Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Indi Gregory

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Indi Gregory è una bellissima bambina inglese di 8 mesi affetta da una grave malattia mitocondriale a cui si vuole negare il diritto alla vita, alla salute e ai trattamenti di cura e di riabilitazione.

Come per i casi di Charlie Gard e Alfie Evans, i medici e il sistema giudiziario britannico hanno deciso di togliere i supporti vitali a Indi, affermando che la sua morte rispetterebbe il suo “miglior interesse”, nonostante le proteste e gli sforzi legali della famiglia per mantenere le cure. Una follia!

L'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si è offerto di accogliere Indi, e recentemente il Governo italiano le ha conferito la cittadinanza, aprendo la via per il suo trasferimento affinché la piccola possa continuare le cure necessarie: una possibilità da realizzare senza ulteriori ostacoli.

Ogni vita è preziosa, e la battaglia di Indi tocca il cuore di tutti noi. In queste ore drammatiche, abbiamo ricevuto il messaggio del papà di Indi rivolto a tutti noi:


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Noi rifugiati, l'incontro di Aprile in Sapienza

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Noi rifugiati - Hannah Arendt - copertina.

Nel mese di aprile, in occasione della riedizione del saggio di Hannah Arendt Noi rifugiati a cura dalla Prof.ssa Donatella Di Cesare, si è tenuto al Dipartimento di Filosofia di Villa Mirafiori un bell’incontro. Era stato organizzato dalla Prof.ssa Di Cesare con il contributo del Prof. Mariano Croce e della Prof.ssa Orietta Ombrosi.  L’aula non era particolarmente grande né gremita, ma l’argomento era importante: i rifugiati e la sensazione di mancanza di mondo, l’acosmia.

Ma chi sono i rifugiati? Che tipo di mancanza è quella riferita? Ci sono forse analogie con altri tipi di situazioni?

Hannah Arendt, una delle filosofe più rappresentative del XX secolo, parlava nel libro della sua esperienza; costretta a fuggire nel 1941 per salvarsi la vita dal nazismo, era migrata negli Stati Uniti. L’evento veniva quel giorno ricollegato ai Diritti umani - di cui la filosofa non aveva dato una definizione - e la Prof.ssa Di Cesare riteneva che i Diritti umani mancanti fossero qualcosa di innato, che s’inscriveva nella persona.


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L’ODIO UNA STUPIDA PATOLOGIA

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Ripropongo questo articolo del prof. #VitoMancuso pubblicato su Il Foglio nel gennaio 2019, dalla sua pagina Fb.

«Un sindaco dalla politica aperta e solidale viene accoltellato a morte nella città di Solidarnosc. Un terrorista criminale arriva in Italia e molti digrignano i denti che se solo potessero lo azzannerebbero fino a sbranarlo. Nelle curve degli stadi si sprecano inni razzisti e antisemiti. Alcuni ragazzi prendono un cane e gli fanno esplodere un petardo nella bocca. Sono solo alcuni esempi recenti di una passione distruttiva e assassina che pervade la nostra storia: Caino uccide Abele, Romolo uccide Remo, Eteocle e Polinice si uccidono a vicenda, Socrate viene ucciso dai democratici, Gesù viene ucciso dai teocratici e dagli imperiali, a Cicerone i sicari di Antonio mozzano le mani e la testa, e poi? Poi guerre a non finire, pulsioni ataviche di vendetta, esecuzioni capitali che radunano folle urlanti di piacere sadico, e non apro nemmeno il capitolo della storia del ’900 perché tutti sappiamo già quanto sangue e quanto odio contiene. L’odio, appunto.

C’è poi anche la sua versione fredda, quella che corrisponde ai gironi infernali dove i dannati sono imprigionati nel ghiaccio, e che si esprime in quella voce maligna che, di fronte a una nave di esseri umani con la pelle di diverso colore che chiedono solo di poter sbarcare, sussurra gelidamente: che muoiano tutti affogati, o di fame, di freddo, che crepino!

