ho messo l’olio di Monoi … Gli piace!
IL TUO EROE
Papà, tu che sei andato dappertutto, hai fatto anche l'ASTRONAUTA?
Leggi tutto...
Giovedì 28 Giugno 2012 00:00
SIENA - Rimasto senza lavoro, e con moglie e due figli piccoli a carico, ha compiuto un furto in un supermercato alle porte di Siena. Il proprietario del market, però, lo ha scoperto e ha chiamato la polizia, chiarendo di non volerlo denunciare. A quel punto, gli agenti hanno pagato di tasca loro lo stretto necessario della spesa rubata: pasta, latte, pannolini e omogeneizzati.
Il «ladro» ha 27 anni, è egiziano ed è regolare in Italia. Insieme al fratello di 19 anni ha tentato di rubare beni di prima necessità, ma quando i due, per la seconda volta, sono entrati e usciti con le buste di merce, sono stati notati dal personale del market. Il titolare ha chiamato la polizia ma non ha sporto denuncia, spiegando di aver richiesto l'intervento degli agenti solo per chiarire la situazione. I poliziotti delle volanti della questura di Siena, una volta apprese le condizioni dello straniero, che aveva con sè oltre alla pasta e al latte alcuni pacchi di pannolini e degli omogeneizzati, hanno deciso di offrire la spesa. La questura ha poi attivato anche i servizi sociali. Fonte
Commento:
Perché é una bella storia?
Perché il ladro non é esattamente un ladro. Perchè non tutti i poliziotti seguono alla lettera ordini o procedure. Perché il commerciante ha capito la situazione e non l'ha denunciato. Perché tutti hanno fatto funzionare il cuore, più che il cervello, e tutto é andato a finire bene.
Mercoledì 27 Giugno 2012 00:00
Bambina di sei anni chiede ed ottiene di avere accanto il proprio cane mentre si cura (in ospedale)
Primo caso di applicazione del nuovo regolamento aziendale. Al San Donato “Jacky” è già diventato la mascotte di pediatria.
AREZZO - Sopportare una maschera che ti impone l’ossigeno, o una flebo a soli sei anni è davvero dura. Ma al San Donato oggi per la prima volta, a dare assistenza alla piccola Ambra P., di Montagnano, oltre alla mamma Francesca, c’è Jacky.
Jacky è un pastore australiano di appena un anno. Un cane amorevole, con gli occhi vispi, pelo lungo a chiazze nere, rosse e bianche. Sta nel letto con Ambra, ai suoi piedi, e appena lei si muove lui la guarda, le scodinzola, sembra che le sorrida e le dica “Dai coraggio, presto torniamo a casa”.
Leggi tutto...
Martedì 26 Giugno 2012 00:00
Il Car. Sc. Manuele Braj, 30enne di Galatina (LE), effettivo al 13° Reggimento. “Friuli-Venezia Giulia” di Gorizia, è deceduto oggi in Afghanistan a seguito di una esplosione che si è verificata ad Adraskan (Afghanistan occidentale – RC WEST), all’interno del locale campo addestrativo della Polizia afgana.
Nell’esplosione, che ha interessato una garitta di osservazione installata nei pressi della linea di tiro del poligono,sono rimasti coinvolti altri due militari dell’Arma dei Carabinieri - rispettivamente della 2^ Brigata Mobile di Livorno e del 7° Reggimento “Trentino-Alto Adige” - appartenenti al Police Speciality Training Team (PSTT).
I due militari hanno riportato ferite alle gambe e sono stati subito soccorsi e trasferiti all’ospedale militare USA (ROLE 2) di Shindand, ove sono ricoverati non in pericolo di vita.
*
Leggi tutto...
Lunedì 25 Giugno 2012 00:00
Ci son voluti dei giorni per preparare questo scritto. Ci ho messo un po’ di tempo perché non me la sentivo: parlare dei metodi di addestramento brutali di Cesar Millan voleva dire andare incontro al una sofferenza certa ed era una prospettiva per niente allettante.
