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di Valeria Ballarati

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Indi é morta

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#IndiGregory è volata in cielo stanotte alle ore 1.45. Le parole del papà:

I might be asleep in the morning....  but indi life ended at 01.45am

me and claire are angry heartbroken and ashamned .  the nhs and the courts not only took away her chance to live,  they took away indi dignity to pass away in the family home where she belonged . They did succeed in taking indi's body and dignity, but they can never take her soul. They tried to get rid of indi without anybody knowing, but we made sure she would be remembered forever. i knew she was special from the day she was born.

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Indi Gregory

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Indi Gregory è una bellissima bambina inglese di 8 mesi affetta da una grave malattia mitocondriale a cui si vuole negare il diritto alla vita, alla salute e ai trattamenti di cura e di riabilitazione.

Come per i casi di Charlie Gard e Alfie Evans, i medici e il sistema giudiziario britannico hanno deciso di togliere i supporti vitali a Indi, affermando che la sua morte rispetterebbe il suo “miglior interesse”, nonostante le proteste e gli sforzi legali della famiglia per mantenere le cure. Una follia!

L'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si è offerto di accogliere Indi, e recentemente il Governo italiano le ha conferito la cittadinanza, aprendo la via per il suo trasferimento affinché la piccola possa continuare le cure necessarie: una possibilità da realizzare senza ulteriori ostacoli.

Ogni vita è preziosa, e la battaglia di Indi tocca il cuore di tutti noi. In queste ore drammatiche, abbiamo ricevuto il messaggio del papà di Indi rivolto a tutti noi:


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L’ODIO UNA STUPIDA PATOLOGIA

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Ripropongo questo articolo del prof. #VitoMancuso pubblicato su Il Foglio nel gennaio 2019, dalla sua pagina Fb.

«Un sindaco dalla politica aperta e solidale viene accoltellato a morte nella città di Solidarnosc. Un terrorista criminale arriva in Italia e molti digrignano i denti che se solo potessero lo azzannerebbero fino a sbranarlo. Nelle curve degli stadi si sprecano inni razzisti e antisemiti. Alcuni ragazzi prendono un cane e gli fanno esplodere un petardo nella bocca. Sono solo alcuni esempi recenti di una passione distruttiva e assassina che pervade la nostra storia: Caino uccide Abele, Romolo uccide Remo, Eteocle e Polinice si uccidono a vicenda, Socrate viene ucciso dai democratici, Gesù viene ucciso dai teocratici e dagli imperiali, a Cicerone i sicari di Antonio mozzano le mani e la testa, e poi? Poi guerre a non finire, pulsioni ataviche di vendetta, esecuzioni capitali che radunano folle urlanti di piacere sadico, e non apro nemmeno il capitolo della storia del ’900 perché tutti sappiamo già quanto sangue e quanto odio contiene. L’odio, appunto.

C’è poi anche la sua versione fredda, quella che corrisponde ai gironi infernali dove i dannati sono imprigionati nel ghiaccio, e che si esprime in quella voce maligna che, di fronte a una nave di esseri umani con la pelle di diverso colore che chiedono solo di poter sbarcare, sussurra gelidamente: che muoiano tutti affogati, o di fame, di freddo, che crepino!

La domanda a questo punto è semplice: che ruolo ha l’odio nella struttura del mondo? E’ qualcosa di congenito, di strutturalmente presente, e quindi di naturale? Oppure è qualcosa di non congenito, di sopravvenuto, e quindi di innaturale? Cosa ha a che fare l’odio con la logica della vita nel mondo?

La mia risposta va controcorrente, è inattuale, è una sfida, perché sostiene che l’odio non è naturale ma è una patologia, e che quindi il suo dissolvimento, che possiamo anche chiamare perdono, è un ritorno alla fisiologia, cioè una guarigione.

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Noi rifugiati, l'incontro di Aprile in Sapienza

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Noi rifugiati - Hannah Arendt - copertina.

Nel mese di aprile, in occasione della riedizione del saggio di Hannah Arendt Noi rifugiati a cura dalla Prof.ssa Donatella Di Cesare, si è tenuto al Dipartimento di Filosofia di Villa Mirafiori un bell’incontro. Era stato organizzato dalla Prof.ssa Di Cesare con il contributo del Prof. Mariano Croce e della Prof.ssa Orietta Ombrosi.  L’aula non era particolarmente grande né gremita, ma l’argomento era importante: i rifugiati e la sensazione di mancanza di mondo, l’acosmia.

Ma chi sono i rifugiati? Che tipo di mancanza è quella riferita? Ci sono forse analogie con altri tipi di situazioni?

Hannah Arendt, una delle filosofe più rappresentative del XX secolo, parlava nel libro della sua esperienza; costretta a fuggire nel 1941 per salvarsi la vita dal nazismo, era migrata negli Stati Uniti. L’evento veniva quel giorno ricollegato ai Diritti umani - di cui la filosofa non aveva dato una definizione - e la Prof.ssa Di Cesare riteneva che i Diritti umani mancanti fossero qualcosa di innato, che s’inscriveva nella persona.


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giù le mani dai Santuari: Manifestazione 7 ottobre

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Ci vediamo li
 


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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Fiori di Bach e Cartoni animati 4 Ade



CHERRY PLUM

In caso di esplosioni di rabbia

e sentimenti incontrollabili