La domanda a questo punto è semplice: che ruolo ha l’odio nella struttura del mondo? E’ qualcosa di congenito, di strutturalmente presente, e quindi di naturale? Oppure è qualcosa di non congenito, di sopravvenuto, e quindi di innaturale? Cosa ha a che fare l’odio con la logica della vita nel mondo?

La mia risposta va controcorrente, è inattuale, è una sfida, perché sostiene che l’odio non è naturale ma è una patologia, e che quindi il suo dissolvimento, che possiamo anche chiamare perdono, è un ritorno alla fisiologia, cioè una guarigione.

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giù le mani dai Santuari: Manifestazione 7 ottobre

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Ci vediamo li
 

La mostra sul Dr Bach

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Nel mese di luglio, nell'ambito della RASSEGNA JAZZ di Anzio, ho avuto il piacere di curare una Mostra sul nostro amato Dottore. Ho anche realizzato un piccolo video, che vi propongo.

Buona visione!

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Cuori liberi: giù le mani dai Santuari

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Quanto accaduto ieri al Rifugio @progettocuoriliberi_odv crea un precedente molto pericoloso. Animali non destinati al consumo umano, salvati da maltrattamenti, ospitati in un Rifugio dove erano liberi e accuditi da operatori nel pieno rispetto delle norme sulla biosicurezza, e pertanto isolati e senza possibilità di diffondere la PSA, sono stati uccisi. Nonostante le tante associazioni avessero chiesto un confronto con le autorità, e nonostante si potesse attendere l’udienza del Tar prevista il 5 ottobre, si è voluto procedere all’uccisione dei maiali ed equiparare un allevamento ad un rifugio.

Eppure da un allevamento entrano ed escono non solo animali, ma anche persone, rifiuti e materiale potenzialmente infetto. Infatti le autorità sanitarie escludono che il contagio sia avvenuto a causa di cinghiali, (contro i quali si sta abbattendo la furia cieca dei cacciatori) e ci sono due allevatori in provincia di Pavia indagati.

Dunque invece che accanirsi sui Santuari con una violenza brutale, anche da parte delle forze dell’ordine, violenze che condanno fermamente, si sarebbero dovute mettere in campo soluzioni per salvare gli animali nel rifugio anche cogliendo l’occasione di studiare la malattia su soggetti positivi ma senza sintomi e fare auspicabilmente, passi avanti per sconfiggere questa malattia. Ennesima occasione sprecata sotto tutti i punti di vista, in primis quella di agire con compassione verso esseri animali senzienti e con rispetto verso esseri umani che li amavano.

Eleonora Evi

Commento:

sono stati giorni di tristezza per questa brutta pagina dell’animalismo, ma ora mi va di parlarne.

… é la prima volta che un fatto del genere accade.

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Bla bla bla

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Molti mi segnalano sbigottiti che la società di uno dei soliti miliardari da strapazzo è stata ufficialmente autorizzata a sperimentare in vivo il Brain-Computer Interface (BCI), ossia a impiantare nel cervello di qualche povero disgraziato un bel chip che consenta al disgraziato medesimo di interagire direttamente con un computer.

Ovviamente la società e il miliardario in questione concionano di possibili applicazioni cliniche che consentiranno al BCI di rimediare – un giorno, forse, chissà – ai danni arrecati dalle solite malattie neurodegenerative i cui nomi vengono sgranati dai santoni della biomedicina neanche fossero le decine del rosario (Alzheimer, ora pro nobis; Parkinson, ora pro nobis, Corea di Huntington, ora pro nobis, ecc.). E così facendo continuano a intortare il pubblico sulle meraviglie della scienza facendo il verso alla inflazionata frase di incerta paternità, e di ancor più ambiguo contenuto, che fa bella mostra di sé nella sala delle conferenze del CNR: “La luce della scienza cerco e’l beneficio”.