Negli ultimi giorni però sono entrata direttamente in contatto con la stima che alcune persone mostravano verso quest’uomo, meglio conosciuto come lo psicologo dei cani, the Dog Whisperer nella nota trasmissione di National Geographic, e mi sono parecchio agitata. Non riuscivo a passare sopra al sentimento di ingiustizia e di impotenza, alla sofferenza provocata appositamente, e questo è stato lo stimolo alla nascita dell’articolo. Un testo scritto a tre mani, essendo la mia competenza non specifica in materia, con la supervisione di due specialisti del settore: Elisabetta, medico veterinario a Bergamo, e Francesca, educatrice cinofila a Schio.
Nonostante Millan si definisca un “addestratore di cani” siamo in molti a credere che non lo sia: è soltanto un uomo violento con gli animali e chi lo segue fa un errore grossolano, principalmente dovuto al non riconoscimento della violenza che viene generata ed esercitata.
Leggi tutto...
Venerdì 22 Giugno 2012 00:00
Antonio Provasio recita in legnanese. Fa il tutto esaurito nei teatri e ascolti record su Raidue. Perché racconta la vita del cortile, quando non avevamo niente eppure credevamo di avere tutto
Antonio Provasio è nato nel 1962, eppure il boom economico non sa che cosa sia, non l’ha visto. «Sono cresciuto nel cortile, una casa di ringhiera in via Roma, a Legnano. I miei genitori erano operai al cotonificio Cantoni. Appartengo all’ultima generazione di italiani che non hanno avuto il cesso in casa. Per raggiungerlo bisognava scendere una rampa di scale. Ma ci consideravamo privilegiati: era tutto nostro, chiuso a chiave. Le altre 12 o 13 famiglie, per lo più immigrati meridionali, usavano i gabinetti comuni. Nella corte io ero il solo figlio unico. I miei compagni di gioco avevano chi sette, chi otto, chi nove fratelli. Ero anche il solo a far merenda: pane bagnato nell’acqua e spolveratodi zucchero. Alle16 gli amici mi guardavano con invidia, provavo disagio. Allora mia madre li chiamava e dava una fetta zuccherata anche a loro. Il primo ad arrivare era Fausto, un siciliano di 4 anni, ultimo di otto fratelli. Lo ricordo perché aveva sempre la candela al naso. In un baleno ingoiava pane, moccio, tutto. Nel cortile non c’erano porte chiuse a chiave, a parte quella del nostro cesso. E del resto un ladro che cosa avrebbe potuto rubare? Nella bella stagione, il sabato pomeriggio mio padre mi portava col motorino a fare il bagno nel canale Villoresi, nel senso che mi lavava col sapone nelle rogge. Ero felice».
Leggi tutto...
Giovedì 21 Giugno 2012 00:00
A proposito di un’intervista di Marco Travaglio | 20 giugno 2012
Cari amici del blog, del Fatto e de ilfattoquotidiano.it, non ho ritenuto finora di rispondere alle critiche di alcuni di voi alla mia conversazione con Beppe Grillo perché, quando diciamo che i lettori sono i nostri unici padroni, non lo diciamo per scherzo, ma sul serio. Quindi chi legge il Fatto ha il sacrosanto diritto di criticarci e noi giornalisti del Fatto dobbiamo tener conto delle critiche, anche quando ci sembrano ingiuste e non le condividiamo. Tutt’altra faccenda è se quelle critiche arrivano da giornalisti servi che non hanno mai fatto una domanda in vita loro perché non sanno proprio che cos’è: in quel caso mi incazzo e rispondo per le rime. Quindi se mi occupo, per la prima e l’ultima volta, delle critiche alla mia chiacchierata con Grillo, non è per giustificarmi, visto che non ritengo di avere nulla di cui giustificarmi. E’ soltanto per spiegare come sono andate le cose, anche se credevo che fosse chiaro dal testo della chiacchierata.
Leggi tutto...
|