Ora, a parte il fatto che di miliardari più o meno sani di mente che finanziano progetti più o meno diabolici è piena la letteratura, c’è bisogno di ricorrere alla letteratura, appunto, per capire che il BCI non si prefigge scopi clinico-terapeutici, ma di controllo a distanza e di soggiogamento totalitario?

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Il mercante di Venezia abita (anche) alla Sapienza

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Per carità: i crediti formativi la Sapienza li dà agli studenti che partecipano all’evento di apertura della Giornata mondiale del donatore di sangue (una specie di kermesse autoreferenziale alla presenza dei soliti noti: Rettore, Ministro della Salute, ecc.). E non agli studenti che, una volta sul posto, decidano più o meno spontaneamente di donare il sangue presso le autoemoteche che – del tutto casualmente – si trovano lì.

Certo però che il passo è breve, no?

Se poi uno provasse ribrezzo e repulsione per tanto potenziale mercimonio della vita umana, ricordi che:

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Come funzionano le ideologie?

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In questi giorni parlavo con delle persone e mi rendevo conto che c'é bisogno di chiarire come funziona l'ideologia.

Ma cos'é esattamente? Guardiamo sul Treccani la definizione che ci interessa: 

ideologia = 3. il complesso di credenze e opinioni che orientano un determinato gruppo sociale; anche ogni dottrina non scientifica che proceda con la sola documentazione intellettuale e senza riscontri materiali, sostenuta da atteggiamenti emotivi e fideistici, come veicolo di persuasione e propaganda: l’i. razzista, l’i. nazionalista, ecc. 

Dunque: il meccanismo di funzionamento delle ideologie è sempre identico, a sinistra come a destra, e lo aveva capito bene Simone Weil, che negli anni '30 voleva smascherarle. Le ideologie sono costruzioni sociali di qualcuno per scopi pazzi di potere, per raggiungere fini che di solito fanno male al popolo.

Ma come riescono nel loro intento?

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La piramide di Marx

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La borghesia ha avuto nella storia una funzione sommamente rivoluzionaria.

Dove è giunta al potere, essa ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali, patriarcali, idilliache.

Essa ha lacerato senza pietà i variopinti legami che nella società feudale avvincevano l’uomo ai suoi superiori naturali, e non ha lasciato tra uomo e uomo altro vincolo che il nudo interesse, lo spietato «pagamento in contanti».

Essa ha affogato nell’acqua gelida del calcolo egoistico i santi fremiti dell’esaltazione religiosa, dell'entusiasmo cavalleresco, della sentimentalità piccolo-borghese.

Ha fatto della dignità personale un semplice valore di scambio; e in luogo delle innumerevoli franchigie faticosamente acquisite e patentate, ha posto la sola libertà di commercio senza scrupoli.

In una parola, al posto dello sfruttamento velato da illusioni religiose e politiche, ha messo lo sfruttamento aperto, senza pudori, diretto e arido. La borghesia ha spogliato della loro aureola tutte quelle attività che per l’innanzi erano considerate degne di venerazione e di rispetto. Ha trasformato il medico, il giurista, il prete, il poeta, lo scienziato in suoi operai salariati.

La borghesia ha strappato il velo di tenero sentimentalismo che avvolgeva i rapporti di famiglia, e li ha ridotti a un semplice rapporto di denari.

La borghesia ha messo in chiaro come la brutale manifestazione di forza, che i reazionari tanto ammirano nel Medioevo, avesse il suo appropriato completamento nella più infingarda poltroneria.

Essa per prima ha mostrato che cosa possa l’attività umana. Essa ha creato ben altre meraviglie che le piramidi d’Egitto, gli acque dotti romani e le cattedrali gotiche; essa ha fatto ben altre spedizioni che le migrazioni dei popoli e le Crociate.

Marx ed Engels, il Manifesto.

 


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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa